Isee addio, arriva il “quoziente familiare”: cosa cambia
12 Novembre 2022
Un calcolo diverso per il reddito familiare potrebbe diventare realtà dicendo addio al vecchio Isee. In via sperimentale l’attuazione per il nuovo superbonus “opzione villette”, ma la novità divide le opinioni
Laura Lipari
Durante il discorso alle Camere, Giorgia Meloni aveva già parlato di un ipotetico cambiamento nel calcolo del reddito. Si tratta di un nuovo patto fiscale basato anche sulla “riforma dell’Irpef con progressiva introduzione del quoziente familiare” che potrebbe dire addio all’attuale Isee.
Di cosa si tratta
In sostanza il “quoziente familiare” si differenzia dal vecchio Isee in quanto va a calcolare non più il reddito personale, bensì quello dell’intero nucleo familiare, sommando dunque ogni guadagno e dividendolo per dei coefficienti che tengono conto di quante persone vivono sotto lo stesso tetto.
Questo innovativo sistema è stato già utilizzato nel decreto “Aiuti-quater” con cui si parla di una rimodulazione al 90% per le spese sostenute nel 2023 per i condomini introducendo “l’opzione villette” con un nuovo superbonus utilizzato per le case unifamiliari. Giorgia Meloni ha detto in merito:“Abbiamo introdotto un principio sui redditi medio bassi che saranno calcolati non in base al tradizionale Isee – l’indicatore sintetico della situazione economica – ma in base alla composizione del nucleo familiare, in questa norma, – ha aggiunto – c’è un primo accenno di quoziente familiare”. Infatti, per questo superbonus è previsto un incentivo del 90% per ristrutturare le villette solo per chi non supera di reddito i 15mila euro. Reddito calcolato proprio seguendo le nuove procedure: dividendo la somma dei redditi complessivi posseduti da ogni singolo che compone il nucleo familiare, per “un numero di parti” che sono indicate in una tabella presente nel decreto stesso. Quindi se una persona vive da sola il reddito che non dovrà superare è di 15 mila euro, se assieme a lui vive un’altra persona il limite massimo sarà 30 mila e se c’è un figlio si aggiunge 0,5: la somma delle tre parti è dunque 2,5. Quindi il calcolo sommariamente è di 37.500 euro. Se i figli sono due si aggiunge uno e la somma delle parti sarà 3, da qui il successivo calcolo che porterà a 45 mila euro. Per il terzo figlio in poi il reddito massimo per ottenere il bonus 90% sarà di 60 mila euro perché le parti che si aggiungono sono sempre 2.
Il governo ha precisato, però, che questo ricalcolo verrà messo in atto dal 2023 in poi, il superbonus si applica invece al 110% “fino al 31 marzo 2023 per le villette unifamiliari che abbiano completato il 30% dei lavori entro il 30 settembre 2022”.
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Un’iniziativa che divide
Attualmente questa procedura è in via sperimentale, ma non è da escludere che gradualmente possa sostituire del tutto l’attuale Isee. A margine dell’assemblea in corso a Roma il presidente del Forum delle associazioni familiari Gianluigi De Palo ha detto:“Prendiamo ad esempio la Francia, dove il quoziente familiare ha funzionato. L’assegno unico è partito, mettiamoci le risorse giuste. Tutte le famiglie concordano sul fatto che l’Isee non sia un indicatore reale, togliamolo” . Dello stesso pensiero anche il vice capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Alfredo Antoniozzi: “L’introduzione del quoziente familiare per le imposte annunciato dal governo Meloni porterà un recupero medio dì mille annuali per ogni famiglia ed è un fatto assolutamente positivo per la nostra economia e per i nuclei più numerosi. – e aggiunge – Si tratta di un altro provvedimento che va sulla giusta strada per un incremento reddituale rivolto alle fasce medio basse che compie un atto di vera e propria giustizia sociale”.
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