Il Cdm approva il decreto Proroghe: salta l’obbligo di smart working per un lavoratore su due nella P.a., documenti identità scaduti validi fino a settembre
Tra le novità del provvedimento anche il rinvio del golden power mentre rimangono i nodi sulle concessioni delle spiagge e sulle cartelle esattoriali (il 30 aprile scade la sospensione)
29 aprile 2021
Nuove scadenze e cambio di regole per lo smart working nella P.a. (salta l’obbligo per il 50% dei dipendenti), più tempo al governo per esercitare il golden power in alcuni settori, documenti di identità scaduti durante la pandemia validi fino a settembre. Sono alcune delle norme del decreto Proroghe approvato dal Cdm: nel testo, composto da 11 articoli, non compare l’intervento sulle concessioni per le spiagge e quello sulle cartelle.
Ecco le norme più importanti dell’ultima versione della bozza, visionata e approvata dal Cdm, che si è poi aggiornato nel pomeriggio dando il via libera anche al Pnrr e all’extra fondo di 30 miliardi.
Documenti Proroga dei termini di validità dei documenti di riconoscimento e d’identità. La bozza del decreto legge Proroghe prevede che il termine attualmente fissato al 30 aprile, già frutto di una norma che prorogava la validità di tutti i documenti, sia posticipato di altri 5 mesi al 30 settembre.
Smart working Cade l’obbligo di ricorrere allo smart working al 50% nella Pubblica amministrazione, stando almeno alla bozza approdata in Cdm. Il testo del decreto non prevede più una quota per il lavoro da casa, ma che ogni realtà della P.a., organizzi il lavoro dei dipendenti assicurando che “l’erogazione dei servizi rivolti a cittadini ed imprese avvenga con regolarità, continuità ed efficienza”.
Golden power Il rafforzamento delle norme sul golden power, introdotte come conseguenza del coronavirus, vengono prorogate dal 30 giugno al 31 dicembre 2021. Lo prevede la bozza del decreto.
Covid e carcere Le misure “urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid-19 in ambito penitenziario” sono prorogate dal 30 aprile al 31 luglio, ovvero fino alla nuova scadenza prevista per lo stato di emergenza.
Rendiconti enti locali Il termine per la deliberazione dei rendiconti di gestione relativi all’esercizio 2020 per gli enti locali è prorogato al 31 maggio 2021. Per l’esercizio 2021, il termine per la deliberazione del bilancio di previsione è differito al 31 maggio 2021. Fino a tale data è autorizzato l’esercizio provvisorio di cui all’articolo 163 del citato decreto legislativo n. 267 del 2000.
Bilanci Camere commercio Il termine ultimo di adozione dei bilanci d’esercizio delle Camere di commercio, delle loro Unioni regionali e delle relative aziende speciali riferiti all’esercizio 2020, fissato al 30 aprile 2021, è prorogato alla data del 30 giugno 2021.
Concessioni balneari Non c’è stata nessuna discussione sulle concessioni balneari nel Cdm. La norma non è mai stata contemplata nel dl Proroghe, perché il governo, riferiscono fonti di primo livello, sta in realtà pensando ad una norma ponte sulle spiagge. L’Italia, su questo, è in procedura d’infrazione dal dicembre 2020, sei mesi dopo che il governo Conte, con il dl rilancio, aveva prorogato le concessioni balneari fino al 2033.
Tanto che il Tar ha suonato la sveglia, ricordando ad alcuni Comuni che Bruxelles chiede all’Italia di recepire la direttiva Bolkestein: evitare di fare bandi per le concessioni con durata fino al 2023, la raccomandazione. Nel Pnrr, sul tema, non c’è una riga. In attesa di una riforma delle concessioni, spiegano fonti di governo, si sta pensando a una norma ponte, che faccia però espressamente riferimento a una riforma di sistema, che rimetta l’Italia sui binari giusti. La questione non è comunque all’ordine del giorno, assicurano le stesse fonti.
Cartelle esattoriali Nella bozza rimane in sospeso anche il nodo sulle cartelle esattoriali. La norma sulla sospensione delle cartelle infatti scade il 30 aprile e in assenza di un intervento del governo dal 3 maggio l’agenzia delle entrate inizierebbe a inviare di nuovo gli avvisi ai contribuenti. L’esecutivo pensa a prolungare lo stop, che è già costato alle casse dello Stato 500 milioni di euro, a fine luglio, con il concludersi dello stato emergenziale. La questione potrebbe essere risolta con un decreto ad hoc o con l’inserimento della norma nel decreto Sostegni bis che sarà approvato la prossima settimana.
Controlli radiometrici import Con il provvedimento viene rinviata al 30 settembre 2021la revisione dell’elenco dei prodotti metallici importati. La conferma arriva dal deputato della Lega, Edoardo Rixi, componente della Commissione Trasporti e responsabile nazionale delle Infrastrutture. “Con l’impegno della Lega e del ministro Giorgetti, il governo col Dl Proroghe rinvia al 30 settembre 2021 la revisione dell’elenco dei prodotti metallici importati a cui applicare il controllo radiometrico in fase di sbarco nei porti e negli aeroporti italiani. Una misura urgente che evita la paralisi dell’attivita’ di sdoganamento negli scali. I controlli radiometrici devono esserci per tutelare la salute di lavoratori e dei cittadini, ma senza massacrare l’economia italiana già fragile e precaria”.