Il blocco dei conti correnti: cosa accade ora a chi non paga
Una norma al vaglio del consiglio dei ministri della prossima settimana potrebbe cambiare tutto. E, per i debitori italiani, non sarà certo una vita facile
Michele Di Lollo – Sab, 10/10/2020
Chi ha un debito rischia grosso. Il creditore, infatti, potrà bloccare i suoi conti correnti in tutta Europa.
Ecco la misura al vaglio del governo che comporterà non pochi problemi ai furbetti del Vecchio Continente. Si tratta di un decreto all’esame del governo. Di questo se ne parlerà nel consiglio dei ministri previsto la prossima settimana. Le modalità sono molto facili da spiegare. Per scovare i risparmi si potrà chiedere al giudice di autorizzare ricerche presso l’anagrafe dei conti. E, una volta rintracciato il conto, questo può essere sequestrato. Questo provvedimento adegua l’ordinamento italiano al regolamento Ue che ha istituito una procedura per l’ordinanza europea di sequestro conservativo su conti bancari al fine di facilitare il recupero transfrontaliero dei crediti in materia civile e commerciale.
Le norme, sia europee che italiane, prevedono una difesa a spada tratta per il debitore. Tra queste si contano i ricorsi giurisdizionali contro il blocco dei conti e le cauzioni, a carico del creditore, per assicurare al debitore il risarcimento di eventuali danni provocati dall’ordinanza di sequestro. Lo scopo del regolamento europeo è semplificare il recupero dei crediti tra Stati membri. Lo strumento è rappresentato dal congelamento, messo in campo dal tribunale, dei fondi detenuti nel conto bancario di un debitore in un altro Stato membro. Secondo quanto scrive Italia Oggi, la possibilità di intervenire sui conti correnti oltre frontiera è appannaggio di cittadini e aziende. La procedura si applica ai crediti transfrontalieri in materia civile e commerciale e cioè quando il conto bancario è detenuto in uno Stato diverso da quello in cui il creditore è domiciliato.
Si tratta di un intervento aggressivo. Infatti, per garantire l’effetto sorpresa dell’ordinanza di sequestro conservativo, chi deve del denaro non ne viene informato prima della sua emissione. Inoltre, il creditore che non dispone delle informazioni sul conto bancario del debitore può, in determinate condizioni, richiedere al tribunale di ottenere le informazioni sul conto dalle autorità preposte nello Stato membro dell’esecuzione.
L’ordinanza emessa in uno Stato dell’Unione è riconosciuta ed è esecutiva negli altri Stati membri senza bisogno di una procedura speciale o di una dichiarazione di esecutività. Il regolamento prevede che la banca abbia l’obbligo di dichiarare, per mezzo di un apposito modulo, se l’ordinanza abbia portato al sequestro conservativo di somme appartenenti al debitore. Sono esclusi dal procedimento: crediti fiscali, doganali o amministrativi. Diritti patrimoniali derivanti da rapporti fra coniugi, testamenti e successioni. Crediti nei confronti di procedure fallimentari o simili. Sono escluse anche alcune categorie di conti correnti specificatamente protetti. Ecco, in soldoni, cosa accadrà a chi non paga. Cittadini europei avvisati. Neppure fuori dall’Italia, per loro, ci sarà vita facile.