I nuovi colori cosa cambia da lunedì

I nuovi colori delle Regioni: cosa cambia da lunedì

La notizia arriva da alcune fonti della Regione. Il ministro Speranza: “Sto per firmare delle ordinanze, e dai numeri e dati che vedo penso che una parte importante del nostro territorio possa passare dal rosso all’arancione”
Federico Garau – Ven, 09/04/2021

Le misure restrittive anti-Covid potrebbero finalmente allentarsi per la Lombardia, che dalla metà di marzo si trova costretta nella morsa della zona rossa.

La buona notizia arriva da alcuni fonti della Regione che hanno parlato ai microfoni di Agi: a quanto pare da lunedì 12 aprile il territorio lombardo passerà in zona arancione.

Lo stesso ministro della Salute Roberto Speranza, intervenuto al convegno ‘Riapri Italia. La sfida è oggi’ organizzato da Fratelli d’Italia, ha comunicato di essere in procinto di firmare delle ordinanze proprio in tal senso. “Sto per firmare delle ordinanze, e dai numeri e dati che vedo penso che una parte importante del nostro territorio possa passare dal rosso all’arancione”, ha affermato il ministro, come riportato da ItalPress. “Le settimane di area rosso hanno prodotto una prima discesa della curva, ma il contesto è ancora complicato, con numeri significati di occupazioni di letti in area medica. Oggi abbiamo uno strumento che prima non avevamo: il vaccino, oggi disponiamo di un’arma che prima non avevamo e ci consentirà di chiudere in via definitiva una stagione così drammatica e così difficile”.
La conferma è arrivata anche dal presidente del Consiglio Superiore di Sanità Franco Locatelli che a Sky Tg24 ha rivelato che “indubitabilmente alcune regioni passeranno dal rosso all’arancione”. E per quanto riguarda Campania, Lombardia, Puglia e Toscana, “le regioni citate hanno certamente indicatori epidemici che di fatto incoraggiano in questa direzione”. Locatelli ha inoltre ricordato che “adesso teniamo conto oltre che del Rt anche dell’incidenza cumulativa a 7 giorni e una regione deve averla inferiore al valore di a 250 per poter passare in una fascia da rosso ad arancione”.

Intanto il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana ha rilasciato questa mattina un post sulla propria pagina Facebook per annunciare che sono aperte le adesioni per ricevere il vaccino verso tutti quei”cittadini con elevata fragilità e con grave disabilità ai sensi della l.104, art.3 comma 3″.
L’Italia torna a colori

A passare in zona arancione non soltanto la Lombardia. Secondo la bozza del report settimanale redatta dall’Istituto superiore di Sanità, a cambiare colore dovrebbero essere molte altre regioni italiane, con quattro di esse rimaste o divenute rosse, vale a dire Campania, Val d’Aosta, Puglia e Sardegna. Ci sarebbero ancora dei dubbi per la Calabria, che ha visto scendere il suo Rt al di sotto della soglia dell’1,25. Diverso discorso per la Sardegna, che dopo la zona bianca, ha visto invece salire il proprio Rt sopra il limite consentito, ragion per cui dovrebbe essere declassata in zona rossa. La Regione Toscana, promossa in zona arancione, avrebbe invece fatto sapere di essere disposta a prolungare le massime restrizioni almeno per quanto riguarda le province in cui si sono verificati maggiori contagi proprio per evitare una ripresa della curva.

In sostanza, a restare arancioni sarebbero Basilicata, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Sicilia, Umbria, Veneto, provincia autonoma di Bolzano e provincia autonoma di Trento. A passare dal colore rosso a arancione, invece, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Toscana e Calabria. Quattro a restare in zona rossa: Campania, Puglia e Val d’Aosta e Sardegna, unica a passare dall’arancione al rosso.

La zona arancione prevede la possibilità di spostarsi liberamente all’interno del proprio comune dalle ore 5 alle ore 22. Potranno riaprire gli esercizi commerciali come negozi, parrucchieri e centri estetici, e saranno permesse le visite all’interno del comune presso una sola abitazione privata abitata, nel rispetto degli orari e del numero massimo di 2 persone.

Ancora nessuna zona gialla, che resta abolita fino al 30 di aprile.