Errori per una pensione su quattro: come ottenere il rimborso
L’allarme arriva dai patronati che segnalano una serie di errori soprattutto sulle pensioni più basse, ovvero tutte quelle che non superano i 1200 euro
Luca Romano – Ven, 03/02/2017
Una pensione su quattro contiene errori sul calcolo dell’assegno. L’allarme arriva dai patronati che segnalano una serie di errori soprattutto sulle pensioni più basse, ovvero tutte quelle che non superano i 1200 euro.
Inoltre ci sarebbero diversi assegni familiari che non vengono accreditati e quattordicesime “tagliate”. E in questa analisi dei patronati mancano all’appello circa 30 euro mensili sull’assegno pensionistico. E così in tutta Italia cominciano i ricorsi. Ad Empoli, come racconta ilTirreno, il patronato ha seguito i ricorsi di ben 120 pensionati riuscendo a recuperare nell’ultimo anno 70mila euro che l’Inps non aveva versato. E come ricordano i sindacati e i patronati gli importi sono assolutamente recuperabili compilando il modulo Obis M. Si tratta di fatto di una sorta di scheda personale del pensionato in cui viene riportato l’importo dell’assegno con tutte le trattenute. Si può scaricare dal sito dell’Inps usando il codice fiscale e il Pin personale. A questo punto bisogna cliccare su “servizi online” e poi su “servizi per il cittadino”.
Poi bisogna aprire la sezione “fascicolo previdenziale del cittadino” e spostarsi su modelli e scaricare il “certificato di pensione Obis M”. “I patronati offrono un servizio gratuito sia agli iscritti allo Spi Cgil che ai non iscritti – spiega Sandro Renzoni, coordinatore di Inca Cgil Toscana al Tirreno – Questo riguarda la stampa del documento, il cosiddetto Obis M, che l’Inps non manda più. Se vengono ravvisate delle incongruenze, attiviamo il sindacato che approfondisce la situazione di ogni singolo pensionato e attiva la richiesta di rimborso dell’eventuale credito maturato”. Fate molta attenzione anche ai tempi di prescrizione: “Nella nostra prima consulenza – spiega Sandro Renzoni, coordinatore di Inca Cgil Toscana – specifichiamo a chi si rivolge al sindacato che i tempi per ottenere un rimborso riguardano i crediti maturati entro i cinque anni precedenti alla richiesta. Se, ad esempio, sono in pensione dal 2011 e scopro di non aver riscosso alcuni assegni familiari, l’ultima possibilità di ottenere un rimborso la si ha fino ai 5 anni successivi. Poi scatta la prescrizione e si possono ottenere correttivi solo dagli anni successivi al 2016”.