Equitalia chiude i battenti ma arrivano 100mila avvisi
Al via oggi la nuova Agenzia delle Entrate-Riscossione. Piovono subito «letterine». Più facile pignorare i conti
Gian Maria De Francesco – Sab, 01/07/2017
Ma non per questo i contribuenti hanno smesso di soffrire tra cartelle, ganasce, rateazioni e rimborsi. Le vessazioni del fisco rimarranno anche se sotto una nuova insegna: quella delle Entrate.
«Era una promessa, è diventata realtà», s’è vantato ieri Matteo Renzi che aveva ideato il progetto con il decreto fiscale di fine 2016. Forse farebbe meglio a fare finta di nulla perché da oggi il «Grande Fratello» fiscale diventa onnipervasivo. Che cosa cambia, infatti? Diventando un braccio operativo delle Entrate, che è l’ente titolato ad emettere gli avvisi di pagamento, il fisco può mettere subito le mani nei conti correnti dei debitori e procedere al pignoramento se la pendenza non viene saldata entro 60 giorni.
Fintantoché è esistita Equitalia, che si occupava della consegna delle cartelle esattoriali e dei relativi incassi, era necessario aspettare che le Entrate fornissero tutti i dati prima che si potesse avviare una procedura esecutiva. Da oggi in poi, invece, questo passo viene saltato e quindi sarà meglio pagare quanto viene richiesto per evitare eventuali «blocchi». Ovviamente resta sempre la possibilità di presentare un ricorso in commissione tributaria, ma – con questa spada di Damocle sulla testa – è bene pensarci due volte prima di seguire la lunga via giudiziaria. Il governo ha spiegato che l’accorpamento dovrebbe migliorare l’efficienza della riscossione (che rappresenta meno di un decimo rispetto alla stima dell’evasione annua). I pignoramenti, si fa sapere, saranno mirati, evitando di bloccare tutti i conti di chi non ha pagato ma solo quelli necessari. Visto il passato, è difficile crederci.
Senza contare che l’unificazione dei due enti comporta l’immediata accessibilità ai funzionari dell’immenso database del Sid, il sistema di interscambio dati che contiene non solo e posizioni bancarie del contribuente, ma anche i suoi rapporti presso l’Inps, l’Inail, la Motorizzazione civile (l’ex Pra) e quant’altro. Una prima avvisagli si è avuta con l’invio di oltre 100mila lettere da parte dell’Agenzia delle Entrate a tutti i contribuenti per i quali le dichiarazioni 2014 sui redditi del 2013 presentino anomalie. In pratica, l’onesto cittadino farà bene ad aumentare la propria autotassazione.
Questo cambiamento, tuttavia, sarà meno rapido di quello che il governo Gentiloni (e Renzi) spererebbero. In primo luogo, la Corte dei conti non ha ratificato la nomina del nuovo direttore generale delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, (ex capo di Equitalia) evidenziando un’incompatibilità tra le due cariche secondo il dettato della legge Severino. In attesa che il ministero dell’Economia fornisca chiarimenti, è probabile che l’interim venga affidato al direttore dell’Accertamento, Aldo Polito. In seconda battuta, c’è da registrare il ricorso al Consiglio di Stato (che sarà esaminato il prossimo 27 luglio) presentato dai dipendenti di Equitalia che passeranno da una società privata (sebbene con soci pubblici) alla Pa, essendo le Entrate una divisione del ministero dell’Economia.
La nuova Agenzia delle Entrate-Riscossione si è presentata ieri con una novità: sarà introdotto negli oltre 200 uffici un salvafila digitale cui, dopo l’estate, seguirà un’App per prenotare il turno come alle Poste. Il contribuente sarà riconosciuto allo sportello tramite tessera sanitaria. Poi, dovrà solo implorare clemenza.