Ecco come il Fisco usa il 730

Ecco come il Fisco usa il 730: tutti i controlli delle Entrate

Il fisco avrà 5 anni di tempo per poter chiedere i documenti presentati per accertamenti
Stefano Damiano – Dom, 10/05/2020

Dal 5 maggio scorso è attivo il modello 730 precompilato, dando il via alla lunga stagione della dichiarazione dei redditi e degli adempimenti che i contribuenti italiani dovranno compiere nei confronti del Fisco.

Se da un lato i tempi per la presentazione della propria situazione fiscale si sono dilatati, dall’altro è meglio iniziare a prepararsi perché gli aspetti amministrativi da tenere a mente, come al solito, non sono pochi.

Si inizierà ad avere a che fare, difatti, con scontrini, fatture, ticket sanitari, spese varie da presentare ai commercialisti o ai Caf e da conservare. Difatti, la dichiarazione dei redditi precompilata non esonera il contribuente dalla conservazione dei documenti presentati al fine della richiesta di detrazione e deduzione e che, dovranno essere conservati sino a dicembre 2024, termine entro cui l’Agenzie delle entrate potrà fare i controlli sui dati indicati in fase di dichiarazione reddituale.
Il fisco potrà effettuare due tipologie di controlli soprattutto se dai controlli preventivi il 730 produca un credito superiore a 4.000 euro o presenti elementi di incoerenza. I controlli potranno essere automatizzati o formali.

La prima tipologia riguarda i dati di cui l’erario è già in possesso e quindi i controlli non sono di merito ma riguardano solo l’esattezza dei calcoli numerici effettuati in sede di dichiarazione. Qualora venissero riscontrati delle inconguenze, a seguito dell a
liquidazione automatizzata della dichiarazione dei redditi, l’Agenzia delle entrate procederà con l’invio di una comunicazione bonaria al contribunete chiedendo i chiarimenti e, successivamente, si potrà effettuare un contradditorio ma solo in caso in cui il cittadino non riscontri le inesattezze che invece evidenzia l’Agenzia.

In questo caso, il cittadino potrà rivolgersi a qualunque ufficio dell’Agenzia per i chiarimenti, portando documentazione adeguata a supporto dei calcoli effettuati. In alternativa si potrà chiamare il centro di assistenza (numero: 848800444), accedere al servizio on line dedicato Civis.

Nel caso in cui la dichiarazione sia stata effettuata da Caf o commercialista la verifica di incongurenza verrà inviata a lui e l’intermediario (cioè l’esperto contabilie) dovrà dare informazione al contribuente entro 30 giorni dal ricevimento della comunicazione da parte dell’Agenzia. Successicametne, qualora tali incongruenze riscontrate dalle Entrate risultassero esatte, si dovrà procedere con il pagmaneto o con l’iscrizione a ruolo delle somme richieste fino alla notifica della cartella di pagamento.
Cosa diversa, invece, per i controlli formali che possono essere effettuati dalle Entrate entro il 31 dicembre dell’anno successivo alla dichiarazione reddituale.

In questo caso l’Agenzia vuole verificare la corrispondenza tra i dati inseriti nella dichiarazione e i documenti giustificativi presentati dal dichiarante. In questo caso il procedimento è un po più complesso e parte dalla richiesta dei documenti per il controllo formale di quanto presentato. Tale richiesta arriva con comunicazione bonaria da cui si può adire a contradditorio anche attraverso il proprio esperto contabile. Nel caso in cui avesse ragione l’Agenzia saranno messe a ruolo le somme dovute da versare e sarà notificata la cartella di pagamento che, se fatto entro 30 giorni, sarà ridotto dei 2/3 rispetto alla sanzione ordinaria. Anche qui, in caso di contestazione si deve seguire lo stesso iter dei controlli automatizzati.

Quindi si deve fare molta attenzione a termini, modalità di presentazione e soprattutto a cosa si presenta, anche perchè in caso di piccolo incongruzene la procedura per la risoluzione della controversia sarebbe estremamente onerosa, quantomeno in termini di tempo da spenderci sopra.

Ma andiamo per ordine e partiamo da come presentare la dichiarazione e come (e su cosa) chiedere le detrazione e le deduzioni.

I contribuenti dovranno presentare agli esperti contabili, per un riconoscimento identificativo del contribuente:

la fotocopia codice fiscale del dichiarante, coniuge, familiari a carico;
la fotocopia della carta d’identità;
i dati datore di lavoro che effettuerà rimborsi e conguagli Irpef.

Relativamente ai redditi, ai terreni e ai fabbricati, invece, dovranno essere presentati e conservati:

la dichiarazione dei redditi 2019;
la certificazione unica 2020;
le visure catastali dei terreni e dei fabbricati di proprio possesso e gli eventuali contratti di affitto;
la copia del pagamento dei bollettini Imu e Tasi 2019

Rispetto ai documenti fiscali per le spese detraibili e deducibili andranno presentati, invece:

scontrini, fatture e ricevute di spese mediche o dei farmaci
i versamenti per il mutuo di casa
le fatture per i lavori di ristrutturazione casa se rientrano in alcune fasci di detrazione come quelle di risparmio energetico;
spese scolastiche o contratti di affitti nel caso in cui vi siano studenti fuori sede;
versamenti Inps per colf e badanti

Qualora il contribuente scegliesse di accettare così come è il modello 730 precompilato che gli è arrivato dal Fisco, non sarà costretto a fare calcoli complessi e dovrebbe ottenere il rimborso in tempi abbastanza rapidi; cosa diversa se, come spesso avviene, si volesse modificare quanto riportato nel modello.

In questo caso si deve prestare un po’ di attenzione su tutto quanto viene presentato, cercando di capire, soprattutto riguardo a detrazione e deduzioni, le franchigie di spesa. Per quanto riguarda le detrazione, di norma, salvo indicazioni specifiche, le soglie sono del 19, del 26 e del 35%.

Le spese da portare in detrazione al Fisco dovranno essere inserite del Quadro E – “Oneri e spese” e definirlo in una delle sezioni specifiche che sono:

Sezione I – spese con detrazione del 19% o del 26%;
Sezione II – spese e oneri in deduzione dal reddito complessivo;
Sezione III – A\B\C – Spese per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio, per misure antisismiche, bonus verde, arredo degli immobili e Ivi per acquisto abitazione classe A o B (detrazione d’imposta del 50 per cento);
Sezione IV – spese per interventi di risparmio energetico;
Sezione V – detrazione per inquilini con contratto di locazione;
Sezione VI – altre detrazioni d’imposta.

Una delle spese più importanti detraibili al Fisco sono quelle mediche e per farmaci. La detraibilità resta quella del 19% per l’importo eccedente la franchigia di 129,11 euro ma a certe condizioni. Nelle dichiarazioni dei redditi 730/2020 e Redditi Persone Fisiche 2020 sarà possibile detrarre le spese mediche ma non tutto ciò che si compra in farmacia è detraibili quindi è importante capire la dicitura presente sullo scontrino fiscale.

Nella fattura o nel cosiddetto scontrino parlante devono essere riportati:

la natura del farmaco;
la quantità dei prodotti acquistati;
il codice identificativo del farmaco;
il codice fiscale del destinatario

I farmaci detraibili dovranno avere una delle seguente diciture:

Farmaco o medicinale o altre abbreviazioni riferibili ai farmaci;
Omeopatici;
Preparazioni galeniche;
Codice di autorizzazione all’immissione in commercio (Aic);
ticket;
Medicinali fisioterapici;
SOP-OTC.

Anche per l’acquisto di mascherine anti covid 19 l’Agenzia delle entrate ha dato parere favorevole alla detrazione del 19%, mentre non possono essere presentati per detrazione gli Integratori alimentari e i parafarmaci. Per tutte le spese medicali generali, comunque, occorre conservare la documentazione fiscale. Inoltre, per le spese mediche sostenute all’estero il regime è il medesimo.

Altra spesa molto importante che si potrà portare a detrazione con il Fisco è quella dei familiari a carico. Ci sono, però, delle restrizioni.

La prima è che il familiare a carico non abbia un reddito complessivo superiore a 2840,51 euro se si tratta di moglie o figlio di età superiore a 24 anni mentre, se si tratta di un figlio con età inferiore a 24 anni il reddito non deve essere superiore a 4mila euro. Possono essere considerati familiari a carico coloro i quali convivono con il dichiarante o che ricevano dal lui assegni alimentari. Nello specifico si tratta di:

nonni e le nonne;
il coniuge legalmente separato;
i genitori;
i discendenti dei figli;
i generi e le nuore;
il suocero e la suocera;
i fratelli e le sorelle.

Avranno diritto ad accedere a queste detrazioni, a partire da quest’anno, anche le unioni civili.

Altra detrazione possibile riguarda le spese per la casa, tra cui le spese per ristrutturazione, risparmio energetico e bonus mobili. Sarà possibile detrarre:

il 50% delle spese sostenute il recupero edilizio che abbiano una ristrutturazione su una spesa massima di 96mila euro. In questo caso la detrazione può arrivare all’80% se i lavori svolti riducono anche il rischio sismico;
il 65% delle spese sostenute per interventi di efficientamento energetico;
il 50% delle spese sostenute per acquisto di mobili e grandi elettrodomestici (a patto che siano di alcuni classi energetiche ecologiche) fino a un massimo di 10mila euro;
il 36% su una spesa massima di 5mila euro per interventi di sistemazione a verde di giardini, impianti di irrigazione e altri interventi relativi agli esterni;
il 50% per la manutenzione ordinaria e fino al 75% per la riqualificazione energetica delle opere condominiali;
l’85% degli interventi antisismici.

Tra le altre detrazioni anche:

il 50%, in 5 anni, per i contributi versati per il riscatto dei periodi non coperti da contribuzione (c.d. pace contributiva);
il 19% per i premi pagati per l’assicurazione vita;
il 19% su una spesa massima di € 250 per gli abbonamenti ai mezzi pubblici;
il 50% per le spese sostenute per le colonnine di ricarica delle auto elettriche.

Oltre alle detrazioni è possibile portare a deduzioni fiscali con la riduzione dell’imponibile Irpef.

Tra le spese più importanti:

Contributi previdenziali e assistenziali: dal 23% al 43%, in base al reddito er i contributi versati da lavoratori autonomi, agricoli, ricongiunzione contributivi, fondi e riscatto laurea ;
Assegno periodico corrisposto al coniuge;
Contributi per colf, badanti, babysitter dal 23% al 43% fino a un massimo di 1549,37 euro;
Contributi ed erogazioni a favore di istituzioni religiose;
Adozione internazionale con una deduzione dal 23% al 43%;
Spese mediche e di assistenza specifica per le persone con disabilità;
Assegni mantenimento ex coniuge con una deduzione dal 23% al 43%;
Contributi versati ai fondi integrativi del Servizio sanitario nazionale.

Occorrerà, però, fare molto attenzione a quello che si presenta. L’Agenzia delle Entrate potrebbe effettuare controlli preventivi e successive se il 730 produce un credito superiore a 4mila euro o se presenta elementi di incoerenza.

I controlli potranno essere automatizzati o effettuati tramite la verifica della documentazione giustificativa, in un periodo di tempo che va entro 4 mesi dalla data di presentazione del 730. I controlli sui documenti portati per detrazioni e deduzioni non verranno effettuati dall’Agenzia delle Entrate se il 730 precompilato è stato presentato senza fare modifiche, altrimenti potrebbero partire le verifiche.

Se il 730 precompilato, con o senza modifiche, è stato presentato dal Caf o da un professionista, i controlli saranno nei nei loro confronti e in questo caso saranno loro a rispondere di eventuali errori. Il Fisco avrà comunque 5 anni di tempo per effettuare i controlli su quanto dichiarato, quindi meglio non buttare lo scontrino.