Scuole, spostamenti, orari: le novità del nuovo decreto
Via libera nella notte: nuove regole post festività. Stretta fino al 15 di gennaio. Cosa cambierà dopo quella data
Valentina Dardari – Mar, 05/01/2021
Alla fine è slittata all’11 gennaio la ripresa dell’attività in presenza per il 50% degli alunni delle scuole superiori. Questo è quanto previsto nel dl approvato a tarda notte dal Consiglio dei ministri.
Dl approvato nella notte: novità per le scuole
Il decreto introduce anche altre disposizioni urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da coronavirus. Nel periodo compreso tra il 7 e il 15 gennaio 2021, vi sarà il divieto in tutta Italia di spostarsi tra regioni o province autonome diverse, sarà possibile solo per comprovate esigenze lavorative, di salute o emergenza. Come sempre sarà però consentito fare ritorno al proprio domicilio in ogni momento, con esclusione degli spostamenti verso le seconde case ubicate in altra regione o provincia autonoma. Nel fine settimana del 9 e 10 gennaio tutto il territorio nazionale sarà in zona arancione, con relative norme. Nel cuore della notte è stato dato l’ok al nuovo decreto anti-Covid che entrerà in vigore il giovedì 7 gennaio. Un semi lockdown quello che ci aspetta.
Per quanto riguarda il coprifuoco, pel la prossima settimana viene confermato dalle 22 alle 5.
La riapertura delle scuole è stato uno dei temi che ha tenuto banco e che ha accesso maggiormente la discussione. Il ministro Dario Franceschini, in seguito agli scontri tra governo e Regioni avvenuti in giornata, aveva chiesto di rinviare la riapertura delle scuole almeno dal 15 gennaio, soluzione condivisa dal Partito democratico. Sembra però che l’idea non sia piaciuta a tutti. Il premier Conte, la ministra Azzolina e le ministre di Italia viva erano infatti più orientati a far ripartire tutto già dal 7 gennaio. Da quanto emerso sarebbe stato Conte a trovare un punto di incontro, chiedendo a Pd, M5S e Iv di cercare una data che riuscisse a mettere d’accordo tutti e risolvere il problema. La data scelta è appunto quella di lunedì 11 gennaio.
Italia gialla e arancione
Quindi ricapitolando, l’Italia sarà in zona gialla durante i giorni feriali, e arancione nel fine settimana. Ecco quanto alla fine è stato deciso per i prossimi giorni in vista della stretta post festività. In giallo sarà consentito spostarsi da un Comune all’altro ma non da una regione all’altra. Invece, quando l’intero Paese sarà arancione scatterà il divieto di spostarsi da un Comune all’altro. Gli spostamenti sono permessi dalle 5 alle 22, purché muniti di autocertificazione. I bar e i ristoranti saranno chiusi tutto il giorno, mentre saranno aperti i negozi, i parrucchieri e i centri estetici.
Restano in vigore le norme per le visite a parenti e amici: non più di due persone, senza contare minori di 14 anni e persone con disabilità o non autosufficienti. Il coprifuoco è stato mantenuto dalle 22 alle 5. Dal 7 al 15 gennaio sarà quindi “vietato, nell’ambito del territorio nazionale, ogni spostamento in entrata e in uscita tra i territori di diverse regioni o province autonome, salvi gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute”. Sempre consentito fare ritorno alla propria residenza.
I nuovi parametri
Da lunedì 11 gennaio scatterà la divisione in fasce. Il prossimo 8 gennaio l’Istituto superiore di sanità esaminerà il monitoraggio settimanale e il governo deciderà quali regioni resteranno in fascia gialla e se eventualmente ci sono regioni che dovranno passare in fascia arancione o rossa.
Intanto, il ministro Francesco Boccia ha annunciato l’inasprimento delle soglie dell’Rt che serviranno per decidere le fasce gialle, arancioni e rosse. Secondo i nuovi criteri infatti, una regione con l’indice di trasmissibilità pari a 1 entrerebbe in fascia arancione, mantre scatterebbe la zona rossa se il valore Rt è pari a 1,25. La soglia è comunque stata abbassata di 0,25 in entrambi i casi. Il ministro Boccia ha spiegato che questa nuova classificazione è stata “condivisa da tutte le regioni perché tutti siamo d’accordo sulla necessità di far scattare immediatamente le misure più restrittive quando si va oltre l’1”.
Infine, per quanto riguarda l’attuazione del piano di somministrazione del vaccino contro il contagio da coronavirus, sono previste delle specifiche procedure per poter esprimere il proprio consenso alla somministrazione del trattamento, per gli ospiti di Rsa, che siano privi di tutore, curatore o amministratore di sostegno e che non siano in condizione di poter esprimere un consenso libero e consapevole alla somministrazione del farmaco. La decisione è comunque affidata al direttore sanitario e autorizzata dal giudice tutelare entro 48 ore.
Cosa può succedere dal 15 gennaio
Il ministro Boccia ha reso noto: “Fino al 15 gennaio ci sono queste misure e stiamo inasprendo le soglie. Tutti vorremmo tornare bianchi, è una cosa che è sul tavolo ma ne discuteremo al momento opportuno” con un nuovo Dpcm in vigore da venerdì 15 gennaio 2021. Se ciò avvenisse, riaprirebbero bar, ristoranti, palestre, cinema, teatri, e musei. Ovviamente sempre mantenendo il distanziamento e indossando la mascherina, sia nei luoghi aperti che chiusi. Oltre all’obbligo di igienizzare le mani prima di entrare nei negozi e nei locali. Non vi sarebbe neanche più il divieto agli spostamenti e forse anche l’orario del coprifuoco potrebbe essere rinviato.