Controlli dell’Inps sull’assegno unico

Scattano i controlli dell’Inps sull’assegno unico: chi rischia

28 Febbraio 2022
Scattano i controlli Inps sulle domande per ricevere l’assegno unico per i figli: le pratiche accolte verranno erogate dalla seconda metà di marzo, ecco come funziona

Alessandro Ferro

L’Inps consulterà oltre 12 enorme banche dati tramite le quali verificherà in modo automatico se ci sono i requisiti per rilasciare l’assegno unico universale per i figli. La verifica è lunga e riguarda le 2,7 milioni di domande inviate fino a questo momento all’Istituto e necessarie per ricevere il nuovo contributo dal marzo 2022.

Come funziona con gli assegni

Chi avrà inoltrato correttamente la richiesta entro il 28 febbraio, gli importi cominceranno a essere erogati dalla seconda metà di marzo. Visto il poco tempo a disposizione, i controlli saranno automatizzati e massicci: per stabilire il diritto alla prestazione, l’Inps attingerà informazioni da banche dati interne ed esterne. “L’assegno unico universale, dopo l’esperienza del reddito di cittadinanza, rappresenta il vero banco di prova dell’approccio ‘once only’ che abbiamo adottato come istituto, ovvero non chiedere all’utente di comunicare dati che la pubblica amministrazione già conosce”, afferma Maria Sciarrino, direttore centrale Inclusione e Invalidità civile dell’Inps al Sole24Ore.

Quali sono i requisiti necessari

Tramite l’autenticazione con Spid, poi, si avrà accesso all’Anagrafe nazionale della popolazione residente per verificare che siano validi alcuni requisiti: risiedere in Italia da almeno due anni, la cittadinanza, la genitorialità e la composizione del nucleo familiare. I controlli proseguiranno anche presso l’Agenzia delle Entrate (pagamento imposte), il ministero dell’Interno per verificare che si abbia un permesso di soggiorno valido per cittadini extra Ue. Infine, “saranno obbligatorie le comunicazioni sui rapporti di lavoro per verificare se i richiedenti percepiscono redditi e se il contratto è di almeno 6 mesi (per i non residenti in Italia)” e “il Miur per i riscontrare l’iscrizione dei figli con età tra i 18 e 21 anni ad eventuali istituti di formazione o corsi di studi“, scrivono gli esperti.

Le verifiche

A quel punto, poi, sarà esclusivamente l’Inps a procedere con la verifica dei dati sui pensionati, l’elenco degli assegni al nucleo familiare erogati nel 2021 per il calcolo delle maggiorazioni, l’eventuale reddito di cittadinanza e “l’accertamento dei redditi da lavoro attraverso Uniemens, le denunce obbligatorie dei sostituti di imposta del settore privato con le informazioni retributive e contributive“. A questo punto entra in gioco anche la banca dati Isee: con i codici fiscali si potranno stabilire i vari importi in base al nucleo familiare. È una fase a step fatta di controlli a campioni da parte delle sedi Inps. “E in un secondo momento, sicuramente, si dovrà fare anche un’analisi del rischio frode – aggiunge Sciarrino –intanto al momento stiamo mettendo a punto il software gestionale delle pratiche“.

Tutta questa enorme operazione sui controlli si concluderà prima del 15 marzo con esiti diversi: saranno accolte soltanto le domande che rispondono ai requisiti di cui abbiamo parlato; in caso contrario saranno considerate respinte, decadute o rinunciate. A causa dell’elevata richiesta di domande inoltrate è che molte istanze non potranno accolte perché incomplete o diverse rispetto a quanto richiesto. “In questa fase sarà molto importante gestire le informazioni di ritorno, dal call center e dai patronati, in modo da riadattare le nostre procedure in corsa“, conclude la Sciarrino.

 

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