“Contanti? Giusto limitarne l’uso” La sentenza che cambia tutto
Lo stato può limitare l’uso dei contanti se la misura è proporzionata rispetto all’obiettivo da perseguire. Ecco cosa dice una sentenza della Corte europea
Alessandro Ferro – Mer, 27/01/2021
Siamo arrivati al paradosso ma è tutto vero: lo Stato potrebbe imporre un limite all’utilizzo del contante se la misura è proporzionata all’obiettivo da perseguire.
Cosa dice la sentenza
Lo dice una sentenza della corte di giustizia dell’Unione Europea secondo la quale l’interesse pubblico “può giustificare una limitazione ai pagamenti in contanti, in particolare quando il numero di contribuenti nei cui confronti il credito deve essere recuperato è molto elevato”. In parole povere, lo Stato può limitare la circolazione dei soldi (cartacei e moneta) a condizione che la misura sia proporzionata all’obiettivo da perseguire. Come viene riportato da Italiaoggi, l’episodio che ha fatto emergere la questione riguarda il pagamento del canone tv in Germania: due cittadini tedeschi hanno proposto allo Hessischer Rundfunk (organismo radiotelevisivo dell’Assia) di poterlo pagare in contanti ma il regolamento sulla procedura di pagamento dei canoni radiotelevisivi esclude qualsiasi possibilità di poterlo pagare in questa maniera.
Il caso tedesco
L’ente televisivo ha, quindi, respinto questa proposta ed inviato un avviso di pagamento ma i diretti interessati hanno subito presentato ricorso ed il caso è finito davanti alla Corte amministrativa federale. Il giudice ha rilevato che non si può escludere la possibilità di pagare il canone radiotelevisivo con le banconote perché si viola una disposizione del diritto federale di rango superiore che prevede che le banconote in euro abbiano un corso legale illimitato. Per provare a risolvere la questione, si è arrivati davanti alla Corte di giustizia Ue che, riunita in Grande Sezione, ha dichiarato che “uno Stato membro la cui moneta è l’euro può, nell’ambito dell’organizzazione della sua pubblica amministrazione, adottare una misura che obbliga quest’ultima ad accettare pagamenti in contanti o introdurre, per un motivo d’interesse pubblico e a determinate condizioni, una deroga a tale obbligo”.
Quindi, l’Unione europea è l’unico ente competente a precisare il corso legale delle banconote in euro. La Corte ha aggiunto che “per riconoscere o preservare l’effettività del corso legale delle banconote in euro, non è necessario imporre un obbligo assoluto di accettazione di tali banconote come mezzo di pagamento. Non è neppure necessario che l’Unione stabilisca, in modo esaustivo e uniforme, le eccezioni a tale obbligo di principio, purché sia possibile, in linea generale, pagare in contanti”.
L’interesse pubblico come restrizione al contante
Quindi, in linea generare, deve essere possibile pagare in contanti attraverso l’euro ma, contemporaneamente, l’obbligo di accettare banconote e monete in euro “può, in linea di principio, essere limitato dagli Stati membri per motivi d’interesse pubblico, a condizione che tali restrizioni siano proporzionate all’obiettivo di interesse pubblico perseguito, il che comporta, in particolare, che esistano altri mezzi legali di estinzione dei debiti pecuniari”, si legge su helpconsumatori. A questo punto, la giustizia tedesca dovrà verificare se questa restrizione sia proporzionata all’obiettivo di recuperare effettivamente il canone radiotelevisivo “alla luce del fatto che i mezzi legali alternativi di pagamento possono non essere facilmente accessibili a tutte le persone debitrici”.
I dubbi sul cashback
A dicembre, la Bce aveva inviato una lettera al nostro ministero dell’economia mettendo in chiaro alcuni dubbi sul piano del cashback italiano (ce ne siamo occupati un paio di giorni fa con questo articolo). Secondo Francoforte, il programma potrebbe mettere a rischio la neutralità del sistema dei pagamenti, per il “potenziale effetto negativo sull’utilizzo dei contanti”. Ma il Mef, per il momento, è rimasto fermo sulla sua posizione non ritenendo che il cashback limiti l’utilizzo dl contante o penalizzi chi lo utilizza