Cambia la pagella a scuola

Cambia la pagella a scuola: via i voti, ecco come sarà

Nella prossima pagella i giudizi descrittivi prenderanno il posto dei voti numerici. Previsti 4 livelli di apprendimento. La novità riguarda la scuola elementare
Gabriele Laganà – Ven, 27/11/2020

Rivoluzione in arrivo nel mondo della scuola.

Nella prossima pagella di metà anno i classici voti numerici saranno sostituiti dai cosiddetti giudizi descrittivi per ciascuna delle discipline previste dalle Indicazioni nazionali per il curricolo, educazione civica compresa. La novità, però, non riguarderà tutti gli studenti. Le nuove regole, infatti, interesseranno i bambini che frequentano le elementari. L’ordinanza, illustrata ieri alle organizzazioni sindacali, attua quanto previsto dal decreto Scuola convertito nella legge n. 41/2020 lo scorso giugno.

Esprime soddisfazione il ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina, che ha spiegato come questo sia “un cambiamento che abbiamo deciso in Parlamento mettendo al centro l’idea che la valutazione, soprattutto in quella fascia di età, debba essere quanto più possibile chiara e rappresentativa del percorso fatto, dei miglioramenti conseguiti, degli obiettivi raggiunti”.

Secondo quanto illustrato ieri nel corso dell’informativa sindacale, il giudizio descrittivo di ogni studente sarà riportato nel documento di valutazione e sarà riferito a quattro differenti livelli di apprendimento. Quello “avanzato” riguarda dell’alunno che porta a termine compiti in situazioni note e non note, mobilitando una varietà di risorse sia fornite dal docente, sia reperite altrove, in modo autonomo e con continuità. Il livello “intermedio” indica che lo studente porta a termine compiti in situazioni note in modo autonomo e continuo e risolve compiti in situazioni non note, utilizzando le risorse fornite dal docente o reperite altrove, anche se in modo discontinuo e non del tutto autonomo. Poi c’è il giudizio di “base”: l’alunno porta a termine compiti solo in situazioni note e utilizzando le risorse fornite dal docente, sia in modo autonomo ma discontinuo, sia in modo non autonomo, ma con continuità. Infine, vi è il livello denominato “in via di prima acquisizione”: questo caso è usato per indicare lo studente che riesce a portare a termine compiti solo in situazioni note e unicamente con il supporto del docente e di risorse fornite appositamente.

I livelli di apprendimento saranno riferiti agli esiti raggiunti a scuola da ogni alunno in relazione agli obiettivi di ciascuna disciplina. Nell’elaborare il giudizio descrittivo gli insegnanti terranno conto del percorso fatto e della sua evoluzione. “In questo modo abbiamo la possibilità di osservare e descrivere con maggiore chiarezza non solo i traguardi raggiunti dalle bambine e dai bambini, ma anche il percorso che hanno fatto per raggiungere determinati obiettivi», ha sottolineato il viceministro dell’Istruzione, Anna Ascani.

Vi è, poi, anche una novità che riguarda gli studenti con disabilità e con disturbi dell’apprendimento. La valutazione dei primi sarà correlata agli obiettivi individuati nel Pei, il Piano educativo individualizzato, mentre la valutazione dei secondi terrà conto del Pdp, il Piano didattico personalizzato. L’ordinanza con le indicazioni operative per le scuole e le linee guida allegate saranno ora inviate al Consiglio superiore per la Pubblica Istruzione (Cspi) per il parere definitivo.