Cala il potere d’acquisto, ecco i consigli per risparmiare
1 Marzo 2023
Economia e psicologia sono molto più correlate di quanto si possa credere. Se il potere di acquisto cala si può fare molto cambiando, anche di poco, le proprie abitudini
Giuditta Mosca
L’inflazione erode tanto il potere d’acquisto quanto i risparmi. Una misura della diminuzione del potere d’acquisto, calcolando che chi ha acceso un mutuo nel 2021 o all’inizio del 2022, pagando una rata di 500-550 euro aveva accesso a un mutuo da 200mila euro mentre oggi, a parità di rata, non si va oltre i 148mila. Una differenza di circa 50mila euro (il 25%) che la dice lunga. Tra le cause figura anche la politica monetaria della Banca centrale europea che ha aumentato il costo del denaro di 300 punti base e che potrebbe rialzarlo di altri 50 punti, arrivando così a un aumento complessivo del 3,5%.
Il singolo cittadino non ha molti mezzi per combattere l’inflazione, quel poco che può fare ha molto da spartire con la psicologia, nello specifico con la psicologia comportamentale, ossia il modo con il quale effettua acquisti e si interfaccia con l’economia nel quotidiano.
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Ecco qualche consiglio per contenere i danni, perché stabilire un budget è un proposito che necessita una volontà ferrea per essere rispettato.
Come contrastare il calo del potere di acquisto
La prima regola in assoluto è la calma. Quando si sceglie un fornitore, e questo si estende all’energia, alla telefonia, alle assicurazioni e alle relazioni bancarie, vale la pena riflettere. Prendersi il tempo necessario per leggere i contratti e paragonare le offerte con quelle di altri gestori.
Non sempre le cose sono come sembrano. Un esempio lampante riguarda proprio il mercato dell’energia laddove, a fronte di tariffe che possono sembrare allettanti, possono nascondersi tasse e balzelli che rosicchiano il risparmio all’osso.
Questo vale per ogni altro ambito contrattuale: leggere bene, fare domande per chiarire tutto ciò che appare poco comprensibile o confuso e dormici sopra una notte in più prima di vincolarsi.
Comprare online e la regola del 100
Ci stiamo facendo nemici tra i commercianti ma, per risparmiare, occorre scontentare qualcuno. Tutto ciò che può essere comprato nei negozi fisici si trova anche online, contesto nel quale è più facile e pratico comparare prezzi, condizioni di vendita e politiche di restituzione dei prodotti.
Inoltre, vale la pena applicare la regola del 100 che suggerisce di acquistare un bene soltanto se lo si userà almeno 100 volte. Si applica soprattutto all’abbigliamento e agli accessori e restituisce una visuale chiara. A che pro spendere del denaro per qualcosa che si indosserà solo una manciata di volte? In momenti di restrizione economica ego e civetteria vanno accantonati. Verranno tempi migliori.
Acquistare prodotti di qualità – laddove possibile – permette di usarli più a lungo. È il vecchio adagio del “chi più spende meno spende” che, in tempo di crisi, esce facilmente dalla visuale dei consumatori mentre non c’è momento migliore per farlo proprio e applicarlo con dovizia.
La spesa alimentare
Pianificarla con 24 ore di anticipo e farla soltanto dopo avere pranzato. Oggi si decide cosa si mangerà domani e si compra soltanto ciò che si è deciso. Cosa che diventa più facile se si fa la spesa a stomaco pieno, perché quando ci si aggira tra gli scaffali affamati si comprano prodotti che si rivelano essere di troppo.
Chi ha la possibilità, ossia chi ha il tempo e le capacità organizzative, può creare piccoli gruppi di acquisto formati magari da altri famigliari o da vicini di casa e organizzare gli acquisti affinché possano essere effettuati in diversi negozi approfittando così di offerte vantaggiose. Questo evita al singolo cittadino di spostarsi in diversi punti vendita per compare, in ognuno di questi, i prodotti i cui prezzi sono convenienti.
I mezzi di trasporto
Questa è una logica che si adatta soprattutto ai mezzi di trasporto ma può essere applicata anche ad altri ambiti.
Sapere quanto costa il proprio mezzo di trasporto per ogni singolo chilometro percorso (qui qualche dato) aiuta ad avere un quadro completo del costo degli spostamenti quotidiani e mette in condizione di valutare altre ipotesi, tra le quali l’uso dei mezzi pubblici e il car sharing.
Convertire gli euro in minuti
È una regola aurea: il prezzo di un prodotto si esprime in valuta o nel tempo necessario a guadagnarla. Per fare un esempio, un lavoratore che guadagna 10 euro l’ora impiega 10 ore per acquistare un prodotto che costa 100 euro. Alla luce di questo calcolo è opportuno chiedersi se quel bene è tanto necessario da meritare più di un giorno di lavoro per essere acquistato.
https://www.ilgiornale.it/news/cittadini/cala-potere-d-acquisto-ecco-qualche-consiglio-risparmiare-2121183.html