Bonus mobili ed elettrodomestici 2022, cosa c’è da sapere
18 Aprile 2022
Il tetto massimo di 10mila euro è limitato all’anno in corso: dal 2023 scenderà fino a 5mila euro
Federico Garau
Con la legge di Bilancio 2022 è arrivata anche la proroga del bonus dal 50% destinato all’acquisto di elettrodomestici e mobili, pur se con delle sensibili variazioni. Il tetto di spesa per l’anno in corso si assesta sui 10mila euro, per poi subire un taglio drastico fino a dimezzarsi nel 2023 e nel 2024 (la copertura sarà pertanto solo fino a 5mila euro).
In concreto si tratta di un incentivo che viene a delinearsi come detrazione Irpef del 50% della spesa totale, ovvero al massimo 5mila euro (per il 2022) o 2500 euro (2023 e 2024) recuperabili in 10 anni, ma solo per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici per case in ristrutturazione. Tutto questo, si legge nel testo della legge, purché tali interventi“siano iniziati a partire dal 1° gennaio dell’anno precedente a quello dell’acquisto” degli elementi di arredo. Faranno testo, per accertare la data di inizio lavori, eventuali abilitazioni amministrative, la documentazione richiesta dalle norme edilizie, una comunicazione preventiva alla Asl (nei casi in cui sia prevista) oppure una semplice dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà. Si tenga presente che il bonus può anche essere richiesto dal contribuente per più unità abitative: il tetto massimo del contributo non sarà cumulativo, bensì riferito a ciascuna casa oggetto di ristrutturazione
Cosa è compreso nell’incentivo
Per rientrare nella norma i mobili devono essere obbligatoriamente nuovi. Tra quelli inclusi, ad esempio, vi sono letti, comodini, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, sedie, divani, poltrone e credenze. Sono compresi anche i materassi e tutti gli apparecchi di illuminazione, complementi più che necessari in un immobile da restaurare. Inclusi pure i grandi elettrodomestici, che devono risultare di classe energetica non inferiore alla A per i forni, non inferiore alla E per lavatrici, asciugatrici o lavastoviglie e non inferiore alla F per frigoriferi e congelatori.
Nessun bonus, invece, è previsto per l’acquisto di porte, finestre, pavimentazioni e tendaggi di vario tipo, nonché per la compravendita di elettrodomerstici sprovvisti di etichetta energetica, a meno che per essi non sia previsto l’obbligo di rientrare in alcuna specifica categorie energetica. Per accedere al beneficio gli interventi di ristrutturazione devono risultare di “manutenzione straordinaria”. La “manutenzione ordinaria” (ad esempio la sostituzione di pavimenti o la tinteggiatura delle pareti) è ammessa solo sulle parti condominiali.
Come procedere
I pagamenti per i lavori di ristrutturazione devono essere tracciabili: si parla, quindi, solo di bonifico o carta di credito/debito, mentre restano banditi i contanti e gli assegni. La detrazione Irpef al 50% viene concessa anche nel caso in cui sia stato attivato un finanziamento a rate, purchè l’istituto erogatore paghi quanto dovuto con le stesse modalità a cui è vincolato il contribuente. Quest’ultimo sarà tenuto a conservarel’attestazione di pagamento (ricevuta del bonifico, ricevuta di transazione per i pagamenti con carta o prova di addebito sul conto corrente) e le fatture di acquisto dei beni utilizzati nei lavori, che devono riportare natura, qualità e quantità degli stessi. Si ricorda, infine, che se tutto risulta in regola, sarà possibile accedere al bonus anche in caso di acquisto di mobili/grandi elettrodomestici all’estero.
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