Bolletta del gas: conoscerla meglio per gestire i consumi e ridurre i costi
4 Aprile 2023
Sul bilancio familiare oltre all’energia elettrica pesa anche la bolletta del gas che necessita di una lettura corretta e consapevole per capire cosa paghiamo e come risparmiare sui consumi
Dario Murri
Tabella dei contenuti
- Com’è composta la bolletta gas
- Informazioni sulla fornitura
- I dati principali nel dettaglio
- Consumi stimati, rilevati, lettura, autolettura
- Modalità di pagamento
Come la bolletta della luce, anche quella del gas, soprattutto negli ultimi tempi, costituisce un grosso motivo di preoccupazione per gli utenti, che siano nuclei familiari o settori produttivi, preoccupazione in parte ridotta dalle ultime notizie sull’abbassamento dei costi di questa fonte energetica. Se negli ultimi giorni infatti, è arrivato qualche segnale in direzione di un ridimensionamento delle prossime bollette (sia del gas che della luce), almeno per quanto riguarda i costi della materia energia, a questo ha fatto però da contraltare il ritorno in fattura degli oneri di sistema per l’energia elettrica, a partire proprio dal mese appena iniziato. La buona notizia è che Gas e luce dovrebbero continuare a scendere nel prossimo trimestre (del 20% l’energia elettrica, del 10% il gas).
Secondo stime Codacons, la spesa media annua per le famiglie passerebbe da 1.434 euro annui a 1.147 euro per la luce, con un risparmio di 287 euro, mentre per il gas si passerebbe dagli attuali 1.210 euro l’anno a famiglia a 1.089 euro, con un risparmio di 121 euro, ed un risparmio medio di circa 400 l’anno per gas e luce.
Tuttavia non c’è molto da gioire, perché il ritorno degli oneri di sistema sulla bolletta della luce potrebbe comportare un incremento di 125 euro a famiglia. Ritorno che, almeno per il momento, non riguarderà il gas, per cui gli oneri di sistema ricompariranno a luglio (salvo ulteriori proroghe) e per cui è stato prorogato fino a giugno 2023 il taglio dell’Iva al 5%. Tracciato il quadro generale, anche per capire meglio che cosa ci aspetta da qui ai prossimi mesi sul fronte spese, andiamo a leggere nel dettaglio la “nostra” bolletta del gas.
Prima però, alcune precisazioni su alcune voci che possono essere presenti nelle bollette o meno, a seconda che si opti per il regime di Maggior Tutela o Mercato libero: i servizi di vendita della bolletta gas sono legati alle spese sostenute dal gestore gas per l’acquisto e la vendita della materia prima, cioè quelle attività messe in campo dal fornitore per acquistare e rivendere il gas al cliente finale.
I servizi di rete invece costituiscono i costi legati alle attività necessarie a portare il gas ai clienti mediante le reti di distribuzione locale. Per i servizi di rete, a differenza della materia energia, non si paga un prezzo di mercato, ma la tariffa decisa dall’Arera (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) e aggiornata ogni anno tenendo conto di vari aspetti come l’inflazione.
Com’è composta la bolletta gas
Lo schema della bolletta del gas è in generale lo stesso indipendentemente dal fornitore, perché disciplinato, come per quella dell’energia elettrica, dall’Arera. La bolletta gas è suddivisa in tre parti distinte: i dati della fornitura, la sintesi degli importi fatturati con i relativi dettagli, le comunicazioni. Per essere conforme alle disposizioni di Arera, la bolletta gas deve avere tutte queste sezioni essenziali.
Come già riscontrato per la bolletta della luce, anche per quanto riguarda quella del gas, la prima informazione sulla bolletta indica se il cliente è sul Mercato libero dell’energia o in quello di Maggior tutela (o Servizio di Tutela). Di seguito, i dati relativi all’intestatario dell’utenza, cioè la persona fisica o giuridica firmataria del contratto in essere con il fornitore, poi il Numero cliente, il Codice identificativo del contratto, l’importo da pagare, il periodo di riferimento, il termine entro cui va saldato e il consumo, lo stato dei pagamenti. Un’altra informazione importante, solitamente presente in questa sezione è la data di emissione della bolletta successiva, utile per pianificare le nostre spese. Poi le informazioni di contatto del fornitore e quelle per segnalare eventuali guasti o disservizi.
Proseguendo nella lettura, troviamo come voce la Spesa per la materia gas naturale (che comprende gli importi fatturati per le diverse attività svolte dalle aziende venditrici di metano per l’acquisto e la fornitura del gas al cliente finale), la Spesa per il trasporto e la gestione del contatore (indica la totalità dei servizi di trasmissione, distribuzione e misura dell’energia o del gas e gli importi fatturati da destinare ad incentivare o recuperare la qualità del servizio offerto oltre che dei contatori); seguono gli Oneri di sistema, costi a copertura di attività di interesse generale per il sistema gas, pagati da tutti i clienti, azzerati come abbiamo detto fino a giugno; Arrotondamenti vari, poi l’eventuale Bonus sociale (in caso se ne abbia diritto), e ancora, IVA (ora al 5%) e Accise: l’IVA viene applicata al costo complessivo del servizio, mentre l’accisa è una imposta indiretta sul consumo gas. Infine eventuali Ricalcoli, il Totale bolletta. In alcune fatture si può trovare la voce Altre partite: non è presente in tutte le bollette ma solo in quelle in cui sono addebitati o accreditati importi diversi dalle altre voci di spesa, come, ad esempio, interessi di mora, restituzione/addebito del deposito cauzionale, ricalcoli, contributi di allacciamento, ecc.
Informazioni sulla fornitura
Come per la bolletta della luce, situato, a seconda, sulla sinistra o sulla destra, c’è un box che riporta le caratteristiche tecniche della fornitura di gas: il Numero cliente o codice cliente, il numero di riferimento dell’utenza specifico del Fornitore stesso, l’Indirizzo della fornitura di gas, cioè l’indirizzo dell’abitazione o dell’immobile dove è attiva l’utenza gas; la Tipologia di cliente, se si tratta di un cliente domestico o un condominio con uso domestico, o altre tipologie per le categorie professionali; la Tipologia di uso: dipende dall’uso del gas dichiarato nel contratto: acqua calda sanitaria, cottura fornelli a gas, riscaldamento, ecc.; la Denominazione del contratto: il nome del contratto attivo per la fornitura e la bolletta gas; la Matricola del contatore, il codice che identifica il contatore; la Classe del misuratore: il contatore può appartenere ad una diversa classe in base alla potenza misurabile: solitamente G4 e G6 per uso domestico, la classe G10 per uso condominiale, le classi da G16 fino a G6500 per uso industriale; il PDC o Punto di Consegna, il punto di connessione tra rete di trasporto gas e rete di distribuzione; il Codice PDR (che sta per Punto di Riconsegna), ovvero il codice che determina la posizione fisica del contatore del cliente; il Codice REMI, composto da numeri e/o lettere, che identifica il punto di consegna dell’impianto di distribuzione che alimenta il punto di riconsegna (PDR); la Tipologia di pagamento, che specifica come il cliente paga le sue bollette gas; il Parametro P, che rappresenta il potere energetico del gas (più è alto, più il prezzo del gas sarà maggiore, viene comunicato mensilmente da Snam). Ancora: il Coefficiente C, che serve a convertire il consumo di gas del contatore in metri cubi in Smc, ovvero Standard Metri Cubi; la Data di attivazione della fornitura, la Data (eventuale) di scadenza del contratto; la Componente sostitutiva materia prima gas, cioè il prezzo del gas concordato tra cliente e fornitore al momento della stipula del contratto; il Distributore di riferimento: indica la società che si occupa della distribuzione del gas nel proprio territorio; il Consumo annuo e l’eventuale deposito cauzionale versato. Possono poi essere presenti, a seconda del fornitore, uno o più grafici (lineari o “a torta”) sui Dati di Consumo ripartiti sui consumi annui e in base a scaglioni.
I dati principali nel dettaglio
Dopo aver visto l’elenco delle voci principali, cerchiamo di capirne la funzione. Per comprendere quanto viene a costare in concreto il gas, bisogna controllare le voci in bolletta sotto il nome di Spesa per la materia gas naturale, Spesa per il trasporto e la gestione del contatore, Oneri di sistema e Imposte.
La Spesa per la materia gas naturale sta ad indicare il costo del gas consumato e dell’acquisto e commercializzazione da parte del fornitore, è suddivisa in Quota Fissa (euro/anno, caricata dal fornitore come costo fisso della fornitura), e Quota Variabile (euro/Smc, o Standard metro cubo, unità di misura utilizzata dai fornitori per fatturare la quantità di gas utilizzata dall’utenza, sia pubblica che privata), che si paga al consumo e dipende dalla quota di Smc consumati dal cliente. Il prezzo per Smc è diverso per ogni fornitore nel mercato libero, viene invece stabilito da Arera nel mercato tutelato.
La Spesa per il trasporto e la gestione del contatore comprende le spese per trasporto, stoccaggio e distribuzione del gas, oltre che la gestione del contatore. Tale voce riguarda i costi relativi alla distribuzione, trasporto e produzione del gas, viene pagata al distributore e non al fornitore, ed è stabilita da Arera per tutta Italia. Dipende dalla zona in cui si vive e non dal fornitore. È ripartita in Quota Fissa (euro/cliente/mese, pagata indipendentemente dal consumo di gas in bolletta), e Quota Variabile Energia (divisa a sua volta in quota trasporto, quantità di gas consumata e trasportata dal contatore dell’utente, e quota di stoccaggio, che si riferisce al costo di stoccaggio del gas naturale nei depositi sotterranei).
Gli Oneri di sistema sono spese destinate alla copertura di costi relativi ad attività di interesse generale. Queste spese riguardano tutti i clienti finali gas, sono stabilite periodicamente da Arera e comprendono le voci RE (che sta per Risparmio Energetico, costi di interventi per il risparmio energetico e lo sviluppo di fonti rinnovabili), UG2 (costi di commercializzazione della vendita del gas al dettaglio), UG3 (recupero oneri di morosità per gli esercenti i servizi di ultima istanza), GS (o Bonus Gas) pagata solo dai condomini con uso domestico.
Veniamo alla voce Imposte: per leggere le bollette del gas bisogna sapere che la bolletta deve indicare l’aliquota delle imposte, applicata secondo la normativa. Nel caso della bolletta gas vengono applicate l’Accisa, l’Addizionale regionale e l’IVA.
L’Accisa (chiamata anche imposta diretta sul consumo) è un’imposta sul consumo di gas, indipendentemente dal fornitore scelto. Per gli “usi civili” si differenzia in due macro zone del paese (Centro-Nord e Sud). L’ammontare dell’Accisa è minore al Sud per agevolare la creazione della rete di distribuzione. Articolata su varie aliquote, si divide in 4 scaglioni annuali di consumo e aree geografiche per quanto riguarda le utenze domestiche. L’importo dell’accisa è calcolato in funzione al consumo di gas fatturato in Smc.
L’Addizionale Regionale è determinata da ciascuna regione (tranne quelle a statuto speciale) nei limiti stabiliti da Arera. Esattamente come l’Accisa, anche l’addizionale regionale si calcola per fasce annuali di consumo e per categorie d’utilizzo.
L’IVA, o Imposta sul Valore Aggiunto si calcola sul totale di tutte le altre voci in bolletta, Accisa compresa. L’aliquota applicata all’uso domestico è del 10% (fino al raggiungimento di 480 Smc all’anno consumati), e del 22% su tutti gli altri consumi e per usi diversi da quello domestico, salvo le disposizioni governative correnti.
Diversamente da quanto accade per la bolletta della luce, in quella del gas non troviamo distinzione tariffaria tra la bolletta della prima e seconda casa. Gli oneri di sistema, presenti nella bolletta gas sono esigui e non variano rispetto al numero di abitazioni. A variare la spesa nella bolletta gas concorre invece la posizione geografica in cui è richiesta la fornitura di gas. All’interno della voce “Spesa per il trasporto e la gestione del contatore” è infatti presente una quota trasporto, quota che cambia in base alla posizione geografica del cliente.
Consumi stimati, rilevati, lettura, autolettura
Nella seconda o terza pagina della bolletta è possibile trovare anche un riepilogo delle letture e dei consumi fatturati. La differenza fra l’ultima lettura del contatore e quella precedente, rappresenta il consumo di metri cubi di gas effettuato in quel periodo. Se è indicato un consumo stimato, significa che manca il dato reale preso dal contatore ed il fornitore esegue una stima sui consumi storici. I consumi rilevati, sono quelli basati sulle letture dirette effettuate tramite incaricati, o comunicati dal cliente con autolettura del contatore gas.
Per risparmiare, è importante tener conto delle fasce orarie per le bollette, che sono così suddivise: Fascia F1, da lunedì a venerdì, dalle 8.00 alle 19.00, escluse le festività nazionali; Fascia F2, da lunedì a venerdì, dalle 7.00 alle 8.00 e dalle 19.00 alle 23.00, escluse le festività nazionali; sabato, dalle 7.00 alle 23.00, escluse le festività nazionali; Fascia F3: da lunedì a sabato, dalle 00.00 alle 7.00 e dalle 23.00 alle 24.00; domenica e festivi, tutte le ore della giornata. Nel caso di clienti domestici, per abitazioni servite in regime di tutela i consumi sono distinti in fascia F1, come sopra definita, e fascia F23, che comprende tutte le ore incluse nelle fasce F2 e F3 (cioè dalle 19.00 alle 8.00 di tutti i giorni feriali, tutti i sabati, domeniche e giorni festivi).
Nell’eventualità di consumi “inaspettati”, in positivo o in negativo, un’eventuale bolletta di conguaglio provvede a “riallineare” le differenze. Per “scongiurare” i conguagli delle bollette è comunque possibile comunicare l’autolettura del contatore gas al proprio gestore. In alcune zone del Paese sono stati installati contatori di ultima generazione, in grado di comunicare direttamente i consumi al centro elaborazione del fornitore: in questo caso dunque i consumi riportati in bolletta dovrebbero essere quelli effettivi, ma ciò non impedisce di comunicare ugualmente l’autolettura: un’operazione semplice da eseguire, in bolletta si può vedere come farla e quale sarà il periodo nel quale comunicarla.
Modalità di pagamento
Anche nella bolletta del gas, come in quella della luce, l’ultimo foglio è composto dal bollettino di conto corrente postale per il pagamento della stessa, da saldare in una ricevitoria, alle Poste, in tabaccheria o tramite apposite App. In alternativa al cartaceo, è possibile ricevere il documento via email, o visualizzarlo nella propria area clienti personale; il pagamento della bolletta si può effettuare anche tramite RID bancario: l’importo viene automaticamente scalato dal conto corrente registrato per il contratto luce con il fornitore. Ciascun fornitore può inoltre mettere a disposizione, in base ad accordi e convenzioni particolari, anche altri sistemi di pagamento, come ad esempio CBILL tramite internet banking, i punti MOONEY (Circuito Sisalpay), o ancora i PUNTOLIS convenzionati con LIS Pay e i punti vendita Coop abilitati.
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