Assegno unico: ecco qual è il requisito decisivo
22 Novembre 2021
Da marzo parte l’assegno unico per i figli, ma ad incidere nettamente sarà l’Isee. A contare i beni dei genitori, non solo il reddito, ma anche il patrimonio mobiliare ed immobiliare
Federico Garau
Dal prossimo marzo 2022 avrà avvio l’assegno unico per figli minorenni e maggiorenni fino al 21esimo anno di età, ma per ottenere il contributo sarà necessario presentare l’Isee, dove a determinare la cifra erogata saranno gli immobili dei genitori, così come i risparmi ed i vari patrimoni. Tutte informazioni che non avevano un ruolo determinante nel precedente sistema.
Fra l’altro, come spiegato anche dalla Fondazione studi dei consulenti del lavoro per Il Sole 24 Ore Lunedì, questo tipo di provvedimento rappresenterà veramente un aiuto solo per le famiglie monoreddito o particolarmente numerose. Scarso, invece, il sostegno per il ceto medio.
Requisito fondamentale per il calcolo della cifra che spetterà alle singole famiglie, come abbiamo detto, è l’Isee, che avrà il ruolo di vero e proprio filtro. Sino ad oggi, le detrazioni Irpef per i familiari a carico e gli assegni al nucleo venivano determinati in base al reddito, adesso invece il governo vuole conoscere l’intera situazione economica della famiglia: non solo il reddito, dunque, ma anche il patrimonio, costituito da beni immobiliari e mobiliari. Saranno rilevate le giacenze dei conti correnti, eventuali buoni fruttiferi, i premi assicurativi ed anche le autovetture possedute. Per coloro che decideranno di non presentare l’Isee, l’assegno conterrà l’importo minimo, vale a dire 50 euro mensili a figlio.
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“Gli esempi applicativi in generale rilevano un incremento degli importi percepiti dalle famiglie“, spiega al Sole 24 Ore Paola Mancini della Fondazione nazionale consulenti del Lavoro, “ma in alcuni casi un Isee più alto, condizionato ad esempio dalla presenza di immobili di proprietà, determina un peggioramento rilevante della situazione rispetto al passato“. Non solo. Fino ad ora la richiesta di assegno per il nucleo familiare, in caso di coppia non coniugata, può essere presentata dal genitore con il reddito più basso, così da avere un piccolo vantaggio. Quando scatterà l’assegno unico, con la presentazione dell’Isee, questo non sarà più possibile, in quanto si andrà a guardare l’intero nucleo, con i beni ed i redditi di entrambi.
Per evitare una perdita degli importi mensili per quelle famiglie che percepivano già gli assegni al nucleo, il consiglio dei Ministri ha approvato nel decreto attuativo dell’assegno unico una specie di scudo compensativo in caso di nuclei con Isee fino a 25mila euro, che resterà in vigore fino a marzo 2025. Con Isee, ad esempio, di 21.954,89 euro, si parla di una maggiorazione intorno ai 700 euro all’anno. Maggiorazione, tuttavia, destinata a sparire.
Ad ottenere veramente dei vantaggi, come detto in precedenza, saranno le famiglie numerose o monoreddito, come nel caso delle madri single: nel primo caso, si parla di una maggiorazione degli importi mensili dal terzo figlio in poi, con una maggiorazione di circa 100 euro mensili dopo il quarto figlio.
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