Assegno unico al via da luglio

Assegno unico al via da luglio: ecco quanto vale
5 Giugno 2021
Il ministro Bonetti: “Giorno importante per il Paese”. Si parte con autonomi e disoccupati finora esclusi
Lodovica Bulian

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Il Consiglio dei ministri approva il decreto che contiene l’assegno unico per le famiglie con figli da zero a 18 anni. La misura già definita «epocale» da Draghi mira a invertire la rotta delle nascite e il crollo demografico italiano. «È un giorno importante per tutto il Paese, le famiglie lo hanno a lungo atteso e grazie alla concretezza del Presidente Draghi è arrivato. È una scelta politica che segna un percorso nuovo per l’Italia: investiamo nelle nuove generazioni», dice al Giornale il ministro per la Famiglia Elena Bonetti che ha fortemente voluto la misura.

Per ora è un «assegno ponte» per sei mesi, dal primo luglio al 31 dicembre, ma dal primo gennaio 2022 sarà permanente, universale e integrato nel sistema del welfare. L’aiut, per ora, sarà destinato ad autonomi e disoccupati – finora esclusi dagli assegni familiari, a differenza dei lavoratori dipendenti – e riguarderà circa 1,8 milioni di potenziali nuclei beneficiari secondo le stime del governo, in cui vivono circa 2,7 milioni di figli minori.

Il beneficio medio è di 1.056 euro per nucleo e 674 euro per figlio. L’assegno sarà erogato in base all’Isee, che non deve superare i 50mila euro, e al numero dei minori. La cifra dell’assegno è identica per il primo e il secondo figlio, l’importo massimo mensile raddoppia a 335 euro per famiglie con 2 figli, ma più che triplica a 653 euro mensili per famiglie con 3 figli. Per esempio con un Isee fino a 7mila euro si ha diritto a un assegno di 167,5 euro a figlio nei nuclei fino a 2 minori. Ma la cifra aumenta fino a 217,8 con almeno tre figli. Dal terzo figlio infatti scatta l’incremento del 30 per cento, mentre nel caso di figli disabili l’assegno verrà sempre maggiorato di 50 euro.

«Vogliamo così dare, da subito, un aiuto concreto ai non garantiti, a coloro che maggiormente hanno subito disagi a causa della pandemia. Un’importante accelerazione che il governo ha fortemente voluto imprimere ad una misura strategica che sarà per tutti realtà a partire dal mese di gennaio del 2022 – dice il ministro per gli Affari regionali Mariastella Gelmini – Le famiglie vanno supportate con determinazione: dopo il Pil dobbiamo tornare a far crescere anche l’indice della natalità». Esulta anche il ministro Di Maio: «Una riforma che lascerà il segno, che sostiene la crescita e la ripartenza delle nostre famiglie». Potranno accedere al beneficio coloro che pagano le tasse in Italia o che vi sono residenti da almeno 2 anni. Sono ammessi cittadini italiani e Ue, oltre ai titolari di permesso di soggiorno per motivi di lavoro o di ricerca almeno semestrale.

La misura è compatibile col reddito di cittadinanza: si tratta di quasi due milioni di famiglie che potranno beneficiare anche dell’assegno. A loro andrebbe circa la metà dei 3 miliardi a disposizione per finanziare il nuovo provvedimento. L’Inps corrisponderà l’assegno ma sotrarrà dall’importo teorico spettante dell’assegno la quota di reddito di cittadinanza relativa ai figli minori che fanno parte del nucleo familiare.

Anche le famiglie di lavoratori dipendenti che già percepiscono assegni familiari riceveranno un extra: una maggiorazione che va dai 37,5 euro per ciascun figlio ai nuclei fino a due figli ai 70 euro per figlio con almeno tre figli. Dal 2022 potranno accedervi tutti senza distinzioni.