Arrivano le tasse nascoste che svuotano le nostre tasche
Con l’ultima manovra relativa al 2020 il governo giallorosso ha introdotto più di 6 miliardi di euro di tasse senza che nessuno potesse rendersene conto
Federico Giuliani – Gio, 23/01/2020
Una pioggia di tasse occulte ben nascoste tra i meandri di commi, leggi, e decreti, per un valore complessivo che sfonda il tetto dei 6 miliardi di euro.
Basta leggere l’ultima manovra, quella relativa all’anno in corso, per rendersi conto di quanto il governo sia stato bravo a rifilare ai contribuenti decine di nuove imposte senza che nessuno potesse accorgersi di niente.
Come evidenzia il quotidiano Italia Oggi, negli ultimi tre anni ne sono state introdotte una quindicina; si tratta tra l’altro di entrate già registrate, quindi soldi sicuri per le casse dello Stato.
Tornando alla manovra del 2020, c’è già chi l’ha ridefinita “manovra delle tasse”. L’esecutivo giallorosso è stato bravissimo a far passare, con la legge di Bilancio e il decreto legge fiscale, una stangata degna di nota che andrà presto a cadere sulle spalle dei contribuenti.
Le tasse “nascoste” nella manovra
In cima alla piramide delle tasse nascoste troviamo la voce relativa alla stretta sulle compensazioni, che da sola vale circa 5 miliardi: un’infinità. Che cosa prevede? Impedisce alla maggior parte dei contribuenti di utilizzare “in compensazione” i propri crediti d’imposta per una buona parte dell’anno corrente.
A seguire troviamo l’abrogazione del super e dell’iper ammortamento, che peserà per quasi 400 milioni di euro. Oltre ad avere effetti pesanti, questa misura disincentiverà gli investimenti nei cosiddetti beni strumentali, rallentando il processo di modernizzazione del sistema produttivo italiano.
L’unificazione di Imu e Tasi rappresenterà un’altra bella botta. Si aggiungerà al mancato rinnovo della flat tax sulle locazioni immobiliari e al taglio delle detrazioni fiscali per i redditi più alti. In totale, grazie ai citati provvedimenti, scatteranno tasse in più per un valore di 15 miliardi nei prossimi tre anni.
La sostituzione del mini Ires con Ace avrà un effetto nullo nel 2021 ma si paleserà nel 2021 (mazzata da 778,2 milioni) e nel 2022 (oltre 5 miliardi). L’abrogazione del super forfait peserà 109,2 milioni nel 2020, salirà a oltre un miliardi nel 2021 e scenderà a 857 milioni nel 2022.
Da non trascurare neppure le accise sui tabacchi (nel 2020 valore di 88,42 milioni) e la tassa su accessori tabacchi (nel 2020, 30,6 milioni); entrambe si manterranno costanti nel corso del prossimo triennio.
Altra mazzata sui lavoratori autonomi
La mazzata nascosta peserà maggiormente su alcune categorie di italiani. Quali? In primis sui lavoratori autonomi, i quali dovranno fare i conti con le ricadute più pesanti dei provvedimenti ma anche con gli appesantimenti burocratici connessi alle misure di lotta all’evasione fiscale. Già, perché assieme alle tasse nascoste troviamo i costi più alti derivanti dai nuovi adempimenti burocratici.
Se i lavoratori autonomi non ridono, i soggetti che si fregano le mani sono quelli che fanno parte dell’universo bancario. Infatti, grazie allo sforzo contenuto nella manovra di sostituire i pagamenti in contanti con quelli digitali, le commissioni bancarie lieviteranno alle stelle.