Adesso scordatevi il “pin” Inps

Adesso scordatevi il “pin” Inps. Cambia tutto: che cosa usare per controllare tutto

L’Istituto di previdenza non rilascerà più i vecchi codici. Ma gli utenti già attivi potranno ancora utilizzarli e rinnovarli fino alla conclusione della fase transitoria
Michele Di Lollo – Ven, 18/09/2020

Novità sul fronte pensioni. Dal prossimo primo ottobre, l’Inps non rilascerà più Pin come credenziale di accesso ai propri servizi.

Questo verrà sostituito dallo Spid, il Sistema Pubblico di Identità Digitale che permette di accedere ai servizi online della pubblica amministrazione. L’uso di questo strumento è variegato. Per esempio è necessario ad accedere anche ad alcuni incentivi messi in campo dal governo per l’emergenza Covid come il bonus bici e altri.

I Pin in possesso degli utenti conserveranno la loro validità e potranno essere rinnovati alla naturale scadenza fino alla conclusione della fase transitoria la cui data è ancora da definire. Il passaggio da Pin a Spid non ha, dunque, effetti sul servizio di Pin temporaneo. Gli utenti che accedono ai servizi Inps attraverso le credenziali Spid, Cns o Cie potranno, infatti, continuare a richiedere il Pin telefonico temporaneo utile per la fruizione dei servizi tramite Contact Center. Attraverso la funzionalità “Pin Telefonico” presente su MyInps è possibile scegliere di generare un codice temporaneo la cui validità può essere di un giorno, una settimana, un mese o tre mesi.

Il codice Spid è facile da ottenere. Arriva per raccomanda o per mail dopo averne fatto richiesta ai gestori dell’identità digitale: per ora l’Agenzia per l’Italia digitale ha accreditato 9 identity provider (Aruba Pec, In.Te.Sa, InfoCert, Lepida, Namirial, Poste Italiane, Register, Sielrte, Tim). Per ottenere il Pin unico occorre fornire i dati anagrafici: nome, cognome, sesso, luogo e data di nascita, codice fiscale, estremi del documento d’identità, mail, numero di cellulare. Ogni gestore può scegliere tra diverse modalità di verifica. Il cittadino può scegliere il gestore di identità digitale che preferisce.

Per chi attualmente sta usando il Pin, il passaggio allo Spid avverrà gradualmente (come abbiamo detto): secondo le istruzioni fornite dalla circolare Inps dello scorso luglio, si prevede una fase transitoria che si concluderà con la definitiva cessazione della validità dei pin rilasciati dall’Istituto. Ciò significa che non saranno rilasciati nuovi Pin agli utenti, mentre quelli già emessi conserveranno la loro validità e potranno essere rinnovati alla naturale scadenza fino alla conclusione della fase transitoria.

Ci sarà, quindi, come scrive il Sole 24 Ore, un codice unico che funziona in tutta l’Unione europea. Questo cambiamento rafforza la semplificazione dei rapporti tra cittadini e pubblica amministrazione a livello comunitario. L’identità digitale Spid (con credenziali di livello 2 o 3) può essere usata anche per l’accesso ai servizi in rete delle Pa (pubblica amministrazione) dell’Ue.

Il pin non andrà in pensione subito. Questo dispositivo sarà mantenuto per gli utenti che non possono avere accesso alle credenziali Spid, come i minorenni, le persone che non hanno documenti di identità italiana o le persone soggette a tutela, curatela o amministrazione di sostegno, e per i soli servizi loro dedicati. Tutti gli altri utenti dovranno pertanto dotarsi di credenziali di autenticazione alternative.