A Napoli la giornata del 4 Novembre

La Difesa sceglie Napoli per celebrare la giornata dell’Unità nazionale e delle Forze Armate: ecco il programma di tutti gli eventi

Mercoledì 30 Ottobre 2019 di Ebe Pierini

Quest’anno la Difesa ha scelto Napoli per celebrare il giorno dell’Unità nazionale e delle Forze Armate.

L’appuntamento è per lunedì 4 novembre, alle ore 11.45, in via Francesco Caracciolo, per la cerimonia militare commemorativa e lo sfilamento di alcuni reparti di Esercito italiano, Marina Militare, Aeronautica Militare, Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza. Dal 31 ottobre al 4 novembre le Forze Armate saranno presenti in Piazza del Plebiscito con stand espositivi dalle 9.30 alle 19. Nel porto di Napoli sarà possibile visitare tre navi della Marina Militare. Sarà possibile salire a bordo di nave San Giusto dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18 dall’1° al 3 novembre e dalle 15 alle 18 il 4. Il 2 dalle 17 alle 19.30 e il 3 dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 19.30 saranno visitabili nave Bergamini e nave Fasan. Il 2 novembre, presso la Galleria Umberto I, verrà svolta un’esibizione di complessi bandistici militari: alle 11.30 protagonista la banda musicale della Guardia di Finanza, alle 15.45 sarà la volta della banda della Marina Militare, alle 18 appuntamento con la fanfara del 10° Reggimento Carabinieri Campania. Si replica il 3 novembre alle 11 con la fanfara della Brigata Bersaglieri “Garibaldi” ed alle 16.30 con la banda musicale della Aeronautica Militare. Il 4 novembre, alle 9.45, alzabandiera solenne in Piazza del Plebiscito. Alle ore 11.45 inizio sfilamento del reparto interforze lungo via Caracciolo.

Lo sfilamento coinvolgerà un reparto interforze composto da 5 battaglioni, uno per ogni Forza Armata e per la Guardia di Finanza, I numeri del 4 novembre sono la conferma di una grande partecipazione e coinvolgimento. Sfileranno oltre 500 militari, tra uomini e donne e le bandiere di guerra delle Forze Armate e della Guardia di Finanza. Alla cerimonia prenderanno parte anche i gonfaloni delle amministrazioni locali, i medaglieri e i Labari delle Associazioni combattentistiche e d’arma insieme a una rappresentanza dei decorati di Medaglia d’Oro al Valor militare, dei richiamati nel Ruolo d’Onore e degli atleti del Gruppo Sportivo Paralimpico della Difesa.

A seguire: due Sorvoli delle Frecce tricolori, il lancio di un team interforze di paracadutisti con le bandiere delle Forze Armate e della Guardia di Finanza e con un tricolore di 400 metri quadrati, 21 salve di artiglieria navale dalle Navi in rada nel tratto di mare antistante il lungomare Caracciolo.

Nel pomeriggio, a partire dalle 14, presso il circolo ufficiali della Marina, in via Cesario Console 3 bis, presentazione del calendario 2020 dello Stato Maggiore della Difesa dedicato ai 20 anni con le donne nelle Forze Armate.

Il 4 novembre 1918 terminava la prima guerra mondiale. Con l’entrata delle truppe italiane vittoriose a Trento e Trieste, dopo quasi tre anni e mezzo di combattimenti accaniti, terminava quella che venne allora definita “la Grande Guerra”. Le celebrazioni del Giorno dell’Unità nazionale e della Giornata delle Forze Armate rappresentano un importante momento di coesione e di unità e identità nazionale, nonché l’appuntamento annuale dei militari italiani con i propri concittadini, luogo ideale d’incontro e di amalgama tra Forze Armate e popolo italiano. Le Forze Armate sono, allora come oggi, artefici e garanti dell’Unità nazionale. Esse operano prioritariamente nell’ambito di coalizioni promosse dalle principali organizzazioni internazionali di riferimento: L’Onu, la Nato e l’Ue. In alcuni casi possono operare in autonomia sulla base di accordi bilaterali tra il nostro Paese e la nazione ospitante. Agiscono con la consapevolezza che le operazioni militari contribuiscono e stimolano la crescita del Paese ma soprattutto promuovono la coscienza dell’importanza per l’Italia di assumere ruoli di sempre maggiori responsabilità anche in campo internazionale. L’output operativo che le Forze Armate esprimono all’estero con i propri uomini e donne, rappresenta uno stimolo alla stabilità e allo sviluppo, condizioni necessarie per riportare la speranza nelle aree particolarmente martoriate. Operano anche in Patria per contribuire alla sicurezza come nel caso dell’Operazione Strade Sicure e dell’operazione Mare Sicuro. L’Italia contribuisce infatti alle attuali missioni di stabilizzazione, in contesti interforze e multinazionali, con oltre 5000 militari che operano all’estero, dalla Libia al Sahel e al Corno d’Africa, in Afghanistan, Iraq e Libano, dai Paesi Baltici ai Balcani, dal Mare Mediterraneo all’Oceano Indiano fino ai cieli d’Islanda. Si tratta di operazioni internazionali – prevalentemente svolte sotto l’egida delle Nazioni Unite, in ambito Nato e Unione Europea – nelle quali le Forze Armate hanno raggiunto altissimi livelli di efficacia, confermandosi una componente affidabile e fondamentale del “Sistema Paese”, in grado di operare oltre i confini, per affrontare le nuove sfide globali alla sicurezza, alla stabilità e alla pace, e per salvaguardare gli interessi strategici nazionali. Inoltre, le Forze Armate hanno il compito istituzionale di intervenire, qualora richiesto, in caso di pubbliche calamità e in altri casi di straordinaria necessità ed urgenza. Le calamità naturali che hanno colpito il territorio nazionale negli ultimi anni hanno visto un impiego crescente delle Forze Armate nelle attività di soccorso alle popolazioni civili evidenziando la preparazione e la prontezza dei militari ad affrontare situazioni di emergenza in favore della collettività nazionale.

Quest’anno cade anche il ventennale della legge 380 con la quale, il 20 ottobre del 1999, il nostro Paese si è allineato ai Paesi della Nato aprendo le porte delle Forze Armate e della Guardia di Finanza al reclutamento femminile. L’ingresso delle donne italiane del mondo militare, avverrà l’anno successivo nel 2000, rappresentando una svolta storica per il nostro Paese e per la Difesa. Insieme alla realizzazione del modello interamente professionale, la legge 380, ha rappresentato forse l’opera epocale per antonomasia nel corso del passato ventennio ed ha contribuito a rifondare lo strumento militare e a migliorarne la percezione da parte dell’opinione pubblica, creando le premesse per uno strumento sempre più moderno e inclusivo. Per le stesse donne, ovviamente, l’accesso alle carriere militari è stata una tappa fondamentale nel percorso di emancipazione che, finalmente, ha aperto loro le porte di una realtà prima fortemente declinata al maschile. In questi 20 anni è stato sviluppato un modello di reclutamento che può essere considerato tra i più avanzati come garanzia di parità, perché ammette le donne a tutti i ruoli e a tutte le categorie senza preclusioni di incarichi e di impiego. Alla fine del 2018 sono circa 16 mila donne impiegate nelle Forze armate e nell’Arma dei Carabinieri che operano in ogni settore e in grado di aspirare ad ogni tipo di carriera.

© RIPRODUZIONE RISERVATA