ZAKOPANE – Dal Diario di viaggio

DAL DIARIO DI VIAGGIO

ZAKOPANE, POLONIA 18/08/23 – 25/08/23

Ho sempre creduto che i viaggi vadano raccontati a posteriori, quando le immagini diventano più nitide nella mente e quanto vissuto ha avuto modo di sedimentarsi nell’animo. Il viaggio in Polonia insieme a Ri Ualanegli per me è iniziato già qualche giorno prima della partenza, quando mia madre mi ha fatto trovare sul letto il vestito da “ualana” che fu di sua nonna con accanto un bigliettino sul quale era scritto “E’ il più bel cimelio di famiglia, sento di doverlo tenere in bella vista affinchè sia di buon augurio per la gara. Tu va’ e porta il sostegno di tutta la nostra famiglia “. Era solo l’inizio di un’avventura dai tratti romantici e passionali.

Ci siamo ritrovati in Piazza Roma a Pontelandolfo venerdì 18 agosto alle ore 14 carichi di valigie, borsoni, viveri – perché si sa: non sei un vero italiano all’estero senza la “ ‘mpostarella r pan e pr’sutt“ – ma soprattutto colmi di speranza e di fiducia. La foto di rito sulla fontana, gli abbracci con parenti e amici, le ultime raccomandazioni dei genitori dei più piccoli del gruppo (i “cuccioli” ribattezzati da noi adulti), le lacrime dei Ualani che per motivi di lavoro e di studio sono rimasti al paese, gli ultimi saluti… e poi via! Siamo Partiti! Il viaggio è stato lungo (quasi 24 ore!) e mentre attraversavamo l’Italia intera sentivamo che l’avremmo dovuta rappresentare con orgoglio e dignità. Passato il confine austriaco e percorsa gran parte della Slovacchia finalmente siamo arrivati in Polonia. Zakopane è da ‘amore a prima vista’, la Cortina d’Ampezzo dell’Est viene da molti definita; ad attenderci abbiamo trovato Jadwiga la nostra guida polacca e traduttrice- trascinata dal nostro entusiasmo c’ha messo davvero poco ad innamorarsi del gruppo e a diventare una delle nostre sostenitrici.

La sveglia della domenica mattina è suonata presto, la Messa in onore di tutti i gruppi in gara prima e la sfilata poi sono stati il primo vero incontro con il pubblico, una folla di gente che si snodava a destra e a sinistra della strada, dalle finestre e dai balconi, sorpresi e meravigliati dalla bellezza di quell’onda umana vivace e colorita che erano i 16 gruppi folk provenienti dal mondo intero. Quanto calore in quegli applausi che ben presto hanno iniziato a battere al ritmo della nostra tarantella e quanto più le mani dei nostri musicisti correvano vivaci sugli strumenti tanto più il sorriso del pubblico diventava intenso. Ero accanto al corteo mentre tutto ciò accadeva e sentivo canalizzare dentro di me tanto l’emozione dei ragazzi quanto l’energia delle persone– che emozione! Lungo il percorso le prime due esibizioni di pochi minuti per la televisione polacca, il drone che dall’alto ha ripreso la coreografia, la precisione e la bellezza del Made in Pontelandolfo! Eccola finalmente la realizzazione e la soddisfazione di esserci davvero!

Il giorno della gara sia per la sezione musica che per la sezione ballo era prossimo ed è stato come il giorno prima degli esami: sai di aver studiato, di aver dato il massimo, di aver fatto del tuo meglio…ma basterà davvero per essere il migliore?! Anche senza il senno di poi, la risposta era per me già un gigantesco SI! Il gruppo musicale è stato fantastico e nonostante si sia esibito alle ore 12 la platea era pienissima, il coinvolgimento creato dai nostri strumentisti non ha avuto pari e un giudice si è alzato per filmare l’intera esibizione (non è accaduto per nessun altro gruppo in gara). Avremmo saputo solo dopo che si trattava di un famoso musicologo, figlio del fondatore del festival, che colpito e rapito dalla bravura e la velocità della nostra organettista Angela Mancini l’ha voluta premiare con una Menzione Speciale. – Mi sembra di avvertire ancora oggi tutta la gioia impetuosa che è esplosa in albergo quando ci ha raggiunto la notizia del Premio dedicato ad Angela -. Saremmo quindi tornati a casa con un premio, ma avevamo ancora la certezza che saremmo saliti sul podio: la figura del ventaglio durante la tarantella aveva fatto alzare in piedi il pubblico: perfetta, precisa, forte e vigorosa è stata il simbolo dell’audacia di un popolo che non smette mai di lottare. Sul palco del Festival internazionale più prestigioso d’Europa abbiamo portato l’esperienza di chi a Zakopane si era già esibito nel 1994, l’audacia di chi quel palco lo ha sempre sognato, l’adrenalina di chi ha combattuto con se stesso per dare il massimo. Eravamo tutti in prima fila durante la premiazione, le tensione si leggeva palese sui volti dei ragazzi, ognuno cercava di captare qualcosa di comprensibile ma i presentatori  si esprimevano solo in polacco e la tensione, e anche un po’ di timore, aumentavano costantemente. Ma le cose belle si sa, si fanno attendere e dopo i tanti ringraziamenti e la consegna degli attestati di presenza finalmente è arrivata la proclamazione del TERZO posto al gruppo Folk Ri Ualanegli: tutti in piedi, si sventola il tricolore, ci si abbraccia e si piange di una gioia mai provata, tutti a cercarsi con lo sguardo, più in là una coppia si bacia come al primo appuntamento… Ci siamo precipitati per le strade a festeggiare a suon di “lasciatemi cantare con la chitarra in mano, sono un italiano, un italiano vero”, che è diventata subito la colonna sonora di un viaggio meraviglioso, ma ancor di più un grido di appartenenza da recitare con la stessa fede e rispetto di una preghiera, soprattutto quando abbiamo saputo che mentre la Polonia premiava il nostro folklore e tradizioni, in Italia Toto Cotugno ci lasciava.

E’ di nuovo venerdì e la settimana è conclusa, si torna a casa e bisogna rifare le valigie: le speranze che vi erano riposte hanno lasciato spazio alle emozioni, ai volti incontrati e alle esperienze vissute che man mano si trasformeranno in meravigliosi ricordi. Il viaggio del ritorno si sa, è sempre più breve. Rieccoci di nuovo in Piazza Roma: una comunità intera in festa per un’accoglienza calorosa ed emozionante che rimarrà nella storia come il traguardo raggiunto a Zakopane.

 

Al Presidente, al Direttivo e a tutti i componenti del Gruppo Folk Ri Ualanegli:

Grazie per tutto l’impegno, la passione, l’amore, la costanza e la determinazione.

Grazie per aver rappresentato la nostra storia, il nostro popolo e i nostri valori.

Grazie per aver unito una comunità che costantemente “collegata” ha abbattuto qualunque tipo di distanza e che ha trovato in voi lo scopo comune per riscoprirsi di nuovo uniti.

Dove c’è passione e amore non si muore mai e in questo paese siamo vivi come non mai!

 

Fiorella De Michele
della Associazione Culurale “Pontelandolfo Città Martire”

 

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