Dal Mare Magnum di foto, ringraziamenti, elogi e quant’altro, mi ha particolarmente coinvolto emotivamente, per il suo contenuto obiettivo e altruistico, la riflessione di Michela Delli Veneri interprete nel Dramma Sacro rappresentato in Pontelandolfo il 31 luglio e 1 agosto 2016.
Mi sono permesso di appropriarmi della citata riflessione senza la autorizzazione dell’autrice che spero mi perdoni dell’abuso.
Ringrazio, a mia volta, tutti coloro che hanno partecipato direttamente e/o indirettamente alla realizzazione e al successo della recente rappresentazione del Dramma di Santa Giocondina. Prof. Renato Rinaldi
Sarò prolissa, ma non posso non dir nulla.
Dopo tanti mesi di lavoro, piacevolmente duro, siamo andati in scena.
É stata una delle esperienze più belle della mia vita.
Quando sono “stata scelta” non me la sentivo di prendere parte al dramma, non mi vedevo in quella veste, sono abituata a stare dietro le quinte, come ho fatto nelle scorse edizioni di “Santa Giocondina”, e ho avuto l’umiltà di dire: se non vi piaccio va bene uguale, resto e faccio quello che mi riesce meglio.
Poi ho pensato, l’hanno già fatto altre prima di me, che mi manca, perché non io, perché non provarci? Non sarò migliore, ma nemmeno peggiore, quindi provo e oggi sono fiera e soddisfatta della fiducia accordatami.
Se ne sono sentite tante e tante, l’importante è non farle morire le tradizioni. Il palco è di tutti quelli che l’hanno calcato prima, ieri, l’altro ieri e di quelli che lo calcheranno.
Abbiamo dato tutto quello che potevamo, abbiamo lavorato tanto…ho trovato un gruppo serio, propositivo e partecipativo e tutti eravamo sulle stesse tavole del palco, nessuno sul gradino superiore, dal primo all’ultimo.
Paolo, l’invito è stato suo, l’ho accettato, la mia forza, le “prove segrete”, la sua forza, il bene che mi vuole.
Eleonora, la sua semplicità, la sua bellezza, la sua umiltà, le sue mani fredde, i suoi occhi che parlavano, la carezza di ieri sera.
Giovanni, il mio amore, supporto e sopportazione, è stato Merio, Giocondina, è stato sempre al mio fianco, ha creduto sempre in me.
Antonio, la fiducia nei miei confronti, i suoi complimenti, il sostenermi sempre.
Gennaro, mi guardava e poi rideva, ma si è fidato, sempre.
Salvatore, amico di sempre, mancava un personaggio, era lui, un caffè ed era con noi a San Rocco. Stima assoluta.
Davide, le sue espressioni, le tante risate, i suoi “adopfhjdereró la forza”.
Gianmarco, emozionato, bravo e studioso solitario nella bella Roma. Il passaggio di testimone non poteva avvenire in modo migliore.
Serenella Anna, sapeva la parte alla prova successiva dalla consegna del copione, piccola, seria, emozionata, emozionante.
Paola, l’angelo nero, impegnata e seria, bella e brava.
Margherita, vissuta da lontano, ma con la certezza della sua splendida e soave voce.
Antonio, il boia buono, dalla battuta sempre pronta e pure dall’accetta.
I soldati, i littori, scenografia umana e colpo d’occhio, bravi.
Gabriele Luisa, la nostra guida, seria e divertente allo stesso tempo, la certezza, i suoi preziosi consigli, la sua genialità, la sua modernità “nell’antico”.
Dolores, la nostra voce, la bravura, la serietà, le sue lacrime, il suo sorreggermi.
Gennaro, talento e serietà fanno grandi musiche, tu sei stato superiore…ti regalerò confetti.
Quando Gabriele ha voluto persone di fiducia, due erano i nomi, Fiorella ed Elena, senza di voi, eravamo nulla, le maghe della stanzetta, con le spille segrete…e il trucco finale di Eleonora. Brava, veloce e sempre sorridente lei, belle voi, sistemate e preparate.
Giovanni, sei geniale, lo sai, da sempre.
Nicola, sapevo che ci saresti stato.
Carmine Claudia, ho smesso di essere il tuo incubo. Grazie per averci creduto.
GRAZIE GRAZIE GRAZIE
A chi era lì ad applaudire col cuore e le mani e a chi solo con le mani.
GRAZIE GRAZIE GRAZIE
Michela Delli Veneri