Museo del Sannio, mostra sulle janare

Museo del Sannio, mostra sulle janare con le opere prestate da Strega Alberti: c’è anche un Guttuso
Di redazione NTR24-22 Lug, 2020

La Strega Alberti darà in prestito una serie di opere al Museo del Sannio per una mostra sulle famose janare, che sarà allestita nella Sala Vergineo.

Le tele – in totale sei di circa 80×120 cm – fanno parte del ciclo ‘Storia del gobbo di Peretola’: tra queste spicca ‘Il Gobbo beneficato’ del noto pittore siciliano Renato Guttuso, realizzata nel 1949. Le altre sono: Amerigo Bartoli (‘Il gobbo punito’); Beppe Guzzi (‘La danza delle streghe’); Mino Maccari (‘La gobba segata’); Mario Mafai (‘Il gobbo arriva a Benevento’); Angelo Savelli (‘Il laboratorio stregato’). Nell’esposizione saranno compresi anche il ritratto della signora Adele Del Galzo Alberti di Giacomo Grosso, donato dalla Famiglia Alberti, nonché un bassorilievo raffigurante la Danza delle Streghe sotto il noce di Benevento di Pericle Fazzini, già custoditi all’interno del museo sannita.

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L’inaugurazione dell’esposizione si terrà il giorno 31 luglio 2020 alle ore 11.00 presso il Museo del Sannio in piazza Giacomo Matteotti. Interverranno: il presidente della Provincia, Antonio Di Maria; il presidente di Strega Alberti Benevento SpA, Giuseppe D’Avino; la Responsabile della gestione Museale Provincia di Benevento, Gabriella Gomma.

La scultura ed i quadri erano parte dell’arredo del Caffè Strega di via Veneto a Roma, dove tra l’altro è nata l’idea del “Premio Strega”. Così, con l’iniziativa tra Provincia e Strega, dopo tanti anni le opere verranno riunite in un’unica location.

La collocazione dei quadri, attraverso l’apposito allestimento presso la Sala Vergineo che ospita spesso eventi e manifestazioni di grande importanza culturale – si legge nella delibera a firma del presidente della Provincia, Antonio Di Maria – favorirà una migliore e maggiore fruizione delle opere da parte della popolazione e dei turisti, e ben si combina con la tematica dei quadri (la leggenda delle streghe di Benevento) che saldano ulteriormente il forte legame tra la Società Alberti e la città dove essa ha sede”.

LA STORIA – La leggenda delle streghe di Benevento ha ispirato una delle più fresche e simpatiche pagine della narrativa italiana del XVII secolo: il gobbo di Peretola del “festevole Redi”. Il famoso medico e naturalista aretino, infatti, in una lettera inviata ad un amico racconta scherzosamente con grande vivacità e chiarezza di espressione, la storia di quel gobbo che per liberarsi di una gibbosità, se ne ritrovò due. Costui avendo visto ritornare al suo paese, dopo un lungo viaggio, un gobbo suo vicino ed avendolo scoperto improvvisamente dritto e bello, gli chiese come avesse ottenuto la miracolosa guarigione. Seppe così che il suo compagno di sventura s’era trovato una notte presso il noce di Benevento mentre le streghe vi danzavano sfrenatamente attorno. Quelle scopertolo gli avevano segato la gobba con una sega di burro, e cicatrizzato la ferita con un impiastro di marzapane. Il gobbo, allora, s’incamminò lungo la strada di Benevento con il cuore pieno d’invidia e di speranze, tuttavia quando di notte ebbe raggiunto il magico noce, nella radura incantata, si comportò talmente male che le streghe, dispettosissime come si conviene, anziché guarirlo gli appiccicarono con la pece la gobba dell’altro sul petto.

I COMMENTI – “Ci è venuto naturale pensare di ripristinare l’unità semantica rappresentata dalle tele e dalla scultura, attraverso il collocamento delle opere nella stessa sala. Credo che sia un bellissimo modo di festeggiare il 160° anno di attività della Società, che dalla città delle streghe ha mutuato il nome e che qui ha iniziato la sua attività nel 1860”, ha dichiarato D’Avino al momento dell’ufficializzazione del prestito.

Il Presidente della Provincia di Benevento, Antonio Di Maria, che con un proprio provvedimento ha accolto oggi la volontà della prestigiosa Azienda beneventana, autentica eccellenza sannita, e della Famiglia Alberti, così profondamente legata alla storia della Città, ha espresso loro la sua più viva gratitudine e quella del Consiglio Provinciale tutto per l’iniziativa.