Lucio & Lucio, ottantenni impossibili

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Lucio & Lucio, ottantenni impossibili
di Marcello Veneziani
Pubblicato il 05 Marzo 2023

Ma ve li immaginate quei due insieme a ottantā€™anni? Dico di Lucio Battisti e Lucio Dalla, che avrebbero compiuto a distanza di poche ore ottantā€™anni, essendo nati rispettivamente il 4 e il 5 marzo del ā€™43. Difficile immaginarli sotto il peso degli ottantā€™anni; furono leggeri, e freschi, incompatibili con lā€™etĆ  grave. Insieme hanno rappresentato la favola sonora del canto italiano nella musica leggera, anzi lievissima.

Lucio Battisti ĆØ stato lā€™ultimo mito italiano. Ha unito le generazioni come nessuno dopo di lui, ha unito da nord a sud, da destra a sinistra, elite e popolo, anima collettiva e intimitĆ  privata, cantando unā€™epoca e ciascuna biografia, il lato magico e intimo della vita di ciascuno. Qui vorrei ricordarlo come il testimonial estremo dellā€™anima latina, italiana e mediterranea. Vorrei ricordarlo, pur nella sua ritrosia, come patriota canoro dellā€™Italia ultima, che si andava giĆ  decomponendo. Battisti era amato e seguito in modo speciale da una generazione controcorrente che tramite lui collegava il romanticismo grande, pubblico e civile, al romanticismo piccolo, privato, intimo e amoroso. Ma erano sentimenti che appartenevano a noi, non importa che appartenessero pure a lui. Da un cantante non bisogna aspettarsi lezioni filosofiche o ideologiche, ma canzoni belle ed emozioni vere. Da portarsi nella tasca interna del sentire e non perchĆ© le abbia infilate lui; giacevano nei fondali della nostra anima. Lui le ha solo risvegliate, modulate, musicate. La poesia ĆØ nei diciottā€™anni che ascoltarono quelle canzoni, negli amori che fiorirono allā€™ombra di quella voce. Battisti ĆØ stato lā€™ostetrico di quelle emozioni, le ha tirate fuori da noi, da voi, ma erano nostre, sono vostre. Non attribuitele a lui, non cā€™ĆØ da vergognarsi di avere quelle emozioni, quei sentimenti. La sua voce, la sua musica, i testi delle sue canzoni, scritte con Mogol, non sono figli del 68 nĆ© della colonizzazione musicale americana, ma furono frutto genuino di un cantautore italiano, di un singolo che esprime la sua irripetibile singolaritĆ . Dei miti non interessa la storia, ma la mitologia.

Abbiamo perĆ² rimosso una cosa amara: Lucio ĆØ un mito italiano ma solo italiano, non ha sfondato nel mondo, anche col suo trasloco a Londra il suo successo non fu tradotto in chiave internazionale. RestĆ² nostrano, celestiale e provinciale, mitico e locale. Battisti ci aiutĆ² a riannodare i rapporti col nostro tempo, pur non amandolo, e con le nostre coetanee. AccompagnĆ² i primi balli appassionati, tu chiamale se vuoi erezioniā€¦Una voce tecnicamente improponibile, e magicamente insostituibile. Nellā€™epoca dellā€™invadenza del politico e del collettivo, evocĆ² emozioni e mondi interiori; ci attaccammo a quelle storie dā€™amore per cantare le nostre e riabilitare lā€™universo a due in piena orgia da corteo e dā€™assemblea. Battisti fu il ponte fra il canto libero e la tradizione, fra leggerezza e intensitĆ . Ci riportĆ² nel nostro tempo a cavallo del mito, tra ritmi, parole e vestiti di quegli anni; dimostrĆ² che si puĆ² essere romantici nellā€™epoca cinica della tecnica o nellā€™era ideologica della lotta armata. Poi quella voce cosƬ diversa che ripara la gioventĆ¹ dallā€™ingiuria del tempo e che ti fa volareā€¦ Permanente giovinezza esprime il mito di Lucio Battisti.

La favola di Lucio Dalla, invece, ĆØ, si, italiana, ma non evoca come Battisti lā€™imperitura giovinezza, ma ha qualcosa dā€™infantile e di senzatempo: lui ci appare insieme vecchio e bambino, uniti nella giocositĆ . Se devo figurare Dalla lo immagino come un bozzolo brioso e villoso, con lo zuccotto in testa, venuto da un mondo parallelo di elfi, maghi e fatine. A volte Dalla ti portava tra gli angeli con la leggerezza di una piuma, lui cosƬ peloso e buffo, leggendario come un hobbit. Sapeva usare le corde dellā€™ironia, amava lo sberleffo, e lā€™opera buffa. A volte invece cantava puntando diritto al cuore, e ci arrivava subito, come pochi. La sua verace umanitĆ  era dentro la sua spiccata italianitĆ  che era dentro la sua vistosa bolognesitĆ  che era affianco della sua elettiva meridionalitĆ  marinara, da Tremiti a Caruso, lā€™inno piĆ¹ struggente della musica leggera. Il gran vantaggio di artisti come Lucio Dalla ĆØ che non hanno bisogno di vivere per comunicare alla gente, basta la musica, che vola ma resta e continua il volo anche se chi lā€™ha lanciato non cā€™ĆØ piĆ¹: quando le canzoni riescono a toccare cosƬ sottilmente lo stato dā€™animo di chi la ascolta, a essere cosƬ universali e pure cosƬ intime e personali, escono dalla vita reale ed entrano nel mito, in quella specie di anfratto tra il gioco e il sentimento, irriducibile alla vita che finisce, per dirla col suo Caruso. Dalla ha lasciato il suo tesoro musicale al riparo dal tempo, traslocando nel paradiso armonioso e labile del canto. SarĆ  tre volte natale e festa tutto lā€™annoā€¦e senza tanti discorsi qualcuno sparirĆ . E poi i suoi miracoli tra i vicoli di Roma, in Trastevere, e per la piazza Grande di Bologna, nella casa in riva al mare o davanti alla luna cosƬ familiare, il sogno di Futura e lā€™incanto lieve di FelicitĆ , quel treno della notte che passa veloce e furtivo come una carezza nel sogno, la bellezza eterea e irriverente di ā€œSe fossi un angeloā€. Dalla emanava a volte una religiositĆ  cosmica e puerile, che si identificava con GesĆ¹ bambino, come nel suo autobiografico 4 marzo 1943. Davvero sciocca, irrilevante, lā€™apologia della sua omosessualitĆ  da parte dellā€™Idiota Collettivo, insorto in coro dopo le riflessioni ā€œscorretteā€ di Pupi Avati. Cosa toglie, cosa aggiunge alle sue canzoni discettare sui suoi gusti sessuali, che Dalla non ha mai esibito? Niente.

Se ne andarono prima del previsto, i due, si spensero i Lucii anzitempo, ma restarono piĆ¹ a lungo del previsto nella mente, nel cuore e nelle orecchie della gente. Il loro segreto ĆØ che non si limitavano a cantare ma sapevano incantare. Succede ancora. I giardini di marzo si vestono di nuovi coloriā€¦

La VeritĆ  ā€“ 4 marzo 2023