Bilancio positivo del Festival del Folclore
Bilancio positivo del Festival del Folclore. Un bilancio positivo certificato dagli apprezzamenti, dagli applausi vigorosi del numeroso pubblico coinvolto che hanno fatto eco nella grande piazza in una tre giorni entusiasmante, ricca di colori, di balli, di canti, di tanta allegria. La kermesse, inserita nel contesto dei festeggiamenti estivi della 56° edizione della Settimana Folk organizzata dall’Associazione Pro-Loco con il contributo dell’Amministrazione Comunale, ha proposto gruppi italiani: i pugliesi di Monte Sant’Angelo, i marchigiani di Apiro, i campani di San Bartolomeo in Galdo, i molisani di Roccamandolfi ed esteri provenienti dalla Polonia e dalla Srbia, di grande spessore artistico. E’ quella di quest’anno una Settimana che ritrova la sua originaria identità, quella del fare cultura, una cultura popolare fatta di cose semplici, ma una cultura vera. Cultura è civiltà, la civiltà è rispetto delle regole, tolleranza, moralità, crescita sociale, sani valori, ma soprattutto pace, la pace che vogliamo tutti, la pace tra di noi, la pace tra i popoli del mondo che tanto auspichiamo, quella pace che i ragazzi dei gruppi che si sono esibiti sul palco hanno dimostrato che esiste, che si può raggiungere. A tal proposito non è stato un caso se nel corso dell’ultima serata del Festival è stato concesso uno spazio anche ai ragazzi della Cooperativa Iris ospiti della locale casa di accoglienza. Mentre tanti sono i Comuni che chiudono i battenti a questi sfortunati profughi, Pontelandolfo apre il cuore e li accoglie con affetto, li abbraccia con tanto amore li sostiene nella ricerca di un significato alla loro vita. Immane è stato il lavoro che ha svolto l’Associazione Culturale “Ri Ualanegli” con il contributo prezioso dei Volontari della Protezione Civile e dei ragazzi del Forum, per garantire degna ospitalità ai gruppi folk. Nel corso della seconda serata l’attacco incendiario di un folle che ha distrutto l’escavatore di una impresa locale, ha tentato di destabilizzare la festa. Ma il gesto vile ha provocato un solo effetto: indignazione, resta purtroppo il danno all’impresa. Il Festival, che è stato un tributo al compianto Nicola Lopez per tanti anni presidente trascinatore de Ri Ualanegli, è andato avanti, ha divertito, ha entusiasmato, si è concluso con i gruppi uniti nella festa, una immagine che tanto significa oggi in questa epoca in grande confusione. La comunità auspica di rivedere anche il prossimo anno e negli anni in avvenire lo spettacolo incantevole che solo le musiche e i canti, che solo i vorticosi balli in un caleidoscopio di colori dei gruppi folk sanno regalare.
Gabriele Palladino