L’eccidio del 14 agosto 1861 raffigurato in stile kanji dall’artista Andy Leone
Hanno disegnato fumetti, affascinante quello dell’estroso artista Riccardo Fortuna, hanno dipinto quadri pregevoli sull’eccidio di Pontelandolfo del 14 agosto 1861, famoso è il raffigurato di Uggeri pubblicato sulla Domenica del Corriere negli anni Settanta, è stato dedicato un annullo speciale nel 2011 dalle Poste Italiane disegnato dal talentuoso artista locale Angelo Palladino, sempre in questo anno è stato eretto un monumento bronzeo in onore delle vittime di quel tragico giorno opera dello scultore e pittore internazionale Mario Ferrante, ma un quadro in stile kanij giapponese è una rarità, unico. E’ l’artista siciliano Andy Leone che propone un’opera in stile kanji, di grande intensità emotiva oltre che di uno straordinario effetto cromatico, dove i colori non si prestano all’interpretazione soggettiva ma hanno un significato ben preciso. Quattro sono i colori che caratterizzano la raffigurazione: il bianco che rappresenta la purezza, la vita, la conoscenza (colore femminile); il nero che rappresenta la malvagità, la morte, la perversione, il mistero (colore maschile); il rosso che rappresenta il sangue, l’ira, il fuoco, la passione e infine il giallo che rappresenta la ricchezza, la verità, la rinascita, la bellezza, la fertilità. “La opera ha detto l’artista -, si ispira alla strage avvenuta a Pontelandolfo il 14 Agosto 1861. L’intento è quello di raccontare i massacri e gli eccidi compiuti dagli invasori all’alba di quel giorno disgraziato. I colori scelti – aggiunge Andy Leone – sono il rosso il giallo il bianco e il nero, colori ridondanti nelle mie opere che ricordano quelli delle bandiere siciliana e giapponese, e che mi permettono di esprimere coi loro significati il messaggio dei miei lavori.” Sul quadro compaiono diverse parole kanji: “onestà” e “giustizia” in alto sulla torre, sulla punta delle case in kanji cinesi/giapponesi sono riportate le parole ‘’fuoco’’ a sinistra e ‘’incubo’’ a destra, sui fratelli Rinaldi, di liberale pensiero, barbaramente uccisi si legge nei cappelli “fratello maggiore” a sinistra e “fratello minore” a destra. Al centro un invasore mutila una donna davanti ai suoi figli, sul braccio di lei il kanji ‘’schiava’’, sul braccio di lui il kanji ‘’assassino’’. Sulla destra un uomo con su scritto il kanji ‘’coraggio’’ viene trafitto da una lancia. “Lo stile e la grafica che utilizzo – ci ha detto infine l’artista -, compresi i colori e i messaggi in kanji hanno l’obiettivo di colpire e incuriosire gli spettatori, specie le giovani generazioni. Stimolare i sensi al fine di comprendere i significati nascosti e conoscere la vera storia dell’Unità”.
Gabriele Palladino