FORMIA: LA MISTERIOSA TOMBA DI TULLIA.
Correva l’anno 1450 quando, all’ingresso di #Formia – nel corso di lavori di scavo lungo la Via Appia nei pressi di #MonteAcerbara, degli operai portarono alla luce una scoperta eccezionale quanto misteriosa: una tomba di epoca romana contenente un sarcofago riccamente decorato…ma il #mistero più grande era racchiuso al suo interno: IL CORPO INTATTO DI UNA RAGAZZA che giaceva immerso in due dita di liquido trasparente e profumato, di consistenza grassa. Aveva con i lunghi capelli neri raccolti in una cuffia d’oro ed appariva intatta ed incorrotta dopo ben 1500 anni dalla sepoltura.
Ma, ancora più prodigioso, è il fatto che ai suoi piedi fosse posta una lampada funeraria votiva ancora accesa!…ma che, al contatto con l’aria, si spense.
Questo ritrovamento avvenne nell’area ove sorgeva la villa di Marco Tullio #Cicerone, vissuto nel I secolo a. C. ,a poca distanza (a circa 100 metri in linea d’aria) dalla sua Tomba di Cicerone.
Tale circostanza ha rafforzato l’ipotesi che potesse trattarsi della sepoltura di #Tullia ( o #Tulliola), l’amatissima figlia del politico ed oratore romano ( anche se, in assenza di simboli o iscrizioni, non si può avere la certezza sulla reale identità della ragazza).
Tuttavia, solo un padre facoltoso e pieno d’amore, come lo fu Cicerone, avrebbe potuto far realizzare una sepoltura così eccezionale.
Documenti originali attestano quanto fu grande l’affetto di Cicerone per Tullia. Di lei parla così al fratello Quinto: “Com’è affettuosa, com’è modesta, com’è intelligente”.
Quando lei morì di parto , nel 45 a.C., il padre, devastato dal dolore, ammise scrivendo ad Attico: “Ho perso l’unica cosa che mi legava alla vita”.
Oltre alle documentazioni scritte (poche) ed orali, disponiamo soltanto del disegno di un ignoto artista dell’epoca ( nelle immagini sotto).
All’epoca del ritrovamento, l’umanista Bartolomeo Fonte scrisse una lettera all’amico Francesco Sassetti in cui raccontò tutti i particolari del ritrovamento.
Toccante è la DESCRIZIONE DEL CORPO della giovane:
“(…)apparve un volto di così limpido pallore da far sembrare che la fanciulla fosse stata sepolta quel giorno. I lunghi capelli neri aderivano ancora al cranio, erano spartiti e annodati come si conviene a una giovane e raccolti in una reticella di seta e oro. Orecchie minuscole, fronte bassa, sopraccigli neri, infine occhi di forma singolare sotto le cui palpebre si scorgeva ancora la cornea. Persino le narici erano ancora intatte e sì morbide da vibrare al semplice contatto di un dito. Le labbra rosse, socchiuse, i denti piccoli e bianchi, la lingua scarlatta sin vicino al palato. Guance, mento, nuca e collo sembravan palpitare. Le braccia scendevano intatte dalle spalle sì che, volendo, avresti potuto muoverle. Le unghie aderivano ancora alle splendide lunghe dita delle mani distese. Petto, ventre e grembo erano invece compressi da un lato e dopo l’asportazione della crosta aromatica si decomposero. Dorso, fianchi e il deretano invece, avevano conservato i loro contorni e le forme meravigliose, così come le cosce e le gambe che in vita avevano sicuramente presentato pregi anche maggiori del viso.”
IL MISTERO, oltre che nella perfetta conservazione del corpo, sta nella luce, rimasta accesa per più di mille anni…e che avrebbe illuminato la stanza per ben 1500 anni!
Cosa avrebbe potuto alimentarla per tutto quel tempo?
Secondo alcuni studiosi, il corpo era probabilmente immerso in un liquido particolare, forse l’absesto (amianto) stando alle ricerche in propsito effettuate da Plinio il vecchio durante il I sec. d.C., che aveva acquistato una particolare luminescenza a contatto con l’aria ..per poi spegnersi.
Il ritrovamento di una lampada o una torcia al suo fianco avrebbe così contribuito ad alimentare l’ipotesi che la luce provenisse da una fiammella, mentre in realtà sarebbe appartenuta al corpo stesso.
IL TRISTE EPILOGO : il corpo fu portato in Campidoglio a Roma e divenne oggetto di pellegrinaggi da parte di migliaia di curiosi finchè Papa Innocenzo VIII decise di distruggerlo, facendolo gettare nel Tevere, per paura che il popolo lo trasformasse in oggetto di culto idolatrico.
Fu una grande scoperta, avvenuta proprio nel nostro territorio, ma per la quale a causa della stupidità umana, e del momento storico sbagliato … non saremo mai in grado di dare una spiegazione razionale … e rimarrà per sempre un grande mistero.
#misteripontini #tombadicicerone #antichimisteri
Nelle immagini:
– In alto a sinistra, una foto della Tomba a Formia detta “Mausoleo di Tulliola”;
– In basso a sinistra, l’unco disegno del corpo della ragazza eseguito quando era esposto sul Campidoglio;
– A destra una statua della bella Tullia, figlia di Cicerone ( dalla pagina @Ciceronianasocietas ).
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da un post di Angela Pacchiarotti