Una triste storia per una profonda riflessione

Carlo Perugini tramite un Post ci ha raccontato il seguente triste avvenimento che mi ha fatto molto riflettere,  ho pensato che anche altri amici del sito si sarebbero soffermati a RIFLETTERE…. 

Papero Nero è morto stanotte.

Ho ritrovato i suoi resti mortali nel prato, stamattina. Era il mio papero preferito. E due parole, di elogio funebre, gli vanno dedicate. Amava la libertà Papero Nero. Sopra ogni cosa. Ne parlavo con lui qualche giorno fa. Aveva un bel laghetto a sua disposizione, tre belle paperelle consenzienti e cibo a volontà. Il triturato misto. Quello che piaceva a lui,  e a me costava un occhio della testa. Ma i 250 metri quadrati del suo recinto non gli bastavano. “Voglio andare!” Mi diceva Papero Nero. “Ma dove?” Gli avevo chiesto, e lui, guardando lontano,  non mi aveva risposto. Aveva provato più volte, a volare oltre il recinto dei paperi, ma ogni volta rinunciava. Stanotte c’è riuscito, ma la Volpe, che lo aspettava pazientemente oltre la rete, non lo ha perdonato e, soprattutto, non ha capito la sua libertà. Addio Papero Nero…vola…