Una passeggiata nel borgo di Guardia Sanframondi

Una passeggiata nel borgo di Guardia Sanframondi
historiaregni

Quattro torri…

Nel cuore della Valle Telesina sorge Guardia Sanframondi, un paesino dai vicoli stretti, arroccato attorno ad un antico castello ed immerso nella natura.

Già da lontano si scorgono imperiose le quattro torri merlate che hanno accolto Alfonso e Ferrante d’Aragona e da cui è possibile ammirare l’intero panorama circostante di colline e campagne coltivate.

Il castrum guardiese è per alcuni d’origine longobarda. Costoro fanno derivare il toponimo Guardia dal germanico “warda” che sta per vedetta.

La prima citazione del paese è però del XII secolo e si ritrova nella cronaca di Alessandro Telesino che narra dell’arrivo al municipium di Guardia Sanframondi di Ruggero II nel 1136: il re, dopo aver ordinato opere di rafforzamento del castello, ritornò a Caiazzo.
vicolo1Un borgo medievale…

Il visitatore difficilmente troverà la struttura aperta, ma anche ammirare le sue mura dall’esterno e poi perdersi nell’intreccio dei vicoli del borgo basta a dare ragione di una visita al paese.

Lungo il percorso si incontrano archi, finestre, porticcioli, scalinate e casupole incastonate, una fontana e tanti gatti. Imperdibile è la meravigliosa scalinata stretta della salita Monte dei Pegni.

vicolo2

I battenti…

Queste polverose stradine sono teatro ogni sette anni, in agosto, delle processioni dei Riti Settennali in onore dell’Assunta. L’evento dura una settimana e consiste in una serie di processioni penitenziali, dal forte impatto visivo, formate cortei di flagellanti che percorrono le strade del paese battendosi il petto con degli spilli. Quindici giorni dopo l’ultima processione dei battenti a sangue, la statua della Madonna, precedentemente a guida d’ogni processione, viene riportata nella sua nicchia.

battentiIl Guardiolo…

A farla da padrone nell’economia locale sono la viticultura e l’olivicoltura, ciò rende piacevole il soggiorno in una delle locande del posto per la degustazione di prodotti unici. Tra tutti spicca il Guardiolo, un vino che, bianco, rosso, rosato, falanghina, appare gradevole ed armonico al palato, adatto per accompagnare i primi piatti ed i secondi di carne. Tuttavia possiamo anche consigliare di raggiungere la vicina oasi faunistica di Monte Ciesco.

Autore articolo e foto: Angelo D’Ambra