I sepolcri
Altare della Reposizione: Il mercoledì seguente alla Domenica delle Palme vengono allestiti gli altari della “Reposizione” in cui viene riposto e custodito il “Corpo di Cristo” dopo la Santa Messa “in Coena Domini” fino al giorno seguente. Dalle nostre parti questi altari vengono chiamati “Sepolcri” pensando che il tabernacolo che riceve il “Santissimo” sia una vera e propria tomba in cui verrà riposto e vegliato Cristo morto. Appare chiaro quanto impreciso sia il termine e quanta chiarezza sia necessario fare nella sua interpretazione per non scadere nel tradizionalismo, per riutilizzare ciò che di meglio contiene la nostra tradizione che alcune volte ci fa rasentare il paganesimo.
Tra tanti fiori e germogli si custodisce il Santissimo all’interno del sepolcro dalla notte del Giovedì Santo fino alla mattina del Venerdì.
Per tutta la notte e il giorno seguente la gente visita i sepolcri allestiti nelle varie chiese. E’ opinione comune visitarne almeno tre, quasi fosse un precetto della Chiesa. Anche quest’uso non è nuovo.
La Chiesa fa chiarezza ed emana una Lettera circolare della Congregazione per il Culto divino sulla “Preparazione e celebrazione delle feste pasquali” del 1988. In questa lettera si sottolinea che il Tabernacolo in cui viene custodito il “Corpo di Cristo” non deve avere la forma di sepolcro, così come deve essere evitato l’uso di chiamarlo sepolcro. Al n. 47 viene spiegato che ” la cappella della reposizione viene allestita non per rappresentare la sepoltura del Signore, ma per custodire il Pane Eucaristico per la Comunione che verrà distribuita il Venerdì della Passione del Signore”.
Dentro il tabernacolo dell’altare della reposizione non c’è un cadavere bensì il Vero Corpo di Cristo glorificato, custodito per dare possibilità di autentica adorazione che arrivi al cuore, alla mente e passi nella nostra vita quotidiana.
Si comprende bene quanto possa essere utile la realizzazione dell’altare secondo forme e criteri via via diversi, ma si deve ritenere indispensabile l’incontro con Cristo Eucaristia; stimolante può essere considerata la curiosità che si prova andando a visitare tre o più altari, ma quanto mai importante è restare in silenzio dinanzi ad un tabernacolo in attesa di fermare il chiacchierio che abbiamo dentro per ascoltare la voce di Cristo che si comunica a noi sotto forma di Pane, di Parola, di Amore incondizionato.
LE PIANTE ORNAMENTALI DEL SEPOLCRO
Recupero di una tradizione
Sono piantine ornamentali per il Sepolcro del Giovedì Santo, venivano preparate dalle famiglie del paese seguendo un antico procedimento usando due tipi di semi diversi :lenticchie e Grano.
Procedimento con le Lenticchie: quaranta giorni prima del Giovedì Santo alcune famiglie si dedicavano alla preparazione di piantine , le lenticchie venivano conservate in un vaso di terracotta con della terra che a sua vota ricopriva leggermente il seme. Durante detto periodo con frequenza di due tre giorni veniva leggermente irrorato d’acqua (tiepida) al termine del procedimento si otteneva una pianta ornamentale, di colore verde chiaro o giallo a seconda che il vaso veniva tenuto al buio o alla luce, che assumeva la forma di una cascata. Ovviamente per adornare l’altare era necessario preparare diverse piantine.
Procedimento con il grano: ventidue giorni prima del Giovedì Santo i chicchi di grano (per questione di praticità) venivano messi in contenitori forati su di una base di carta assorbente in un apposito locale possibilmente al buio. Ogni due giorni si innaffia leggermente con acqua (calda) fino ad ottendere una crescita omogenea di germogli che al termine assumono la forma del contenitore (vedi foto).
Queste descritte piante ornamentali verranno adoperate per l’allestimento dell’Altare della Reposizione.
Notizie e procedimenti raccolte da una intervista all’esperto Carmine Fusco che ha coinvolto alcune famiglie nella preparazione delle piantine ornamentali con lo scopo di tramandare detta tradizione.