«Niente teste di cazzo» è il titolo di uno dei libri che va per la maggiore nel mondo, in Italia è da poco uscito edito da Mondadori. Il suo autore, James Kerr, è un guru motivazionale che ha contribuito a risolvere i problemi di grandi team di Formula Uno, di squadre di Premier League, di aziende come Google, Unilever, Boeing. Il titolo è copiato dal motto degli All Blacks, la più forte squadra di rugby di tutti i tempi.
La tesi del libro è semplice. Per risolvere un problema tutti gli attori devono muoversi all’unisono. Ci vuole «una attenzione maniacale all’eccellenza, un impegno collettivo per la causa comune», fiducia, iniziativa e una comunicazione chiara. Tutto inutile però se nel gruppo c’è anche una sola «testa di cazzo», per dirla come gli All Blacks.
La tesi calza a pennello nella lotta al Coronavirus. L’eccellenza dei nostri medici, l’impegno di tanti bravi amministratori e la fiducia di molti italiani è tutti i giorni vanificata da un numero eccessivo di «teste di cazzo». Della categoria fanno parte gli incompetenti (al governo ce ne sono purtroppo tanti), gli egocentrici ambiziosi (si distribuiscono equamente tra governo e comunità scientifica), gli ignoranti (quasi tutta la generazione che ha rinunciato a leggere libri e giornali e si affida a Google), gli irresponsabili (tutti i giovani che pensano, sbagliando, di essere immuni e che continuano a fare gli affari loro diventando infettati e untori).
Gli All Blacks neozelandesi sono la squadra più forte al mondo, negli ultimi 100 anni hanno vinto più del 75% dei loro match internazionali. Qual è il segreto del loro successo? E cosa possiamo noi – come individui, squadre o aziende – imparare da loro?
Secondo James Kerr tutti i team vincenti condividono gli stessi principi, tra cui: un’attenzione maniacale all’eccellenza; un impegno collettivo verso una “causa comune”; un alto grado di autonomia, fiducia e iniziativa individuale; una comunicazione chiara e convincente; un’enfasi sulla responsabilità individuale; integrità e umiltà; il tutto sostenuto dalla convinzione che bisogna lavorare sodo l’uno per l’altro, in armonia, senza dissidi, reprimendo l’ego individuale a favore di una causa più grande. In altre parole, come dice il famoso mantra degli All Blacks, niente teste di cazzo.
Ispirato da una squadra leggendaria, Kerr ha scritto questo libro divenuto negli ultimi anni un punto di riferimento internazionale nel mondo del coaching. E ci insegna a vincere, nel lavoro e nella vita.