I fatti di Pontelandolfo in scena a Grosseto
Domenica presso lo “Spazio 72” di Grosseto va in onda “14 agosto 1861 – i terribili fatti di Pontelandolfo e Casalduni – per non dimenticare una pagina infamante del nostro Risorgimento”. Regia di Mario Fraschetti (autore del testo) del “Teatro Studio” in collaborazione con “Il Teatraccio”. “Una messa in scena calda e avvolgente – scrive “Il Giunco.net” quotidiano della Maremma -, in parte in dialetto napoletano, impostata sulla tecnica del racconto/teatro sociale, con alcune “incursioni teatrali” (scene drammatizzate), canti e ballate”. In scena Tommaso Imperio, Francesco Melani, Nunzia Di Pietro, Claudio Matta, Agnese Giacomelli. “Per ricordare e non dimenticare” è la grande opera bibliografica dello storico locale Renato Rinaldi che ha messo in ordine tutti i tasselli dei fatti che si consumarono velocemente dal 7 al 14 agosto del 1861 quando Pontelandolfo fu messa a ferro e fuoco da un plotone di 500 soldati del Regio Esercito Italiano. Per ricordare e non dimenticare è l’intento divulgativo della rappresentazione teatrale di Mario Fraschetti, per ricordare e non dimenticare uno degli episodi più cruenti e sanguinosi del post Risorgimento: migliaia di innocenti civili passati sulla graticola piemontese rappresenteranno per sempre i martiri di quell’agognata Unità d’Italia che dopo oltre un secolo e mezzo dalla sua proclamazione forse non è mai stata portata a compimento. Uno stivale malridotto nella parte inferiore dall’”usura” degli anni passati a rincorrere l’unità e l’uguaglianza è la testimonianza che il 17 marzo del 1861 non fu il giorno della proclamazione del Regno d’Italia, ma fu il giorno dell’allargamento territoriale del Regno di Sardegna e delle sue istituzioni (il numerale che accompagna il nome del sovrano non viene modificato è sempre Vittorio Emanuele II e non I come avrebbe dovuto essere il sovrano di un nuovo Regno), fu il giorno della nascita di una nuova, inattesa, drammatica dimensione per le popolazioni del Sud, fu il giorno della nascita di quel triste fenomeno al quale mai è stato posto la parola fine: “La Questione Meridionale”.
Gabriele Palladino