Si tratta di un’irruzione di una banda di briganti-musicisti in un’osteria, sulla strada di ritorno al loro paese, Pontelandolfo. Sul filo dell’ironia sulla retorica garibaldina, gli interpreti, durante lo spettacolo, stimolano la curiosità del pubblico dando indicazioni sommarie su Pontelandolfo, su un tale generale Cialdini, ma anche sulla ribellione della gente del sud Italia all’invasione piemontese. Il tutto poi si ricuce nel finale, quando ogni pezzo di storia e personaggio viene collocato nei tragici eventi di Pontelandolfo.
Durante il racconto la banda esegue i brani musicali tradizionali che si rifanno alla storia del brigantaggio.
Al di là dell’amore per la mia terra e alla sua storia – questo è il tipo di spettacolo che preferisco, in quanto c’è un contatto più diretto col pubblico, sicuramente non realizzabile in teatro. Inoltre è il tipo di spettacolo che più ci consente di portare avanti il nostro obbiettivo, che è quello di mantenere viva la memoria storica, in quanto più facilmente proponibile (non richiede ad esempio trasporto di scenografie), e quindi di più facile divulgazione in merito agli argomenti che tratta.
Caro Renato, volevo condividere con te queste mie riflessioni, e portarti a conoscenza del percorso di realizzazione del progetto teatrale Pontelandolfo che, grazie anche al tuo aiuto, abbiamo realizzato.Ti ringrazio vivamente, anche a nome dei Briacabanda, per lo spazio a noi dedicato su Pontelandolfonews.
Assicurandoti che ti terrò informato sui prossimi impegni, ti abbraccio forte. Renato.
INFORMAZIONI
Membri: Renato Ridolfi Ermes Maffi Alice Ridolfi Cosetta Magnani Gabriele Antolini Mirko Catozzi Gabriele “Guido” Guidi Elisa Mengozzi Gloria Zecchi Luca “Kurry” Caroli Elena Zecchi Luca “Patti” Giulianini Michela Persano Valeria Mordenti (manager, suggeritrice, addetta alle luci, claps e vattelapesca!)
Genere: Cantastorie
Città natale: Cesena
http://www.briacabanda.it/
Componeenti la Compagnia BRIACABANDA
Briacabanda ha condiviso il suo evento.
ATTENZIONE ATTENZIO’!!!
Facciamo già adesso l’evento proprio perché i posti a sedere all’albero dei Pavoni si stanno esaurendo e chi volesse prenotare deve affrettarsi!
Da Renato Rinaldi, Grazie a tutti voi della compagnia a nome mio e dei cittadini di Pontelandolfo
Da Renato Ridolfi, Caro Renato Rinaldi, l’obiettivo dei Briacabanda è quello di mantenere viva la memoria storica attraverso l’esperienza musicale e teatrale. Il nostro è solo un piccolo contributo al riconoscimento della verità storica rivendicato dai cittadini di Pontelandolo. Verità che non ha mai visto venire meno il tuo impegno. Grazie a te per il sostegno al nostro progetto.
Montenovo
Montenovo fa parte del comune di Montiano, in provincia di Forlì-Cesena, nella regione Emilia-Romagna.
La frazione o località di Montenovo dista 2,11 chilometri dal medesimo comune di Montiano di cui essa fa parte.
Del comune di Montiano fanno parte anche le frazioni o località di Badia (1,56 km), Case Francesconi (1,01 km), Castello Montenovo (2,85 km).
Il numero in parentesi che segue ciascuna frazione o località indica la distanza in chilometri tra la stessa e il comune di Montiano.
La frazione o località di Montenovo sorge a 252 metri sul livello del mare.
Nella frazione o località di Montenovo risiedono 222 abitanti.
‘Albero dei Pavoni – Montiano (Montenovo)
Attenzione: orari e giorni di chiusura potrebbero non essere aggiornati, verificare sempre contattando il ristorante.
Per richieste e modifiche contattaci qui
L’Albero dei Pavoni
47020 Montiano (FC) – Via Castello, 48 Loc. Montenovo
tel: 0547 327055
Osteria “L’albero dei Pavoni”, Montenovo di Montiano
Per la serie non bisogna andare per forza nel posto di lusso per mangiare bene, eccovi un’ottima alternativa per una serata magari con una compagnia d’amici.
E’ un locale molto informale, volutamente con l’atmosfera della vecchia osteria romagnola. Ma non per questo meno valido del precedente.
Va a questo punto, però, fatta una precisazione. Non è un ristorante, nel senso letterale del termine. La ragione sociale è “Circolo Culturale” (in pratica un circolo ARCI), e per questo chi volesse usufruire del servizio del locale, dovrebbe essere socio ARCI. Ma non preoccupatevi, non è un ostacolo insormontabile, quando chiamate per prenotare, magari un paio di giorni prima, chiedete come fare e ogni problema s’appianerà.
Tornando all’argomento della discussione, però, che riguarda il cibo, va detto che essendo un circolo culturale, se da una parte questo permette loro di godere di qualche esenzione d’imposta (meno tasse), dall’altra li vincola a qualche obbligo. Il pricipale è che non possono prepapare cose come primi o carni, o robe così, ma solo piatti quasi pronti. Cosa significa?
Che il menù è fatto di affettati, formaggi & Co. Tuttavia, se è vero che qualche locale di questo tipo propone della sbobba fetente (anche perché spesso la gente s’accontenta) e un vino della casa che sembra appena spillato alla Montedison, qui è vero l’esatto contrario. Infatti, visto che dovevano concentrarsi su questo tipo di alimenti, i gestori sono andati alla ricerca dei migliori tra questi, e hanno fatto di una possibile debolezza una forza.
Ottimi i salumi e i formaggi, quindi (da provare questi ultimi con la marmellata al peperoncino che portano per accompagnamento), e poi una meraviglia: la quadrella piemontese. Una toma di media grandezza, aperta a metà e farcita con squaquerone, speck e rucola: una botta calorica che vi farà morire col sorriso sulle labbra. Inoltre il menù proprone tutta una serie di focacce farcite una più buona dell’altra, con accostamenti degni di una pizzeria, ideali da dividere con qualche amico davanti ad una boccia di rosso (anche della casa). Anche qui il prezzo è una bella sorpresa. Io personalmente in genere non spendo più di 12-15€ ed esco rotolando 8e non sono uno che magna poco).
Bòn, che dire? Scusate la lungaggine e, se avete lo sbuzzo, provateli, non rimarrete delusi. Assicurato!