A Pontelandolfo c’era un’osteria
“A Pontelandolfo c’era un’osteria” è lo spettacolo che i “Briacabanda” presenteranno il prossimo 4 marzo all’”Albero dei Pavoni” – piccola ma importante e storica osteria sulle colline cesenatiche, nonché centro di iniziative culturali di alto livello. Lo spettacolo rientra nel progetto più ampio della compagnia che ha l’obiettivo di portare in scena storie poco conosciute, spesso volutamente occultate, come quella che vide “protagonista” Pontelandolfo il 14 agosto 1861. “Caratteristica fondamentale dei Briacabanda “Semplicemente … Cantastorie” – scrive Renato Ridolfi della compagnia romagnola in una mail indirizzata al presidente dell’associazione Pontelandolfo Città Martire, Renato Rinaldi – è quella di unire il racconto e la recitazione alla musica, in quanto i suoi componenti sono musicisti provenienti dal ravennate e dal forlivese”. Un’irruzione di briganti nell’osteria – luogo di musica parole e arte – a un pubblico di avventori ignaro dei fatti che videro inesorabilmente soccombere Pontelandolfo sotto i colpi spietati inferti con inaudita brutalità dall’invasore piemontese per diritto di rappresaglia, è la trama della storia raccontata dai Briacabanda di una delle pagine più oscure e fino a pochi anni fa una delle meno note del periodo dell’Unità d’Italia. Ancora sotto la luce dei riflettori le tragiche vicende della cittadina sannita, dunque, che per un secolo e mezzo ha piegato le ginocchia affardellata dal macigno del marchio infamante di “Paese di briganti” oggi risollevata, se così possiamo dire, a “Città Martire”, titolo riabilitativo riconosciuto il 14 agosto 2011 in occasione delle celebrazioni commemorative del 150° dell’eccidio con le scuse portate da Giuliano Amato delegato dal presidente della Repubblica in quell’anno Giorgio Napolitano, in nome e per conto dello Stato Italiano.
Gabriele Palladino