Il giorno 7, festa e fiera di S. Donato, mentre il clero, verso le ore 22 italiane, tornava dalla cappellina intitolata al Santo, ove s’era cantato il Vespro, un gruppo di circa 40 briganti, ingrossato via via da rezionarii, da manutengoli, da paurosi, da indifferenti, impose al clero di fermarsi per poi procedere insieme verso il paese. Ivi briganti e popolo assalirono il corpo di guardia e lo devastarono; fu ucciso Angelo Tedeschi di S. Lupo, furono feriti Agostino Vitale e un eremita. L’esattore Michelangelo Perugini, malgrado si proclamasse borbonico, fu barbaramente massacrato e il suo cadavere bruciato nella casa. La calca inferocita si sparse poscia per il paese saccheggiando, imponendo disarmi e taglie, mentre il clero si rifugiava nella chiesa e in varie abitazioni.
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