Crolli, la pista dei falsi collaudi S’indaga su chiese e case Foto
di Gigi Di Fiore
Rieti. Il procuratore capo di Rieti, Giuseppe Saieva, ripete: «Siamo ancora impegnati negli adempimenti legati al recupero e al riconoscimento dei corpi tra le macerie. Solo quando sarà terminata questa fase legata all’emergenza del sisma, potremo finalmente avviare gli atti dell’inchiesta che figura da sette giorni nel registro del nostro ufficio, per ora iscritta sull’ipotesi generica di disastro e omicidio colposo. Naturalmente, cominceremo il nostro lavoro investigativo con l’acquisizione di tutti i documenti amministrativi necessari a ricostruire in che modo si è pensato a mettere in sicurezza gli edifici e come sono stati impiegati i fondi stanziati per alcune strutture pubbliche». L’attenzione principale del procuratore, naturalmente, è rivolta alla scuola «Romolo Capranica» di Amatrice. L’edificio, costruito nel 1936 con materiali poveri dell’epoca, è stato al centro di due finanziamenti e una ristrutturazione rilevante di 4 anni fa.
Ma nessun intervento sembra aver mai avuto come obiettivo, nel capitolato d’appalto come nell’esecuzione, la messa in sicurezza della scuola che ospitava alunni delle materne, delle elementari e delle medie. Lo ha confermato la ditta subappaltante, la Edilqualità srl. Il titolare, il geometra Gianfranco Truffarelli, dice: «Non esiste alcun riferimento, nella gara di cui si parla, ad un adeguamento sismico. Si trattava di interventi di miglioramento, di manutenzione». E conferma che gli stanziamenti erano di circa 700mila euro, suddivisi tra due diverse gare. Solo una piccola parte, 163mila euro, era riservata ad un intervento antisismico. Ma l’intera scuola, nonostante il maquillage comprensivo di bei nuovi infissi verdi, era rimasta nella struttura originaria di 80 anni fa. C’è stato anche un ultimo appalto, bandito dal ministero delle Infrastrutture, assegnato a febbraio. Si trattava di un nuovo stanziamento di 172.041,66 euro per «lavori organici finalizzati alla prevenzione e riduzione del rischio connesso alla vulnerabilità degli elementi anche non strutturali dell’edificio scolastico Capranica». Ma, nelle carte del ministero, risulta che quei finanziamenti, assegnati dal Cipe nel 2010, furono richiesti dal Comune nel 2013 per «interventi non strutturali». E aggiungono sempre fonti ministeriali: «I lavori, mai iniziati perchè non ce ne è stato il tempo, riguardavano la palestra. Lavori di manutenzione, non altro. Quei fondi fanno parte di finanziamenti che, periodicamente, il ministero assegna su richiesta per interventi ad edifici scolastici. In questo caso, nessuna assegnazione legata a prevenzioni antisismiche». Dopo il sì del Cipe e del ministero, naturalmente il Comune di Amatrice ha dovuto avviare tutti gli adempimenti necessari: preparare un progetto, attivare il Provveditorato agli studi come stazione appaltante, predisporre una delibera.
Ma dagli atti amministrativi finora emersi, compresi quelli del ministero delle Infrastrutture, risulta che la scuola «Capranica», così come gran parte del patrimonio edilizio del comune di Amatrice, non è mai stata destinataria di lavori di «adeguamento sismico», nonostante il territorio sia classificato «zona uno» che è l’indice di maggiore pericolosità sismica. Una caratteristica naturalmente conosciuta assai bene dagli amministratori comunali che, nel piano di prevenzione della Protezione civile predisposto dopo il terremoto dell’Aquila del 2009, avevano inserito la scuola «Capranica» in testa agli edifici «più vulnerabili» in caso di scosse sismiche. I documenti, allora. Sembra difficile che, dopo il crollo del Municipio di Amatrice, i magistrati riescano a recuperare dagli archivi comunali tutto quello che serve all’indagine. Dovranno accontentarsi del sito Internet ufficiale del Comune. La Procura di Rieti ha già predisposto un elenco di enti e strutture cui rivolgersi, per riuscire a ricostruire in alternativa un quadro completo dei finanziamenti, dei soldi arrivati ad Amatrice, dei lavori effettivamente eseguiti per la prevenzione antisismica. Un elenco che comprende la Provincia di Rieti, il ministero delle Infrastrutture, il Cipe, le imprese che hanno eseguito i lavori. Poi, i magistrati dovranno passare all’esame delle relazioni dei collaudi, ai pareri tecnici di progettisti e consulenti, all’attività dell’Ufficio tecnico comunale, settore manutenzione e lavori pubblici, presieduto dal geometra Salvetta.