Retromarcia Ue dopo le proteste dei trattori: via il regolamento sui pesticidi
6 Febbraio 2024 – 11:43
L’annuncio della presidente della Commissione von der Leyen: “Proporrò il ritiro del regolamento Sur sui pesticidi”. Esulta il centrodestra
Massimo Balsamo
“Retromarcia Ue dopo le proteste dei trattori: via il regolamento sui pesticidi”
Passo indietro della Commissione europea sui pesticidi. Di fronte alle proteste dei trattori e probabilmente in vista delle elezioni europee, la presidente Ursula von der Leyen ha annunciato che si appresta a ritirare la proposta di regolamento Sur (Sustainable Use Regulation), mirata a promuovere l’utilizzo sostenibile dei pesticidi in agricoltura. Un dossier al centro delle discussioni da mesi, tanto da diventare motivo di polarizzazione politica.
“Solo se i nostri agricoltori potranno vivere della terra potranno investire nel futuro. E solo se realizziamo insieme i nostri obiettivi climatici e ambientali, gli agricoltori saranno in grado di continuare a guadagnarsi da vivere. I nostri agricoltori lo sanno bene. Dovremmo riporre più fiducia in loro”, ha esordito von der Leyen alla plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo. Soffermandosi sul regolamento Sur, l’ex ministro della Difesa di Berlino ha ricordato il suo nobile
Il regolamento “è stato respinto dal Parlamento Europeo – ha aggiunto von der Leyen – Non si registrano più progressi nemmeno in seno al Consiglio. Ecco perché proporrò al collegio di ritirare questa proposta. Ma ovviamente il tema resta. E, per andare avanti, servono più dialogo e un approccio diverso. Su questa base, la Commissione potrebbe avanzare una nuova proposta, con un coinvolgimento molto più maturo delle parti interessate”. Von der Leyen ha quindi invitato gli agricoltori a passare a un modo di produzione più sostenibile, rimarcando che forse la Commissione europea non è stata abbastanza “convincente” nel persuaderli che le misure“pro natura” del Green Deal convengono anche a loro. Da qui la necessità di un approccio bottom-up e basato sugli incentivi per promuovere gli obiettivi del piano verde in campo agricolo.
Un dietrofront quasi clamoroso quello della Commissione Ue, ma cosa cambia per gli agricoltori? Presentato nel giugno del 2022, il regolamento Sur aveva l’obiettivo di tutelare la biodiversità, l’ambiente e la salute riducendo l’uso e il rischio dei pesticidi chimici. L’obiettivo fissato era quello di dimezzare l’utilizzo dei pesticidi entro il 2030, insieme a norme più efficaci per la difesa integrata e alternative ai pesticidi chimici. In base al testo, ogni Stato avrebbe avuto un proprio obiettivo nazionale in base ai valori calcolati dalla Commissione europea: per l’Italia sarebbe stato il 62 per cento per il consumo totale dei prodotti fitosanitari e del 54 per cento del consumo delle sostanze più pericolose rispetto alla media che era stata determinata nel nel triennio 2015-2017. Il Regolamento Sur prevedeva inoltre il divieto di utilizzo dei pesticidi in tutti i territori sensibili come le aree naturali protette, i siti della rete Natura 2000 e le aree dove è stata accertata la presenza di insetti impollinatori a rischio estinzione.
L’annuncio di von der Leyen è stato accolto con soddisfazione dal centrodestra.“Evviva gli agricoltori, i cui trattori stanno costringendo l’Europa a rimangiarsi le follie imposte dalle multinazionali e dalle sinistre”, le parole del vicepremier Matteo Salvini. Per gli eurodeputati del Ppe si tratta di un annuncio tardivo, ma ragionevole e che dà sollievo. Il gruppo che comprende Forza Italia ha evidenziato che la legge proposta semplicemente non era adatta allo scopo e non teneva conto degli sforzi passati degli agricoltori europei: “Perché gli agricoltori continuino a nutrire gli europei, hanno bisogno di una regolamentazione e di un incoraggiamento ragionevoli, nonché dell’accesso a tecnologie moderne, come le nuove tecniche di allevamento o l’agricoltura di precisione. L’agricoltura riguarda il futuro, non il passato”.
https://www.ilgiornale.it/news/europa/dietrofront-von-der-leyen-sui-pesticidi-ecco-cosa-cambia-2278597.html
L’utopia “green” al capolinea
7 Febbraio 2024
Forse è presto per dirlo, ma può essere che l’Europa si stia riprendendo dall’ubriacatura del gretismo
Alessandro Sallusti
“L’utopia “green” al capolinea”
Forse è presto per dirlo, ma può essere che l’Europa si stia riprendendo dall’ubriacatura del gretismo, la religione green lanciata da Greta Thunberg, che pretendeva di fermare il mondo condannando i suoi abitanti a una decrescita veloce e disastrosa. Ieri infatti la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha annunciato che sarà ritirato il regolamento che bloccava l’uso dei pesticidi in agricoltura, un provvedimento che se attuato avrebbe messo in ginocchio gli allevatori e gli agricoltori europei, già alle prese con mille altri problemi.
È un netto cambio di rotta, per la prima volta da anni grazie anche al lavoro del governo italiano: a Bruxelles prevalgono buon senso e pragmatismo, in base al principio che la Terra va salvata con dentro gli uomini, non a loro discapito. È inevitabile che, quando si inseguono utopie di ogni tipo, prima o poi i nodi arrivino al pettine. Ieri si è sentita forte e chiara la voce del mondo agricolo, presto sentiremo altrettanto forte quella dei metalmeccanici minacciati da una transizione forzata verso l’elettrico del settore automobilistico. Non vuol dire che queste categorie non abbiano a cuore il problema ambientale. È che non si possono rottamare società ed economie come fossero ferri vecchi, per di più senza ottenere alcun vantaggio in termine di inquinamento globale, che continuerà ad essere alimentato da Paesi che neppure ci provano ad essere più virtuosi.
Ci voleva la saggezza contadina scarpe grosse e cervello fino per dare la sveglia a teorici e sognatori: ci arriveremo allo «zero pesticidi» (nome che evoca cose terribili che in realtà sono le medicine della natura), ma nei modi e nei tempi compatibili con la tenuta del sistema, così come si arriverà alle auto ad emissioni zero anche senza le batterie tanto care ai cinesi (in Italia l’Eni con i suoi carburanti di ultima generazione ci è vicinissima). La fretta, si dice, è cattiva consigliera, soprattutto se consigliata da Paesi e lobby che non hanno per nulla a cuore il benessere planetario ma solo l’ambizione di ridurre l’Europa a un supermercato dove vendere esclusivamente le loro merci e i loro prodotti. In altre parole, Paesi e lobby che stanno provando a ridurre l’Occidente in uno stato di schiavitù energetica ed alimentare.
https://www.ilgiornale.it/news/cronache/lutopia-green-capolinea-2279172.html