invio il nostro comunicato stampa relativo al PEAR delle regione Campania
Vi ringrazio per l’attenzione
Giuseppe Fappiano
Portavoce del Fronte Sannita per la Difesa della Montagna -Vico Santa Chiara, 3 82032 Cerreto Sannita
Tel. 3888937544
Fronte Sannita per la Difesa della Montagna
“Quel pasticciaccio brutto di Via Santa Lucia”
Con Decreto Presidente Giunta n. 166 del 21/07/2016, la Regione Campania ha attivato le procedure per la stesura del Piano Energetico Ambientale Regionale.
Già nel 2009 avevano tentato di portare in consiglio regionale il PEAR ma non fu mai approvato forse perchè quel Piano avrebbe portato con se regole e vincoli che potevano bloccare le centinaia di richieste di installazioni di impianti eolici e fotovoltaici industriali.
Già nel 2004 la Provincia di Benevento, dopo la costituzione dell’Agenzia Sannita per l’Energia e l’Ambiente (progetto finanziato dalla C.E.) adottò il PEA Provinciale redatto con il Ministero dell’Ambiente ed in collaborazione l’Università del Sannio, l’ENEA e la Fondazione IDIS – Città della Scienza
Successivamente la Provincia e la Regione Campania ratificarono un Protocollo d’Intesa ed approvato con Delibera di Giunta Regionale N. 489 del 19 aprile 2006 il Protocollo d’intesa tra Regione Campania e Provincia di Benevento per la promozione e lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili sul territorio. Ratifica (con allegato).
In quel PEA provinciale si dichiarava che il territorio beneventano era già saturo di impianti eolici e prevedeva già nel 2004, un carico massimo di impianti eolici pari a 75 MW.
A quel piano energetico si opposero le lobby dell’eolico che ne fece decretare l’annullamento!
L’effetto fu che nella sola provincia di Benevento, dal 2004 ad oggi, sono stati autorizzati n° 30 impianti per una potenza di 734,850 MW mentre hanno già ricevuto il parere VIA-VAS-VI positivo n° 19 impianti per una potenza di 441,570 MW.
La provincia di Benevento, a quel tempo, aveva già monitorato, analizzato e quantificato i fabbisogni energetici, determinando, di fatto, la chiusura totale alle società eoliche a poter installare nuovi impianti. Ed allora si capisce quale sia stato il motivo per cui le società si opposero in tutte le sedi ad un PEA provinciale frutto di un attento studio per tenere in equilibrio il territorio, risorse naturali, agricoltura ed allevamenti con la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.
Successivamente il Sannio ha visto sottrarsi da sindaci accondiscendenti ed “interessati” e dalla Regione Campania pascoli permanenti gravati da usi civici, Siti di Interesse Comunitario, (SIC) ed *Habitat Prioritari, boschi multicentenari, zone umide ecc….. E non hanno risparmiato nemmeno aree come il Regio Tratturo e aree Storiche ed Archeologiche.
Ed a poco o nulla hanno potuto comitati, associazioni e liberi cittadini che pur opponendosi hanno dovuto scontrarsi con “i mostri delle rinnovabili” che hanno a loro vantaggio una oscena legislazione nazionale e regionale ed allunga i propri tentacoli negli enti pubblici che emettono pareri scandalosamente positivi.
Ora ci troviamo di fronte la redazione del PEAR che, per come è stato strutturato, non può non generare perplessità e dubbi.
Le perplessità derivano dalla composizione del “tavolo tecnico”.
– la presenza di dirigenti regionali, che sono stati e sono direttamente coinvolti nel rilascio della autorizzazioni per impianti eolici, non ci garantisce equità di valutazione;
– gli esperti individuati non si capisce di quali materie siano esperti così pure i professori universitari.;
– non si evince alcun coinvolgimento o audizioni di associazioni e comitati che da anni si battono per la difesa del territorio dalle speculazioni per le installazioni di impianti industriali di Fonti Energetiche Rinnovabili;
Ora sorgono spontanee alcune domande:
– L’analisi e la stesura del PEAR terrà conto della effettiva esigenza energetica visto che la Regione Campania è già in surplus di produzione FER con il già installato?
– Gli impianto autorizzati e non ancora cantierati saranno annullati in autotutela in presenza di un surplus di produzione nominale?
– Nella stesura del PEAR in relazione alla relativa individuazione dei Siti non idonei, la Regione Campania annullerà in autotutela tutti gli impianti autorizzati ma che ricadranno in siti non idonei?
Ed allora le perplessità prendono la strada delle certezze e sembra sempre più chiara la strategia. E cioè fare un nuovo “pasticciaccio” dove la Regione Campania, attraverso il Piano Energetico Regionale, ha come unico scopo quello di “sanare” le porcherie fatte e che continuano ad essere fatte a danno dei territori montani appenninici della Campania, dell’agricoltura, dell’allevamento, delle biodiversità garantendo solo ed esclusivamente gli interessi delle società industriali per la produzione di energia elettrica a scapito delle popolazioni e dei territori.
3 agosto 2016 Il portavoce Giuseppe Fappiano