La Faggeta di Monte Calvello offesa dall’inciviltà.
Il caldo feroce di questa lunga estate ha spinto in tanti a trovare refrigerio sulle alture. Uno dei luoghi più frequentati non solo dalla gente del posto ma anche e soprattutto da famiglie di gente proveniente da altre località, è Monte Calvello a quota 1017 metri, coperto per una parte dal verde della faggeta secolare le cui piante alte e rigogliose garantiscono l’immersione in un fresco perenne. E’ sicuramente un luogo di rara bellezza. E’ un luogo affascinante: Entrare nella faggeta è come aprire le porte a un altro mondo, un mondo che ci appartiene ma che non conosciamo, un mondo misterioso, affascinante, tutto da scoprire. La mano nera dell’incivile cancella tutto questo. L’incivile non rispetta questi luoghi, li colonizza, li offende, li oltraggia. Nonostante la presenza di appositi cassonetti a ridosso dell’area pic-nic immersa in questi luoghi straordinari, con tanto di rifugio, tavoli e sedili in pietra a servizio, si vedono disseminati dappertutto rifiuti di ogni sorta. E’ vergognoso, il verde della montagna trasformato in un tappeto di rifiuti per uno scenario desolante quello che si presenta alla vista del visitatore. La faggeta è un autentico monumento naturale che la Giunta Testa nel 2004 ha sottoposto a provvedimento di conservazione, tutela e salvaguardia, oggi orde di barbari a dispregio di ogni regola, di ogni provvedimento, di ogni rispetto per la natura e per il prossimo, dopo il bivacco abbandonano la faggeta lasciandosi dietro le scorie di un disastro. Evidentemente questa è gente che non è abituata a seguire la routine ecologica anche in casa, altrimenti non avrebbero problemi ad applicarla ovunque si trovi. E’ vero una giornata trascorsa in montagna è sinonimo di riposo, di spensieratezza e alcune volte di sregolatezza, ma alcune regole del galateo, soprattutto ambientali, dovrebbero essere sempre mantenute! L’ambiente è la nostra casa, la casa in cui viviamo, la casa dove vivranno i nostri figli, lasciamo a loro una casa pulita, sana, abitabile!
Gabriele Palladino