Interesse per il Parco Nazionale del Matese
Diverse sono le peculiarità territoriali in tutte le sue espressioni, naturalistiche, ambientali, geomorfologiche, come pure antropiche, storico-archeologiche e agro-silvo-pastorali, che proiettano Pontelandolfo, già interessato dal Sito di Importanza Comunitaria 31 “Pendici Meridionali del Monte Mutria”, nel Parco Nazionale del Matese. E’ questa la volontà dell’Amministrazione, come dice il Sindaco Gianfranco Rinaldi, che manifesta il proprio interesse all’inserimento della comunità sannita nell’area protetta del massiccio del Matese, manca solo l’ufficialità da sancirsi con un atto del Consiglio Comunale, certamente a breve. Si apriranno nuovi orizzonti culturali, nuovi spiragli di luce, per una rinnovata dimensione che darà a Pontelandolfo, fin dalla remota origine caratterizzato da una forte vocazione agro-pastorale per la tipica morfologia collinare pedemontana del suo territorio, un nuovo e più determinato impulso, in particolare, alla qualità gastronomica e ai prodotti genuini derivati dalle lavorazioni agricole e dalla pastorizia, l’olio extravergine di olive ortice e il formaggio pecorino su tutti. Un’attività, quest’ultima, che ci fa ripercorrere le tracce delle leggendarie vie della transumanza, degli imponenti tratturi che collegavano le verdi montagne con le pianure bagnate dal mare. E la storia del passaggio di numerosissimi armenti ha fatto sì che lungo il Regio Tratturo o nelle immediate vicinanze si sviluppassero villaggi durante il periodo preistorico e, durante l’impero romano e per tutto il medioevo, tutta una rete di servizi pubblici quali tabernae, fontane, pozzi, officine varie e luoghi di culto prima pagani e poi cristiani. Servizi, questi, necessari al ristoro del corpo e dello spirito. A Pontelandolfo, interessato per una parte dal Tratturo Regio, secondo lo studio critico e chiave di lettura di Michele Carroccia nel suo saggio del 1989 Strade ed Insediamenti del Sannio in Epoca Romana nel Segmento V della Tabula Peutingeriana, apparteneva la Taverna di Sirpium, che ancora oggi si mostra con orgoglio in tutta la sua maestosità. Ma Pontelandolfo non è solo questo, è tanto altro ancora …
Gabriele Palladino