Fronte Sannita per la Difesa della Montagna
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Comunicato Stampa del 23/04/2019
Non ci meraviglia che il comune di Cerreto Sannita, con l’adozione della delibera di Giunta Esecutiva n° 43 del 12/03/2019, “bussi a soldi” alla Dotto Morcone s.r.l. per danni, testuale: “disturbo visivo, inquinamento acustico ed elettromagnetico, da servitù di area di fatto costituita e per tutto quant’altro connesso all’installazione delle pale eoliche dell’impianto di Morcone in forza del D.D. della Regione Campania n. 999 del 31 ottobre 2014”.
Se non fosse che la situazione è drammatica, ci sarebbe da ridere.
Il solito teatrino dell’assurdo.
Si resta allibiti di fronte a questa scelta dell’amministrazione che solo adesso, cioè dopo ben 14 anni, si accorge che ai suoi confini sono stati progettati impianti eolici che ora tutti possono vedere e che hanno deturpato, con ricadute drammatiche, il territorio di Cerreto Sannita. Pare abbastanza chiaro il teorema per cui l’amministrazione comunale di Cerreto Sannita, con l’adozione della delibera di Giunta Esecutiva n° 43 del 12/03/2019, vorrebbe risanare le dissestate casse comunali che loro stessi hanno procurato.
Ed allora nulla di più conveniente che “bussare a soldi” a chi li ha senza preoccuparsi minimamente del danno ambientale che questi impianti eolici hanno provocato.
E non possono dire che non erano stati informati.
Il 24 ottobre 2016, due anni prima che iniziassero i lavori a Morcone e San Lupo, inviavamo al comune di Cerreto Sannita una richiesta, documentata e circostanziata dettagliatamente, affinchè intervenissero presso al Regione Campania per tutelare i propri diritti di confini, tutelati da svariate leggi, in presenza di progetti di impianti eolici.
Procedimenti autorizzativi viziati da gravi inadempienze di legge poiché era obbligatoria la convocazione del comune di Cerreto Sannita, insieme a Cusano Mutri, Pietraroja e San Lorenzello, alle procedure per autorizzare gli impianti di Morcone (19 pale), San Lupo (17 pale), Morcone/Pontelandoldo (15 pale) poiché tali comuni sono tutelati dal D.Lgs. 42/2004 “Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell’articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137”
Richiesta che è stata evidentemente cestinata.
E nemmeno la nostra denuncia per abuso edilizio per lo sconfinamento dei lavori in località Tre Cantoni consumato da parte della Dotto Morcone s.r.l. ha avuto alcun seguito.
All’immobilismo dell’amministrazione siamo stati costretti a diffidare il sindaco ad intervenire chiedendogli di adottare un sequestro preventivo dei lavori della Dotto Morcone s.r.l. che ha occupato abusivamente circa 5.000 mq. di Pascoli Permanenti gravati da Usi Civici in area SIC designata ZSC con *Habitat Prioritari di Rete Natura 2000 tutelati dalla Comunità Europea .
Ma a loro interessa il “risarcimento danni”; interessa battere cassa mica tutelare i beni collettivi!
Richiedere un “risarcimento economico” significa “monetizzare” un danno irreversibile, azzerandolo, permettendo a chi ha compiuto un atto illegale di “legalizzare” definitivamente le irregolarità e le dannose conseguenze procurate dagli impianti eolici.
Conseguenze che ricadranno sulle attuali e future generazioni, che non potranno mai più invocare il diritto alla salute, alla salubrità del territorio, alla conservazione e tutela dei “tratti significativi” morfologici, storici, culturali, dei paesaggi rurali; diritti tutelati dal D.Lgs. 42/2004 e ribaditi nel D.M. 10/09/2010.
Equilibri biologici completamente alterati per fauna e flora, con inquinamento e depauperamento delle falde acquifere attraverso la costruzione di fondazioni di profondità (35 metri) di cemento armato.
Inoltre nasce spontanea una domanda:
Visto che i danni contestati alla Dotto Morcone s.r.l. sono gli stessi identici provocati dall’altro impianto eolico della società Eolica San Lupo s.r.l., perché nei confronti della società Eolica San Lupo s.r.l., non sono state attivate le stesse identiche procedure per “risarcimento danni” visto che quell’impianto è ubicato in una posizione molto più vicina ad aree abitate?”
Cerreto Sannita, 23/04/2019
Il Presidente Giuseppe Fappiano