Alla C.A. di Enrico Borghi VIII Commissione Ambiente, territorio e lavori pubblici
Oggetto: Eolico e Parco Nazionale del Matese
Salve, mi chiamo Raffaele Pengue vice-presidente del Fronte Sannita per la Difesa della Montagna. Giovedì 9 ero a Campobasso all’incontro per il Parco Nazionale del Matese. Le scrivo, oltre che per la sua appartenenza alla “Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici”, perché ho apprezzato il suo interessamento per la nostra zona. Volevo segnalarle una questione accennata in uno degli interventi dalla sala (Domenico Rotondi di A.C. Togo Bozzi).
Da una settimana sono partiti i lavori per il primo dei tanti impianti di eolico industriale programmati sul Matese (da questo link si può risalire a parte del programmato scenario http://www.sannioterramadre.altervista.org/ escluse le numerose progettazioni a singolo aereogeneratore di mini e micro eolico con autorizzazioni provinciali e comunali).
Ci sarebbe da analizzare attentamente tutta una serie di fattori: i piani energetici e il bilancio energetico italiano, il vento (m/s per h), l’effettiva utilizzabilità di tale energia non stoccabile, i certificati verdi, la borsa energetica con il “mercato del giorno prima” e quello dei servizi di “dispacciamento”, la componente A3 della bolletta e tutto quanto possa dare l’idea di quanto si stia speculando sulla necessità di ridurre l’inquinamento, nonchè il miraggio dato da possibili guadagni facili in una popolazione economicamente disintegrata da carenze strutturali e di programmazione (voluta?) e quindi cedevole a facili illusioni. Ma pur prendendo per buono (e non lo è!) tutto quanto accennato sopra, comunque si sta operando in spregio di tutele, leggi e buon senso.
Tutti gli impianti di eolico industriale (erroneamente chiamati “parchi” eolici) ricadenti nell’area Matese sono stati autorizzati su:
– aree SIC e ZPS, della Rete Natura 2000 (non ancora adottate come ZSC a termine dei sei anni previsti e per i quali dal 1° dicembre 2015 l’Italia è caduta nell’ennesima infrazione europea);
– Bacini Idrogeologici;
– Siti di Interesse Storico Archeologico;
– terreni soggetti ad Usi Civici per i quali non è stata avviata alcuna procedura di svincolo o cambio di destinazione d’uso.
Inoltre:
– i termini di realizzazione, previsti nelle autorizzazioni per gli impianti in questione, sono tutti scaduti (quindi si sta operando fuori termini di legge);
– l’avanzamento dei lavori procede senza neanche le più elementari regole di sicurezza (cartelli segnaletici o delimitazione aree).
Noi da anni segnaliamo le anomalie e i mancati rispetti delle regole esistenti e violate nelle fasi di rilascio delle autorizzazioni ma, come si sa, la legge in questo paese è frenata dalle lungaggini procedurali e burocratiche. Si arriva sempre a danno avvenuto. Altro elemento a favore di tali speculazioni è che, a cose fatte, le pene previste per i danni arrecati sono irrisorie e ampiamente compensate dai milionari introiti già intascati.
Insomma volevo chiedere un interessamento, suo e della Commissione di cui è membro, sulla questione in modo che questo bel progetto di rinascita e sviluppo rappresentato dal Parco Nazionale del Matese non sia inficiato dalla speculazione. Far parte del Parco Nazionale per questo nostro territorio dissanguato demograficamente come nei servizi e nelle infrastrutture primarie (con ponti pericolanti, strade franate, presidi sanitari e uffici delocalizzati) significherebbe immaginare una pianificazione adeguata per cittadini e territorio. Però un Parco Nazionale che arrivi dopo l’eolico industriale sarebbe un Parco Nazionale monco, rappresenterebbe un altro artificio speculativo. Salvaguardare Habitat Prioritari da approcciare delicatamente per un giusto equilibrio tra attività umane e territorio e allo stesso tempo permettere la loro distruzione per giochetti da mercato drogato non ha alcun senso, così come non ha senso includere nel Parco Nazionale una area dove questi equilibri sono già saltati.
Aiutateci a fermare distruzione e speculazione (i tempi sono ristretti, i lavori avanzano alacremente ogni giorno che passa) per un Parco Nazionale del Matese che racchiuda tutta la pregiata area Matesina.
Ringraziandola per l’attenzione e rimanendo a disposizione per eventuali chiarimenti o collaborazione la saluto cordialmente.
San Lupo, 12/02/2017
Raffaele Pengue