Fronte Sannita per la Difesa della Montagna
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COMUNICATO STAMPA DEL 11/01/2017
La COGEIN, multinazionale dell’eolico, ricorre al Decreto Dirigenziale n. 51 del 26/10/2016 ad oggetto:” Misure di conservazione dei SIC (Siti di Interesse Comunitario) per la designazione delle ZSC (Zona Speciale di Conservazione) della Rete Natura 2000 della Regione Campania.
Il Consiglio della Comunità Europea il 21/05/1992 ha adottato la Direttiva 92/43CEE, relativa alla “conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche” denominata “Direttiva Habitat” che, insieme alla Direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio 2009/147/CE del 30/11/2009 concernente la “conservazione degli uccelli selvatici” (Direttiva Uccelli), costituisce il cuore della politica comunitaria in materia di conservazione della biodiversità ed è la base legale su cui si fonda la Rete Natura 2000, costituita dai Siti di Interesse Comunitario (SIC), identificati dagli Stati Membri secondo quanto stabilito dalla Direttiva Habitat, successivamente designati quali Zone Speciali di Conservazione (ZSC), e dalle Zone di Protezione Speciale (ZPS) coincidenti con le IBA (Important Bird Areas) istituite ai sensi della Direttiva 2009/147/CE “Uccelli”.
Lo scopo della Direttiva Habitat è “salvaguardare la biodiversità mediante la conservazione degli habitat naturali, nonché della flora e della fauna selvatiche nel territorio europeo degli Stati membri.
Per il raggiungimento di questo obiettivo la Direttiva stabilisce misure volte ad assicurare il mantenimento o il ripristino, in uno stato di conservazione soddisfacente, degli habitat e delle specie di interesse comunitario. La Comunità Europea ha inteso individuare queste aree di protezione, presenti principalmente nel Sud Europa ed in particolare in Italia, per bilanciare l’aridità dei territori Nord-Europei dove questi Habitat sono assenti.
La macchia mediterranea è molto ricca di biodiversità e di habitat prioritari.
Con la suddetta direttiva del Parlamento Europeo del 30/11/2009, il Ministero dell’Ambiente, entro sei anni, doveva definire le misure di conservazione individuate con le aree SIC e designarle come Zone Speciali di Conservazione (ZSC) che, nel disciplinare, prevede la conservazione integrale dei siti, dove, cioè è strettamente regolamentato l’intervento umano con regole stringenti poiché è assolutamente possibile modificare gli habitat e, quindi, è assolutamente vietato installare impianti eolici industriali oppure cambiare di destinazione d’uso i boschi ed i pascoli permanenti. La Comunità Europea, a fronte della mancata designazione delle ZSC scaduti i sei anni dal 30/11/2009, ha aperto una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia. Dal 1° dicembre 2015 l’Italia sta pagando una salatissima multa “giornaliera” fino a quando non saranno designate le ZSC. In Italia, ad oggi, solo 7 regioni su 20 non hanno ancora designato le ZSC e, tra queste, anche la Regione Campania.
Il Ministero dell’Ambiente ha ripetutamente chiesto alla Regione Campania di approvare gli obiettivi e le misure di conservazione più volte reiterata fino all’ultima nota n. 16220/GAB del 29/07/2016con cui ha sollecitato il Presidente della Giunta della Regione Campania ad approvare le predette misure entro la scadenza del 31/10/2016 onde scongiurare il possibile esercizio del potere sostitutivo straordinario dello stato.
Giova ricordare che la designazione delle ZSC è compito specifico e “politico” della Giunta Regionale al fine della designazione delle ZSC. Atto necessario affinché il Ministero possa emanare il relativo Decreto Ministeriale e la Comunità Europea chiudere la procedura di infrazione.
La Regione Campania credendo di “mettere le carte a posto” il 31/10/2016, giorno della scadenza dell’ultimatum del Ministero dell’Ambiente, invece di Deliberare le ZSC ha emanato il Decreto Dirigenziale n°51 (peraltro senza firma) che a nulla serve poiché è solo un atto tecnico e, quindi, di nessun valore politico come è necessario che sia.
Ad oggi, 12/01/2017, la delibera ancora non è stata emanata.
Ma le sorprese non finiscono qui. Infatti la COGEIN il 23/12/2016 ha impugnato davanti al TAR il Decreto Dirigenziale n. 51/2016 richiedendo “l’annullamento decreto n. 51 del 26/10/2016 di diniego installazione impianti eolici” poiché con l’individuazione delle ZSC tutte le autorizzazioni già rilasciate dovranno essere annullate. In questi 6 anni di vuoto legislativo sono state rilasciate centinaia di autorizzazioni anche in aree tutelate come d L’udienza dovrebbe esserci per il 23 gennaio 2017.
Il fatto che la Regione Campania non adotti la D.G.R. per l’individuazione delle Zone Speciali di Conservazione è la prova evidente che ha interesse affinché le società eoliche possano installare impianti eolici e generare una situazione di fatto già degradata all’atto della definizione delle ZSC.
Così come abbiamo più volte evidenziato, le società eoliche non hanno certo a cuore l’ambiente e la tutela del territorio ma hanno a cuore solo ed esclusivamente lo sfruttamento intensivo dei nostri preziosi territori per farci soldi. Quello che non ci meraviglia affatto è l’atteggiamento della Regione Campania che pur di avvantaggiare le società eoliche, legate a doppio filo (tecnico e politico), decide tutto ed il contrario di tutto per soddisfare i “bisogni” delle multinazionali del vento che hanno già abbondantemente distrutto la provincia di Benevento.
Se invece un semplice cittadino ha l’ardire di chiedere un permesso per costruire un muretto a secco di mezzo metro subito intervengono Regione, Beni Archeologici, Ministero dell’Ambiente, ARPAC ecc… a bloccare i lavori.
Nulla si può, invece, di fronte alle multinazionali dell’eolico.
Denunceremo alla Comunità Europea questo ennesimo scandalo ed inoltreremo al Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare di arrogare a se l’esercizio del potere sostitutivo straordinario dello stato vista l’incapacità della Giunta Regionale della Campania ad adempiere.
Il Portavoce
Giuseppe Fappiano