Comunicato congiunto di “Altrabenevento”, Comitato Civico “Pro Sannio” di Santa Croce del Sannio e “Fronte Sannita per la Difesa della Montagna” del 14/02/2018
Oggi, 14 febbraio 2018 è esattamente un anno dal primo sequestro dell’impianto eolico della Dotto Morcone s.r.l. , effettuato dalla locale caserma dei Carabinieri\Forestali di Pontelandolfo, poi dissequestrato dal tribunale del riesame di Benevento.
Le indagini sono continuate avendo le associazioni alle quali si sono aggiunti anche numerosi allevatori di Morcone integrato di volta in volta la prima denuncia con successivi esposti che hanno permesso al magistrato inquirente di avere un quadro chiaro di tutti gli aspetti oggetto dell’indagine.
Ad oggi, dopo un anno ancora non conosciamo gli esiti delle indagini e delle eventuali decisioni del GIP.
E’ appena il caso di ricordare che in data 11 febbraio 2017 Altrabenevento, il Comitato civico “Pro Sannio” di Santa Croce del Sannio ed il Fronte Sannita per la Difesa della Montagna (FSDM) depositavano, , attraverso l’ Avv. Alessandra Sandrucci e il Sig. Vincenzo Fioretti dell’associazione” Altrabenevento” , esposto denuncia in quanto in località Montagna Fasana di Morcone si stavano eseguendo lavori di trivellazioni senza alcun cartello esplicativo (contrariamente a quanto previsto dalla normativa)dei lavori che si stavano svolgendo e senza che fosse stato modificato il Piano Forestale di Assestamento di Morcone (PAF), prescrizione, questa, inserita nell’Autorizzazione n° 999/2014, rilasciata dalla Regione Campania; l’attuale mancato rispetto di questa prescrizione dovrebbe automaticamente far decadere l’autorizzazione, ma ciò ad oggi non è avvenuto. Contemporaneamente fu tempestivamente informata la dirigente dell’Ufficio Foreste della Comunità Montana del Titerno-Alto Tammaro.
I lavori furono bloccati dopo che il Pinuccio Fappiano del FSDM si presentò sul cantiere bloccando i lavori e chiedendo l’intervento immediato delle forze dell’ordine al fine di verificare l’eventuale abuso.
I carabinieri/Forestali di Pontelandolfo vennero sui luoghi e dopo un’attenta verifica dell’autorizzazione e delle relative prescrizioni verificate anche con la dirigente della Comunità Montana, decise di sequestrare il cantiere.
A ciò si aggiungono le decine di denunce ed esposti presentati alla magistratura relativamente all’impianto di Circello della ditta COGEIN s.r.l. mai presi in considerazione ma che hanno devastato un territorio ed un bene archeologico protetto che è il Regio Tratturo Pescasseroli-Candela.
Questa in estrema sintesi la situazione attuale.
La profonda gravità di questa situazione si manifesta materialmente quando ad inizio settembre, in seguitoal dissequestro, i lavori prendono il loro avvio. Da quel momento la Dotto Morcone s.r.l. lavora a tamburo battente distruggendo Habitat Prioritari e specie di flora e fauna tutelate ai sensi della Direttiva Habitat in un’area SIC designata ZSC (anche in assenza di una adeguata procedura di Valutazione di Incidenza), un’area IBA – Important Bird Area tutelata per la presenza di uccelli minacciati, pascoli permanenti gravati da usi civici (a nostro avviso mai legalmente svincolati). I lavori, condotti su di un’area di natura calcarea, vanno ad alterare la circolazione superficiale e sotterranea dell’acqua, con un danno irreversibile alle falde ed alle sorgenti.
In ultimo abbiamo anche registrato e denunciato il saccheggio e di importantitestimonianze storico-archeologiche e culturali (sradicamento e distruzione di “cippi” di confini tra gli stati
medievali di Terra di Lavoro, Principato Ultra e Contado del Molise).
Nonostante tutto ciò, nonostante si stia compiendo un’indiscutibile danno ambientale, ad oggi, non risultache la magistratura sia intervenuta, quantomeno, per mettere un freno e bloccare lo stupro di un territorio unico a livello europeo.
Ciò che è preoccupante è che successivamente al dissequestro i lavori sono iniziati ad inizio settembre e da allora la Dotto Morcone s.r.l. lavora a tamburo battente distruggendo *Habitat Prioritari, Important Bird Biodiversity Area (IBA), pascoli permanenti gravati da usi civici (a nostro avviso mai legalmente svincolati), in area SIC designata ZSC (senza la relativa e necessaria Valutazione di Incidenza). In ultimo abbiamo anche registrato e denunciato il saccheggio di importanti testimonianze archeologiche (sradicamento di “cippi” di confini tra gli stati medievali di Terra di Lavoro, Principato Ultra e Contado del Molise).
Nonostante tutto ciò, nonostante si stia compiendo un’indiscutibile danno ambientale, ad oggi, nessun ente e nemmemo la magistratura sono intervenuti per mettere un freno e bloccare lo stupro di un territorio unico a livello europeo, che va avanti giorno dopo giorno.
E’ ovvio che qualsiasi sia la decisione da parte della magistratura, noi rimarremo fermi e decisi nel continuare questa battaglia alle devastazioni delle montagne e dei territori già abbondantemente martoriati da speculatori senza scrupoli che si appropriano di interi territori solo ed esclusivamente per mera speculazione economica responsabili diretti dell’arretramento economico e sociale delle comunità dell’Alto Sannio Appenninico.
Per le Associazioni
Giuseppe Fappiano