Bonus bici e monopattino, la corsa a ostacoli –
Per avere indietro il 60% il governo ha stabilito una fase 1 e una fase 2. Inizialmente si paga tutto e si attendono i soldi. Poi, con lʼapp dedicata, si versa solo il 40%. Ma solo con i negozi accreditati
“Chi è in salute e deve fare degli spostamenti brevi dovrebbe considerare la possibilità di farli in bici o a piedi e non in metropolitana o in auto che devono servire per chi fa percorsi più lunghi o per persone che hanno problemi negli spostamenti. Milano non può garantire la mobilità di un milione di auto in più”. Lo ha detto l’assessore all’Urbanistica del Comune di Milano, Pierfrancesco Maran, in vista della Fase 2. Intanto a Milano si terminano i lavori delle piste ciclabili light, quelle realizzate restringendo la carreggiata delle strade più larghe e con la diminuzione delle aree di sosta che potranno servire per dare la possibilità a bar e ristoranti di espandersi all’esterno.
Il bonus bici c’è, ma è una corsa a ostacoli. Le linee guida sulla misura pubblicate dal ministero dell’Ambiente, più che orientare chi intende acquistarsi una due ruote nuova fiammante, ha mandato in confusione un po’ tutti gli aspiranti ciclisti. L’iter da seguire è complicato e i tempi di rimborso (pari al 60% della spesa) sono tutt’altro che certi. E approfittare dell’offerta, secondo la “Verita”, diventa una strada molto scivolosa.
Bonus bici e le due “fasi” – Se per avere indietro i soldi spesi per la ristrutturazione di casa bastano fattura e bonifico, per la biciletta il percorso è molto più lungo. Innanzitutto, il governo ha distinto una fase 1 e una fase 2 per ottenere i rimborsi per bici e monopattini. La prima, scattata il 4 maggio, finirà quando online ci sarà il sito per gli incentivi, realizzato dal ministero dell’Ambiente, che ha due mesi di tempo per farlo dalla pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale.
Fase 1, compra e aspetta – E qui arriva subito il primo inghippo, perché il decreto che detta le normative per il bonus bici non sarà il decreto Rilancio ma del “decreto interministeriale attuativo del Programma buono mobilità”. Per il momento chi vuole comprarsi la bici deve fare l’acquisto in negozio o online, pagare il prezzo pieno e richiedere la fattura e attendere l’app. Solo allora si potrà far partire l’iter per il rimborso: si tratterà di accedere al sito web con lo Spid, il Sistema pubblico di identità digitale, caricare la fattura e attendere i soldi.
App online… sconto subito? – La fase 2 della misura scatterà proprio quando l’app sarà online: da allora, dice il governo, “il cittadino pagherà il 40% e il venditore riceverà il rimborso del 60%”. Ma sarà davvero così? In realtà, sottolinea ancora la “Verità”, l’acquirente deve generare un buono spesa digitale dando tutti i dati sull’articolo che intende comprare, quanto spenderà e dove. E il venditore deve avere l’autorizzazione dal governo. Saranno tutti accreditati automaticamente? O ci sarà un elenco da cui andare a comprare bici o monopattino? Insomma, dalle premesse non sembra che l’iter per comprare una bicicletta con il 60% di sconto sarà davvero così facile. E come funzionerà con l’e-commerce?
Chi potrà usufruire del bonus – Inoltre c’è anche da considerare un’ultima clausola: inizialmente il governo aveva assicurato il beneficio a chi vive in una città oltre i 50mila abitanti. Adesso si parla dei soli capoluoghi di Regione o Provincia, dei Comuni con oltre 50mila abitanti oppure dei Comuni di una Città metropolitana. E infine bisogna avere la residenza e non il domicilio nel Comune interessato, con una complicazione in più per gli studenti fuori sede e per i pendolari.