IL “14 AGOSTO 1861” DI RICCARDO FORTUNA
Reale, vivo e coinvolgente : è così che si presenta al lettore l’opera fumettistica di Riccardo Fortuna intitolata “14 AGOSTO 1861 … di Pontelandolfo e Casalduni non rimanga pietra su pietra” . Un lavoro abile ,e nuovo per il suo genere, in cui si coniuga perfettamente l’analisi dettagliata dello storia con l’eleganza dell’arte figurativa . Gli eventi sono raccontati in maniera nuda e cruda, senza velature nè censure ; i personaggi sono autentici : gli animali tipici delle campagne , i contadini con i loro arnesi per coltivare la terra, le donne , col “maccaturo” in capo, rappresentate in abito dell’epoca; gli ambienti e i paesaggi precisamente riprodotti . E sembra di esserci davvero sulla “scena del crimine”: si avverte la rabbia dei contadini per il bando che chiama alle armi tutti i giovani compresi tra i 20 e i 25 anni per ben 4 anni; la freddezza nelle parole di De Sonnaz come l’empatico dolore nel discorso dell’onorevole Giuseppe Ferrari. Quasi si sente il calore del fuoco dell’incendio, ti bombardano i timpani i colpi di fucile dei soldati..eccolo..il lettore è li, nella piazza, è lì nella torre, è lì, accanto a Concetta Biondi mentre esala l’ultimo respiro…è di nuovo lì, dinanzi a quelle anime vaganti che ora dormono per sempre. “Dormivo, dormivano, dormivamo tutti” , è questo il sibilo coro che si innalza dopo la tragedia; delle case, della chiesa, dei monili d’oro non resta che nulla; come di quei volti, divenuti ora ombre – raffigurate senza occhi come a volerne evitare qualsiasi tipo di emozione.
Che l’opera di Riccardo Fortuna abbia un impatto emotivamente forte è cosa indiscutibile, come è fuori di dubbio la sua bravura nel disegno , l’impaginazione e soprattutto il grande richiamo a scene cinematografiche e pittoriche. Va dovutamente dato atto del lavoro di ricerca che già nell’ottobre 2013 portò l’artista viterbese a Pontelandolfo alla scoperta dei luoghi e dei documenti autentici circa i fatti che ivi si svolsero a pochi mesi dalla proclamazione dell’Italia unita. Un’opera che, presentata ufficialmente a Pontelandolfo qualche giorno fa, sta già avendo un buon successo, con l’augurio che possa divenire utile strumento didattico per far conoscere e divulgare nelle scuole la vera storia di cui siamo figli.
“Di notte quando sono a letto, nel buio della mia camera, sento due occhi che mi fissano, mi scrutano, mi interrogano. Sono gli occhi della mia coscienza.” (Totò)
Fiorella De Michele