Puglia, si indaga sulle cause “C’era un treno di troppo”

Puglia, si indaga sulle cause “C’era un treno di troppo”

L’ipotesi: due treni partiti Corato, uno era in ritardo. “Trovati altri resti umani”. L’urlo dei familiari: “Fateci vedere i corpi”
Chiara Sarra

rottami

Una strage. È questa al momento l’unica certezza nella tragedia in Puglia, dove due treni si sono scontrati nel tratto ferroviario tra Andria e Corato (Bari).

“Allo stato attuale ci sono 23 salme, di cui 22 identificate”, ha spiegato il procuratore di Trani, aggiungendo che inizialmente si era parlato di 27 vittime perché ci si era basati sulle denunce di scomparsa.

La vittima non ancora identificata è invece la salma di un uomo in attesa di riconoscimento.

“Andremo avanti ad oltranza fino a quando avremo la certezza che non ci siano altre persone all’interno dei vagoni”, ha assicurato Luca Cari, portavoce dei vigili del fuoco ai microfoni di Tgcom24, raccontando anche l’operazione di soccorso di un bambino di sei anni: “I vigili lo hanno trovato incastrato tra i sedili, lo hanno tranquillizzato con i cartoni animati e sono riusciti a portarlo fuori dal treno”.

Qualche dettaglio in più potrebbe arrivare dall’analisi di una delle scatole nere recuperate nella notte dai vigili del fuoco, che hanno lavorato senza sosta per recuperare i corpi dalle lamiere accartocciate. Dalle apparecchiature si potrà ricostruire gli ultimi momenti prima dello scontro, compresa la velocità ed eventuali tentativi di frenata.

Una prima ipotesi sostiene che siano due i treni partiti da Corato. Uno dei convogli era però in ritardo di qualche minuto e questo potrebbe aver indotto il capostazione di Andria a far partire quello in partenza da Nord. Il convoglio, circa dieci minuti dopo la partenza da Andria, si è scontrato con il treno proveniente da Corato.

La procura di Trani indaga per omicidio colposo plurimo e disastro ferroviario. “Si indaga sulla linea e sui mancati lavori non ci fermeremo a quello che è successo ieri”, ha assicurato il pm Francesco Giannella, “Non è escluso che a fine giornata qualcuno venga iscritto nel registro degli indagati”.

“Non possiamo azzardare ipotesi in questo momento. È di tutta evidenza che uno dei due treni qui è di troppo, non doveva trovarsi qui”, ha aggiunto invece il direttore generale di Ferrotramviaria Massimo Nitti.

Questa mattina, intanto, i familiari delle 23 vittime – dovranno affrontare lo straziante rito del riconoscimento dei corpi, mentre domani si svolgeranno gli accertamenti medico-legali e per venerdì la procura di Trani, titolare delle indagini, dovrebbe rilasciare il via libera per i funerali.