Pontelandolfo Città Martire: Un’associazione”IDENTITARIA”!

PONTELANDOLFO CITTA’ MARTIRE: UN’ASSOCIAZIONE”IDENTITARIA”!
Ripresentare l’Associazione Culturale “PONTELANDOLFO CITTA’ MARTIRE” è un compito arduo ma gratificante. Non è un esercizio di autocompiacimento, quanto rendere riconoscibili gli scopi associativi e sottolineare la passione che anima questo drappello di donne e di uomini che amano un paesello che suo malgrado,è divenuto famoso e simboleggia la parte rossa dell’Unità d’Italia raggiunta anche col sangue degli innocenti.
In effetti di sodalizi in questo paese ce ne sono tanti ed ognuno persegue un proprio scopo con alterni risultati, ma sono pochi quelli che si sottraggono a quella sorta di maledizione che aleggia sopra le nostre teste e che Daniele Perugini richiama in una nota della sua monografia su Pontelandolfo. Parlando delle qualità intellettuali di questo Comune scrive:” Quivi i più ben disposti talenti si perdono perché preoccupati dalle domestiche faccende:privi di rapporti, e di quelle occasioni, che fanno distinguere il vero merito”.E con più efficacia con la predetta nota a piè di pagina commenta:”Il quale tante volte vien deturpato dall’impostura e dalla calunnia per grette gare municipali,o per principio di egoismo, di prepotenza o gelosia. Quanto è grande la verità della Sapienza Eterna! Mors et vita in manu linguae; ma humiliabit calumniatorem!”.
L’idea di costituirsi in Associazione, venne all’indomani dello storico 14 agosto 2011, quando il prof.Giuliano Amato,in qualità di Presidente del Comitato Nazionale celebrativo dell’Unità d’Italia, venne in pellegrinaggio a riconoscere ufficialmente per conto dello Stato Italiano che Pontelandolfo è Città Martire dell’Unità d’Italia. Fu il giusto epilogo di un tambureggiante coro di voci che si levarono verso la capitale, da ogni dove, alimentati dal Comitato Civico istituito dall’allora Sindaco Dr.Cosimo Testa e guidato dal prof.Renato Rinaldi.
Confortati dal successo riscontrato negli ambienti culturali nazionali i fondatori avevano avvertito la responsabilità di difendere, ricercare, sostenere, divulgare, approfondire e valorizzare la nostra storia e la nostra identità. Non come momento di localismo, quanto piuttosto di glocalismo intercettando i fermenti, i segni di vitalità che animano la nostra comunità. Ma ancor di più di perpetuare alle nuove generazioni la nostra storia, la nostra cultura e quindi la nostra identità. Con i tentativi di omologazione che subiamo quotidianamente, conoscere e difendere la propria identità diventa l’essenziale dell’esistenza. La scoperta per i piccoli e la riscoperta per i grandi, dal profondo della nostra vera identità “nuoce gravemente all’ignoranza”.
Georg Wilhelm Friedrich Hegel diceva:”Nel mondo nulla di grande è stato fatto senza passione” ed è proprio la passione che spinge e sostiene l’impresa; quella scintilla però, va alimentata costantemente dall’intenzionalità e dalla forza di volontà che è l’amore per le origini.
La soggettualità delle iniziative dell’Associazione”Pontelandolfo Città Martire”non è animata da smanie di protagonismo, né da velleità personalistiche, ma dal cosciente volontariato culturale, dalla passione coniugata in tutte le sue declinazioni: passione per la conoscenza, passione civica,passione per i sentimenti e le emozioni che anni di convivenza con le generazioni precedenti ci hanno consegnato. Sarebbe lungo l’elenco dei mentori di questa verace passione che perpetua la storia, la cultura e l’indentità. I membri di questo sodalizio, nati e vissuti all’ombra di un tiglio che non c’è più,hanno sentito forte l’esigenza di alleviare i pruriti della storia andando alla continua ricerca di fonti , di documenti e di testimonianze. E l’agire va nella condivisione dello storicismo di Benedetto Croce: “ Ritrovare la nostra memoria significa ripercorrere le strade della nostra vera identità, lo storicismo assoluto che ci proietta nella conoscenza dei fatti e nella preparazione dell’azione, anche se non la determina.Resta a carico dei vinti della storia, la responsabilità di non far disperdere la loro esperienza e la loro visione dei fatti, ricercando, illustrando e mettendo in ordine ed in relazione ogni documento che possa tornare utile”. Il compito di questa Associazione, quindi, è quello di dare comprensione,”intelligenza all’accaduto”, perché ogni giudizio storico,”conferisce ad ogni storia il carattere della contemporaneità”, mescolata alle passioni e ai pensieri dell’attualità.

La storia di Pontelandolfo deve essere per le nuove generazioni un graduale percorso di innamoramento passando per i suoi 4 punti cardine:
1) Il preistorico e il Pago Erculaneo; la contiguità col Parco geopaleontologico di Pietraroja, il Sannio Pentro,i vichi e la pastorizia,la transumanza e i giochi erculanei come la ruzzola del formaggio e i riti carnevaleschi;
2) La Romanità, i Liguri-Apuani con la tavola di Bebio ( il Casale di Santa Teodora, le scoperte archeologiche delle Coste Chiaverine ed il dimenticato gemellaggio con le comunità di Stazzema (condivisione con l’eccidio di Sant’Anna), Seravezza, Forte dei Marmi, Pietrasanta, Pontremoli, Villafranca in Lunigiana, nonostante sia presente nella Magna Charta del nostro Statuto Comunale;
3) I Monaci Benedettini, coi cassinesi che fondarono l’attuale nucleo urbano, quindi le origini longobarde che anche nel nome tradisce ma che potrebbe coniugarsi col Patrimonio dell’Umanità di Benevento riconosciuto dall’Unesco. Il dialetto che è più lingua che vernacolo;
4) Il feudalesimo intorno al castello e alla Torre , al Risorgimento e al giorno della memoria del 14 agosto fino ai nostri giorni.
Il respiro della storia è ampio ma si può valorizzare il territorio con la memoria purché si abbia la memoria del territorio. Per questo l’Associazione sta predisponendo dei testi per un vero corso di storia locale da erogare nelle scuole di ogni ordine e grado, per consegnare alle nuove generazioni e non solo, le basi identitarie. Un viaggio nella memoria per sapere cosa può dare al futuro.
A compendio di ciò segnaliamo che l’Associazione ha intrapreso la raccolta per la loro catalogazione e inclusione in una biblioteca ad hoc, con successiva pubblicazione, delle tesi di laurea aventi come argomento la storia dei fatti del 14 agosto 1861. Pertanto si avvisa chiunque interessato a contattare l’Associazione Pontelandolfo Città Martire all’indirizzo di posta elettronica assopontelandolfocittamartire@gmail.com.

A proposito di chicche culturali è di questi giorni l’acquisizione da parte dell’Associazione a titolo di donazione di un cospicuo numero di testi storico-archivistici da parte della signora Laura Antocicco, diretta discendente del nostro concittadino Egildo Gentile, autore de”Il Castello e la Torre di Pontelandolfo” e che insieme alla “Monografia di Pontelandolfo” di Daniele Perugini, possono considerarsi la bibbia della nostra storia. Una donazione che ha portato al riconoscimento della stessa signora Antocicco quale socia onoraria dell’Associazione Culturale”Pontelandolfo Città Martire”. E qui lo spessore delle persone è gratificante,perché oltre al bisnonno Egildo, la signora Laura ha avuto come nonna la dottoressa Iolanda Donsì Gentile e come zia la dottoressa Amelia Gentile entrambe come il loro padre Egildo hanno lavorato per l’Archivio di Stato di Napoli.
Nel ricordo di Egildo Gentile, il sodalizio annuncia anche tra le altre attività in progettazione,l’istituzione di una giornata della memoria culturale e della catarsi storica,facendola ricorrere il 30 settembre di ogni anno. Infatti fu dalla stampa de” Il Castello e la Torre di Pontelandolfo”avvenuta nel novembre 1972,che la nostra comunità si riaprì alla verità che i nostri antenati raccontavano, ancorchè in toni sommessi per la paura patita, dopo che la memoria era stata cancellata dalla storia dei vincitori e i libri ufficiali la raccontavano in modi diversi. Come confessa lo storico Sergio Romano:”Vi sono paesi in cui revisionismo ha conservato un significato negativo e porta cucito sul petto,un marchio d’infamia”.
Il carpe diem fu preso dall’allora Sindaco di Pontelandolfo, Rag.Pinuccio Perugini che avendo scoperto “La conquista del Sud” di Carlo Alianello, lo invitò ad un Convegno che supportasse l’iniziativa della petizione popolare presentata al Presidente della Repubblica dell’epoca, il napoletano Giovanni Leone. Salvo poi aver avuto quel riconoscimento 38 anni dopo da un altro Presidente della Repubblica napoletano anche di nome.
Tutto cominciò quel 30 settembre del 1973 e furono chiamati come ospiti e tennero il loro concerto, anche il complesso musicale milanese degli Stormy Six guidati da Franco Fabbri che aveva scritto la canzone “Pontelandolfo” basandosi su ricerche condotte all’Archivio di Stato. Quella giornata Pontelandolfo fu Città Martire in pectore perché non ci fu riscontro alla petizione. Quella giornata segna però l’inizio della catarsi storica di Pontelandolfo.Il risveglio dalle paure, dal modo di vivere letargico dell’uomo comune, per recuperare la dignità di quelle vittime innocenti e le emozioni represse di essere o non essere briganti si trasformarono nel piacere della consapevolezza di popolo.
Per concludere,questo assaggio di pontelandolfesità rivela la tensione ideale e,perchè no, anche filosofica dell’Associazione, con un’intensa carica eutopica che spinge oltre le abitudini e le consuetudini, alla ricerca della vera identità.
Tutto ciò diventa un invito a quanti condividono più che la storia,i sentimenti; più che le parole, l’appartenenza; più che l’epica, le testimonianze. Chi è animato da passione civica può unirsi nell’unico vero sentimento: l’amore per Pontelandolfo.

NICOLA DE MICHELE

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