Esercizi d’amore per gli assenti

π„π¬πžπ«πœπ’π³π’ πβ€™πšπ¦π¨π«πž 𝐩𝐞𝐫 𝐠π₯𝐒 𝐚𝐬𝐬𝐞𝐧𝐭𝐒
Chiudete gli occhi e concentratevi a ricordare ad una ad una le voci delle persone che avete piΓΉ amato e che non sono piΓΉ presenti. Passatele in rassegna, centellinatele lentamente fino a sentirle risuonare nella memoria e nel cuore, col loro timbro di voce, il loro tono, associandole allo sguardo, l’ultimo sguardo di lei, di lui, che vi resta impresso benchΓ© remoto e ormai sfocato. Se volete dare piΓΉ forza a quell’esercizio, ripartite dalla memoria della vostra voce che li chiama. Vedeteli apparire e sentite la loro voce che vi parla e il loro sguardo che vi guarda. Ricordateli poi senza di voi, quando parlavano tra loro, gli assenti, o quando si rivolgevano ad altri e non sapevano che voi li stavate ascoltando. Questa Γ¨ l’arte di procurarsi i sogni, di rianimare il silenzio e di convocare gli assenti in un simposio di nostalgia.

(Da L’amore necessario, Marsilio)
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