Il governo assiste i più poveri

Il governo assiste i più poveri. Mille euro per gli “over 80”

26 Gennaio 2024  “La stagione dei soldi gettati al vento è finita”

Gian Maria De Francesco
 “Il governo assiste i più poveri. Mille euro per gli “over 80″”

«La stagione dei soldi gettati al vento è finita». I provvedimenti varati ieri dal governo sintetizzano perfettamente lo spirito delle recenti dichiarazioni della presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Ma soprattutto sono una replica alle accuse dell’opposizione circa una presunta ostilità ai ceti più svantaggiati.

Il decreto legislativo Politiche per gli anziani, infatti, stanzia complessivamente oltre un miliardo di euro per il biennio 2025-2026. Queste risorse consentiranno di aggiungere all’indennità di accompagnamento e una quota integrativa definita «assegno di assistenza» pari a 1.000 euro al mese. L’assegno passerà così da 531 a 1.380 euro. La somma servirà a remunerare il costo del lavoro di cura e assistenza svolto da lavoratori domestici o l’acquisto di servizi di caregiving da imprese qualificate. Alla prestazione potranno accedere gli over 80 con bisogno assistenziale gravissimo e con un Isee inferiore a 6mila euro. La platea stimata è di 25mila persone, si apprende da fonti ministeriali, e la spesa dovrebbe aggirarsi sui 300 milioni. «Una riforma che l’Italia aspettava da più di 20 anni, una tappa di un percorso che andrà avanti per tutta la legislatura», ha commentato la premier.

Presentando il decreto, il ministro del Lavoro, Marina Calderone, ha anche annunciato che da oggi partirà l’erogazione dell’assegno di inclusione, la prestazione che sostituisce il reddito di cittadinanza (insieme al «supporto formazione e lavoro»), ricordando che «rispetto alla platea dei potenziali percettori dell’assegno di inclusione, 737mila persone, abbiamo acquisito 651mila domande» e che «i 450mila nuclei famigliari che hanno presentato la domanda il 7 gennaio» da oggi «potranno ritirare la carta, l’importo medio erogato sarà di 645 euro per nucleo». Le domande sono sottoposte a uno scrupoloso «controllo preventivo» per evitare le frodi ex ante. «Non è una questione di risorse, il nostro obiettivo non è risparmiare ma spendere bene», ha concluso.

Insomma, le accuse di Pd e M5s possono considerarsi pretestuose. Includendo in un discorso più ampio il taglio del cuneo e la riforma Irpef, i redditi più deboli sono tutelati, mentre si cerca di evitare che i «furbetti» abbiano il sopravvento su chi necessita di tutele, a partire proprio dagli anziani. Al contrario, il controllo sulla spesa è più stringente quando questa è finalizzata a ottenere solo consenso e non a perseguire reali benefici dal punto di vista sociale. È il caso delle pensioni: le uscite anticipate senza motivazioni di urgenza non sono più sostenibili in un Paese in cui la piramide demografica si sta rovesciando e in cui lavorare più a lungo per godere l’assegno pieno è il modo giusto per assicurare a ognuno i propri diritti.

https://www.ilgiornale.it/news/politica/governo-assiste-i-pi-poveri-mille-euro-over-80-2273549.html