L’ONU e Hamas: complici nel crimine
di Robert Williams 30 dicembre 2023
Pezzo in lingua originale inglese: UN and Hamas: Partners in Crime
Traduzioni di Angelita La Spada
Quando un razzo lanciato dalla Jihad Islamica Palestinese è esploso davanti all’ospedale Al-Ahli di Gaza, Hamas ha affermato nel giro di pochi minuti che Israele aveva bombardato la struttura sanitaria, asserendo falsamente che centinaia di persone erano rimaste uccise a seguito di tale lancio. Le Nazioni Unite si sono affrettate a incolpare Israele e il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres ha utilizzato il suo discorso al Summit Belt and Road, in Cina, per condannare Israele per l’esplosione. Nella foto: il parcheggio dell’ospedale Al-Ahli, a Gaza, il 18 ottobre 2023, dopo che un razzo lanciato dalla Jihad Islamica Palestinese è caduto sulla struttura. (Foto di Shadi Al-Tabatibi/AFP tramite Getty Images)
Dal 7 ottobre, quando i terroristi di Hamas hanno invaso il sud di Israele massacrando almeno 1200 persone e rapendo altri 240 israeliani e persone di altre nazionalità, le Nazioni Unite agiscono da braccio di propaganda non ufficiale dell’organizzazione terroristica Hamas, sostenuta dall’Iran.
Lo scopo principale della campagna di propaganda, oltre a denigrare Israele, sembra essere quello di esercitare una schiacciante pressione internazionale su Israele affinché accetti un cessate il fuoco a tempo indeterminato, che darà ad Hamas il tempo necessario per riorganizzarsi e ricostituirsi al fine di continuare le sue attività terroristiche ed evitare di essere eliminata dalle Forze di Difesa Israeliane (IDF).
Per capire come le Nazioni Unite gestiscono efficacemente la guerra di propaganda di Hamas, è importante sapere che l’ONU, attraverso la propria agenzia per il Soccorso e l’Occupazione dei profughi palestinesi (UNRWA), si è talmente fusa con Hamas nella Striscia di Gaza che può essere difficile fare una distinzione significativa tra le due organizzazioni. Il 7 ottobre, infatti, mentre Hamas massacrava i civili in Israele, dipendenti dell’UNRWA festeggiavano a Gaza. UN Watch ha scritto in un report il mese scorso:
“Non appena si è diffusa la notizia dell’orribile massacro, trasmesso in diretta streaming sui social media da alcuni terroristi, lo staff dell’Agenzia delle Nazioni Unite per il Soccorso e l’Occupazione (UNRWA) ha immediatamente celebrato e giustificato l’evento su Facebook (…) L’UNRWA è stata un terreno fertile per i terroristi palestinesi fin dai suoi primi giorni (…) Gli autori del massacro olimpico di Monaco del 1972, in cui furono assassinati 11 atleti israeliani (…) quasi tutti furono allevati ed istruiti presso le scuole dell’UNRWA. (…) Allo stesso modo, Mohammed Deif, leader delle Brigate al-Qassam di Hamas, la mente del massacro del 7 ottobre, ha studiato in una scuola dell’UNRWA”.
Secondo l’Associated Press:
“Dal 2014 al 2020, le agenzie delle Nazioni Unite hanno speso quasi 4,5 miliardi di dollari a Gaza, di cui 600 milioni solo nel 2020. Oltre l’80 per cento di questi finanziamenti viene incanalato attraverso l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, che costituiscono i tre quarti della popolazione di Gaza. Circa 280 mila bambini a Gaza frequentano le scuole gestite dall’UNRWA, che fornisce anche servizi sanitari e aiuti alimentari”.
Le Nazioni Unite, attraverso l’UNRWA a Gaza, probabilmente sanno tutto ciò che accade lì, compresa l’esistenza dell’infrastruttura terroristica dei tunnel sotterranei di Hamas e l’utilizzo di ospedali e ambulanze. Eppure, durante tutta questa guerra, le Nazioni Unite non hanno fatto altro che fingere “orrore e sconcerto” per le opportune misure prese da parte di Israele contro i terroristi di Hamas radicati nella società civile di Gaza. Come ha rilevato il direttore esecutivo di UN Watch, Hillel Neuer:
“‘L’ONU ha 13 mila dipendenti nella piccola Gaza. Sanno perfettamente cosa sta succedendo. (…) Erano tutti a conoscenza del fatto che l’infrastruttura del terrore di Hamas si trovava nel complesso ospedaliero, che Israele non avrebbe attaccato. Hanno mentito al mondo per 16 anni, dipingendo Israele come il male per eccellenza.
Il 24 ottobre, il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres si è spinto ancora più in basso promuovendo la tipica narrazione di rimostranze di Hamas. Egli ha detto che gli attacchi del 7 ottobre “non sono avvenuti nel vuoto” apparentemente giustificando così gli attacchi terroristici. Nel frattempo, le Nazioni Unite non si sono preoccupate minimamente di affrontare concretamente e di analizzare attentamente ciò che è accaduto durante il massacro del 7 ottobre: gli stupri di massa, le orribili torture, gli omicidi spietati e i rapimenti.
Questo silenzio su quanto accaduto il 7 ottobre è, purtroppo, in linea con la demonizzazione senza sosta di Israele da parte delle Nazioni Unite. L’ONU invoca il diritto umanitario internazionale, che Hamas, e non Israele, sta violando, costruendo installazioni militari in spazi civili protetti (che, se utilizzati per scopi militari, diventano non protetti) e utilizzando i civili come scudi umani. Dal canto loro, le Nazioni Unite non chiedono mai ad Hamas di smettere di usare i propri civili come scudi umani per proteggere le sue armi e di mostrare i bambini morti alle telecamere, per lasciare intendere che la loro morte sia colpa di Israele.
Perché ai civili di Gaza non è consentito di trovare riparo dai bombardamenti aerei nei 300 km di tunnel sotterranei di Hamas? Perché le Forze di Difesa Israeliane hanno dovuto proteggere i gazawi in fuga verso sud per salvarsi la vita, come Israele li aveva avvertiti di fare, mentre Hamas cercava con la minaccia delle armi di impedire loro di andarsene?
Tutto ciò che le Nazioni Unite dicono e fanno riguardo alle operazioni militari israeliane a Gaza ribalta i crimini di guerra di Hamas, per cercare di attribuirne la colpa a Israele. Inoltre, le Nazioni Unite ripetono a pappagallo qualsiasi affermazione bizzarra addotta da Hamas, compreso il numero delle vittime a Gaza, che stranamente non include mai alcuna menzione dei terroristi di Hamas, ma soprattutto di donne e bambini.
Quando il 17 ottobre Hamas ha affermato che Israele aveva bombardato l’ospedale Al-Ahli di Gaza, asserendo falsamente che centinaia di persone erano state uccise, le Nazioni Unite si sono affrettate ad incolpare Israele e il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres ha utilizzato il suo discorso tenuto al forum della Summit Belt and Road Initiative, in Cina, per condannare Israele per l’esplosione all’esterno della struttura ospedaliera e chiedere un cessate il fuoco immediato, mentre Dennis Francis, presidente della 78esima sessione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha dichiarato di essere “sconcertato e inorridito”.
Il 18 ottobre, Israele ha pubblicato prove che dimostrano che l’esplosione al complesso ospedaliero è stata causata da un razzo difettoso puntato verso Israele e lanciato dalla Jihad Islamica Palestinese. Le Nazioni Unite non hanno detto nulla. Piuttosto, l’ONU ha sostenuto una campagna incessante, soprattutto sui social media, accusando Israele di prendere deliberatamente di mira scuole, bambini, civili, ospedali e operatori sanitari. Sebbene questi siano protetti dagli attacchi durante la guerra dal diritto internazionale, tale protezione non si applica a scuole, ospedali e altri siti civili utilizzati per scopi militari.
L’uso militare illegale di ospedali, scuole e di altri siti civili da parte di Hamas è stato denunciato per la prima volta anni fa. L’ex presidente degli Stati Uniti Bill Clinton ne parlò nel 2016. “Quando Hamas decide di lanciare razzi contro Israele, si infila negli ospedali e nelle scuole”, affermò l’ex inquilino della Casa Bianca.
Nel 2019, la NATO pubblicò un report, in cui asseriva senza mezzi termini:
“Hamas, un gruppo militante islamico e autorità di fatto al governo della Striscia di Gaza, utilizza scudi umani nei conflitti con Israele dal 2007. Secondo lo Statuto della Corte Penale Internazionale (CPI), il crimine di guerra dell’uso di esseri umani come scudi comprende “l’utilizzo della presenza di un civile o di altra persona protetta per evitare che taluni siti, zone o forze militari divengano il bersaglio di operazioni militari”. Hamas ha lanciato razzi, ha collocato infrastrutture militari o centri di comando, e ha attaccato le Forze di Difesa Israeliane (IDF) da o in prossimità di aree residenziali e commerciali.
“La logica strategica degli scudi umani ha due componenti. Si basa sulla consapevolezza dell’intenzione di Israele di ridurre al minimo i danni collaterali e sulla sensibilità dell’opinione pubblica occidentale nei confronti delle vittime civili. Se l’IDF utilizzasse la forza letale e provocasse un aumento delle vittime civili, Hamas potrebbe utilizzarla come strumento legale accusando Israele di aver commesso crimini di guerra, il che potrebbe comportare l’imposizione di un’ampia gamma di sanzioni. In alternativa, se l’IDF limitasse l’uso della forza militare a Gaza per evitare danni collaterali, Hamas sarebbe meno soggetta agli attacchi israeliani e quindi in grado di proteggere le sue risorse continuando a combattere”.
Quando Israele ha messo a segno un attacco aereo colpendo un’ambulanza a nord di Gaza, che è stata utilizzata dai terroristi di Hamas, Guterres si è detto “inorridito” per l’azione di Israele, ignorando i crimini di guerra di Hamas. In pratica, le Nazioni Unite agiscono come complici nel crimine.
Un terrorista di Hamas che ha preso parte al massacro del 7 ottobre degli israeliani per poi essere catturato, ha detto nel corso di un interrogatorio:
“Al-Qassam [l’ala militare di Hamas] ha le proprie ambulanze, alcune delle quali si trovano nella base militare. L’aspetto delle ambulanze è simile a quello delle ambulanze civili, pertanto, non destano sospetti e non vengono bombardate da Israele”.
Un altro terrorista di Hamas catturato da Israele ha dichiarato:
“Durante i combattimenti, vengono utilizzate le ambulanze, tra le altre cose, per evacuare combattenti, comandanti e agenti. Trasportano anche cibo, merci e armi perché questo è il modo più sicuro per trasportarli”.
Ancora un altro terrorista ha affermato che le ambulanze erano utili per trasportare “persone importanti” come i comandanti di Hamas perché “gli ebrei non attaccano le ambulanze”.
Quando Israele ha pubblicato le prove dell’esistenza di un centro di comando militare di Hamas sotto l’ospedale Al-Shifa, nella città di Gaza, il direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità Tedros Adhanom Ghebreyesus, che ha nascosto informazioni in merito alla trasmissibilità della pandemia di Covid-19 in Cina ed è accusato di aver tentato di insabbiare tre epidemie di colera in Etiopia, ha tempestivamente criticato aspramente Israele.
Il sottosegretario generale delle Nazioni Unite per gli Affari umanitari e coordinatore degli Aiuti di emergenza Martin Griffiths, ha scritto:
“Sono indignato nell’apprendere le notizie di raid militari sull’ospedale Al Shifa di #Gaza. La protezione dei neonati, dei pazienti, del personale medico e di tutti i civili deve prevalere su tutte le altre preoccupazioni. Gli ospedali non sono campi di battaglia”.
Mentre questi alti funzionari delle Nazioni Unite fingono falsamente ignoranza e si aspettano che l’opinione pubblica creda che non sapessero nulla della base di Hamas nell’ospedale Al-Shifa, medici e giornalisti stranieri ne sarebbero a conoscenza da anni.
Un anonimo medico britannico, che ha lavorato tre anni fa all’ospedale Al-Shifa, ha di recente detto in un’intervista televisiva:
“La questione principale era che, quando mi è stato chiesto per la prima volta di lavorare lì [ad Al-Shifa], mi è stato detto che c’era una parte dell’ospedale a cui non dovevo avvicinarmi, e se l’avessi fatto, avrei rischiato di essere ucciso (…) era implicito che veniva usata per scopi non medici. (…) Ne sono stato alla larga, ma ho visto alcuni persone dall’aspetto losco che non facevano parte del personale sanitario entrare e uscire continuamente. Era una corsia che conduceva a un seminterrato”.
Un giornalista italiano ha raccontato che nel 2009, quando arrivò all’ospedale Al-Shifa per intervistare i membri feriti di Fatah, si trovò quasi faccia a faccia con il centro di comando e controllo di Hamas sotto l’ospedale:
“Shifa è un complesso molto grande. Mi sono perso al suo interno, e ad un certo punto sono finito in un piano sotterraneo, e mi sono trovato davanti due uomini di Hamas armati e in tenuta militare, che mi hanno detto di uscire. Ho avuto l’impressione che stessero sorvegliando una porta di sicurezza che dava accesso alla loro infrastruttura sotterranea. Diverse fonti palestinesi con cui ho parlato in seguito hanno confermato che il centro di comando e controllo di Hamas era situato sotto l’ospedale di Shifa e che [il leader di Hamas] Ismail Haniyeh si era nascosto lì per tutta la durata dell’operazione Piombo Fuso”.
È anche probabile che le Nazioni Unite, con i loro 13 mila dipendenti a Gaza, sapessero, così come gli infermieri e i medici dell’ospedale Al-Shifa, che gli ostaggi israeliani erano tenuti nella struttura. Israele ha di recente rivelato che i terroristi di Hamas hanno condotto gli ostaggi lì il 7 ottobre in pieno giorno, con il personale sanitario che ha addirittura tenuto aperte le porte ai terroristi.
Il finto show delle Nazioni Unite di “orrore e sconcerto” in merito al fatto che Israele stia eliminando il suo partner Hamas a Gaza è troppo evidente per essere preso sul serio, anche se i principali media internazionali certamente lo fanno, ripetendo a pappagallo tutto ciò che Hamas e le Nazioni Unite affermano come fatti.
Ma soprattutto, l’evidente complicità delle Nazioni Unite con Hamas dovrebbe finire per convincere gli Stati Uniti che gran parte dell’ONU è un’organizzazione distruttiva che prolunga le guerre e che necessita immediatamente di vedere i propri finanziamenti decimati e di perdere importanza per la corrotta reliquia che è, non meritevole di avere alcun posto in questo secolo.
Robert Williams è un ricercatore che vive e lavora negli Stati Uniti.